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lunedì 13 giugno 2016

IL QUADRO ECONOMICO ITALIANO - PASSATO PRESENTE FUTURO - POST N.2

 Riprendo la serie di post di cui al titolo
L'Italia che si affacciava alla storia a fine Aprile 1945 era un'Italia distrutta dagli eventi bellici, lacerata dalla guerra civile, poverissima perchè poverissima da sempre negli ultimi secoli. Non dimentichiamo che negli anni che vanno dall'Unità d'Italia (1861) all'avvento del regime, di fronte ad una disoccupazione che riguardava strati larghissimi di popolazione, la pressione era stata ridotta da una emigrazione di proporzioni gigantesche in direzione soprattutto Stati Uniti ed Argentina. Nel periodo 1861-1885 emigrarono circa 10 milioni di persone; in questa prima fase a partire furono soprattutto Piemontesi, Liguri, Veneti, Friulani Successivamente furono le regioni meridionali ad assicurare i flussi maggiori. Gli studi sull'argomento ci informano che il flusso migratorio interessò complessivamente circa 20 milioni di persone. Un altro sbocco importante fu individuato nella politica coloniale in Africa. Resta il fatto che nei sessanta anni che vanno dall'Unità d'Italia (1861) alla fine della prima guerra mondiale (1918) i progressi in campo economico e sociale del Paese furono sostanzialmente modesti anche sealcuniparametrievidenziano miglioramenti significativi
ALCUNE CIFRE
POPOLAZIONE.
Il primo censimento dello Stato unitario, rilevazione al 31/12/1861, evidenziò 22.171.946 residenti. All'epoca le principali cause di morte erano le malattie infettive e parassitarie Sessanta anni dopo, il censimento del 1921 evidenziò 39.356.397 residenti. Un forte incremento malgrado il forte flusso migratorio, l'epidemia di spagnola dell'inizio del secolo e gli eventi bellici. L'incremento fu dovuto all'altissimo tasso di natalità e alla riduzione del tasso di mortalità
Nel 1867, primo anno per il quale  ci sono dati a livello dell'intero territorio, i decessi furono 1.080.135 - Nel 1921, a popolazione quasi raddoppiata, erano scesi a 776.759 
Nel contempo il tasso di natalità si mantenne altissimo. Nel 1861 sfiorava il 40 per mille contro un 32 per mille di tasso di mortalità e il gap è rimasto alto per più di un secolo. Solamente negli anni 80 del novecento i due tassi si sono pareggiati ed è recentissimo  il "sorpasso" della mortalità sulla natalità.
segue - farò post brevi per non appesantire troppo 

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