La cosiddetta sinistra del PD ha battuto un colpo e per bocca del leader storico Massimo D'Alema ha attaccato violentemente il Presidente del Consiglio accusandolo, in primis e tra l'altro, di gestione autoritaria ed arrogante del partito. Tutti hanno osservato che il pulpito non era dei più adatti a dispensare prediche ma non è questo il problema. Il problema è che la cosiddetta sinistra PD è storicamente superata e non ha più base sociale. Mi spiego. La sinistra PD dovrebbe rappresentare la componente ex PC-PDS-DS che trovava nella classe operaia il suo zoccolo duro, la "gente di sinistra" che andava alle feste dell'unità, si riconosceva in organizzazioni e riti comuni, ed aveva ideali di giustizia sociale con un riferimento sempre più debole nel corso degli anni del dopoguerra al mito dell'Unione Sovietica. Accanto la maggior parte degli intellettuali, tutti coloro che pur non essendo "base operaia" si ticonoscevano in valori di solidarietà, cattolici che non vedevano nella DC il loro riferimento. Ora tutto questo non c'è più. La classe operaia purtroppo si è ridotta al lumicino spazzata via dalla globalizzazione, gli intellettuali organici o non organici non incidono più perchè i "valori" sono veicolati e "creati"da media che lanciano messaggi gridati e parlano allla pancia e non alla ragione dei cittadini
La solidarietà, poi, è un valore che interessa un numero sempre minore di persone. La sinsistra PD AVEVA UNA SOLA CHANCE PER SOPRAVVIVERE: governare dove ha governato - ed ha governato a lungo e in molti luoghi a livello amministrativo - con trasparenza, competenza, onestà. Non l'ha fatto e ora non si sa chi dovrebbe riconoscersi in Fassino e Bersani per non parlare di D'Alema.
Renzi è pericoloso, altro che arrogante, Renzi è autoritario, Renzi è fasciomassone, ma ha campo apperto per mancanza di contrapposizione e si sta affermando sempre di più come "uomo della provvidenza". Del resto è stato boyscout e iscritto all'azione cattolica, ne ha tutti i requisiti.
la sinistra,non solo ex PCI ,ha rinunciato e/o perduto le radici dei valori per cui è nata- E' scivolata lentamente verso il corporativismo,il consociativismo,facendosi persino affascinare dal liberismo- Quel che resta del e nel Pd è pura testimonianza,frutto di una forsennata gestione del partito,REGALATO a Renzi con uno statuto demenziale-
RispondiEliminaIl renzismo è pericoloso,perchè riduce la politica a"quel che conta è vincere le elezioni" ;NON importa con chi e con quali valori,senza un progetto di società-L'alternativa dei valori della dex e six scompaino,nel magma del POTERE e della sua spartizione- Quando si perderà il potere(elezioni) tutto si squaglierà;è l'apoteosi del trasformismo-
In fondo,quello che fa Renzi con arroganza,lo stavano facendo da farisei con Letta quelli della "ditta" oggi all'opposizione-Ecco perché non se ne andranno;in attesa di tempi migliori-
Io non dispero;nasceranno nuovi soggetti politici,altre "ditte"- Già in altri Paesi E.U. hanno una bella rappresentanza elettorale-La Storia non si ferma;e chi sbaglia,paga salato-
Ciao Alberto. Tu hai sempre una visione molto realistica della nostra società mentre io continuo ad essere un grande sognatore. Parlando di globalizzazione, si legge che l'uno per cento della popolazione mondiale possiede il cinquanta per cento delle ricchezze della terra. Come cantava Rita Pavone tanto tempo fa "...un popolo affamato fa la rivoluzione ...". A scanso di guai peggiori, chi oggi pensa di mantenere altre dieci generazioni di discendenti dopo di lui dovrà ricredersi e accontentarsi "solo" di essere prestigioso, famoso e ricco anziché straricco. Il danaroso Buffet ha sempre detto che non è giusto che la sua segretaria paghi più tasse di lui. La politica, come dissi in altre occasioni dovrebbe essere prima di tutto una filosofia di vita che consente a tutti di vivere, almeno, benino. Per arrivare a questo servono accordi politici nazionali, continentali e mondiali che inizino a considerare una globalizzazione del PROGRESSO sociale -che non è solo SVILUPPO economico- senza paradisi fiscali. Lo so, lo so, sto immaginando un futuro utopistico, lontano nel tempo e che io non avrò mai l'opportunità di vedere; ma i sogni aiutano a vivere meglio. Altro problema contingente, poco considerato, è la diffusione di tante nuove scoperte tecnologiche. Ci sarà sempre meno lavoro manuale e la nascita di tante superflue nuove attività pressoché inutili. In pratica, la politica che programma il futuro dovrà iniziare a pensare come mantenere tante persone che non avranno altro da fare -se non visitare musei- almeno fino a quando non diventeremo tutti delle Samantha Cristoforetti in giro per l'universo alla ricerca di una nuova "TERRA PROMESSA". Spero di non averti annoiato con le mie fantasie :-) :-).
RispondiEliminaNon nutro simpatie per i vecchi politici; credo nei ricambi generazionali e penso che tanti giovani possano fare meglio e di più; magari sbagliando, ma qualche cosa in più faranno.
Con amicizia, Gastone Campanati
Caro Gastone, che tu possa annoiarmi tenderei ad escluderlo, che non apprezzi le utopie altrettanto, ma è anche vero che se le visioni lunghe non sono supportate da un solido ancoraggio alla realtà, rimangono dreams, sul piano individuale apprezzabilissimi ma sul fronte storico non concludenti. Conamicizia e stima
Elimina