Il post di cui al titolo ha suscitato i commenti divertiti di alcuni cari, molto cari amici coetanei: Alberto Sgariglia, un 47 doc con il quale ho condiviso infanzia e prima giovinezza e radici comuni, Franco Silvestri, un filino più giovane e conosciuto molto più avanti nel percorso di vita, toscano doc della montagna pistoiese, Patrizio Lattanzio, collega ed amico caro e stimato, classe 1950, ed altri che non cito ma che non mi sono meno cari.
E non ho citato il terzo episodio di quella giornata. Stavo guidando sulla strada Busto-Gallarate, sul Sempione insomma. Ad un certo punto c'è una biforcazione dove quelli che provengono da Busto per andare a Gallarate debbono andare verso destra dove la loro traiettoria si interseca con quella di coloro che dalla dogana debbono prendere lo svincolo per Busto nord. Io ero a sinistra e doovevo andare a destra, un autocarro pesante e lento (il punto è in leggera salita) doveva andare da destra verso sinistra. Responsabile "quam qui maxime" ho rallentato per far passare l'autocarro; da dietro una voce di un qualcuno tra i 20 e i 30 anni ha gridato: "handicappato" Sono stato tentato di fermarmi, scendere e dirgli a brutto muso "e se anche fosse"? io ci son diventato,forse, ma tu figlio mio "was born so", si vede a vista d'occhio." Non l'ho fatto perché sono troppo buono e perché c'era traffico. Certo è che tre indizi.............fanno una prova..............forse.
L'ironia - dice Fiorella Mannoia in una sua canzone.............ti salverà la vita
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