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venerdì 15 marzo 2013

IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO - DATI AL 31 GENNAIO 2013

Siamo a metà mese e Bankitalia ha pubblicato il consueto supplemento al bollettino mensile con i dati di finanza pubblica. Come temevo il forte decremento di Dicembre, dovuto in gran parte all'incasso della rata IMU, sembra essere stato un fuoco di paglia. Il debito è risalito in Gennaio dai 1.988 di fine anno ai 2.022 di fine mese, nuovo record assoluto.
Ciò premesso,  io continuo a ribadire che c'è qualcosa di poco chiaro nella gestione del debito. che Bankitalia, Ministero dell'economia e Capo del Governo hanno il dovere morale, ma su questo transeamus visto che la parola "morale" è incomprensibile ai più, e il dovere "istituzionale" di fare chiarezza. Non ci si può limitare a pubblicare le tabelle con delle scarnissime informazioni aggiuntive e non dire il "perchè" e il "come "il debito si forma.
E' pertanto esercizio retorico commentare che:
a) il debito pubblico è aumentato in Gennaio di 34 miliardi arrivando a 2.022 miliardi
b) l'aumento  del debito è tutto concentrato nelle amministrazioni centrali (34,5 mld), quello delle amministrazioni locali è diminuito di 0,5
c) il sostegno ai Paesi dell'area euro in difficoltà (quota dell'Italia dei prestiti erogati dal EFSF (fondo di stabilizzazione finanziaria europea) ha raggiunto i 43 miliardi, Immagino alla lettura di questo dato la reazione di chi vorrebbe uscire dall'euro.
d) l'aumento del debito è stato finanziato praticamente tutto con emissioni a mediolungo termine (BTP e CCT)
e) il debito in mano a non residenti (aggiornato a Dicembre) ammonta a 698 miliardi (ma mi risulta che in Gennaio e Febbraio ci sia stato un forte disimpegno da parte degli investitori esteri
f) la duration - cioè la vita media residua del debito- è di anni 7,1
Tutte queste informazioni sono importanti, ma BISOGNA FAR CHIAREZZA sul perchè il debito si forma, come e dove si forma. Io mi auguro che lo sappiano il Ministro Grilli e il capo del governo Monti ma è opportuno, anzi, necessario che lo rendano chiaro agli organi di informazione, ai risparmiatori, ai cittadini

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