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martedì 22 novembre 2016

IL REFERENDUM

Cambio la scaletta che avevo ipotizzato: parlare di referendum dopo aver parlato di Legge di Bilancio e di Legge elettorale. Mi sono accorto che se mi perdo a seguire nei dettagli l'elaborazione della Legge di Stabilità, corro il rischio che si arrivi al 4 Dicembre senza aver parlato di Referendum E così - pur continuando a seguire con attenzione le altre due problematiche - comincio a parlarne fin da oggi, anzi faccio subito la mia dichiarazione di voto, che poi motiverò
SE VADO A VOTARE VOTO NO
Attenzione, non ho detto che voto no; ho detto che se andrò a votare - e debbo ancora decidere - voterò no. Premetto che non è una presa di posizione pregiudiziale nei confronti di Renzi, al quale anzi riconosco di aver portato nella politica italiana una carica di energia della quale il Paese aveva assolutamente bisogno. Le motivazioni sono queste:
a) PER UNA QUESTIONE DI PRINCIPIO
Non si cambiano 47 articoli della Costituzione se non con modalità condivise (la Costituente, la bicamerale). La riforma costituzionale sulla quale saremo chiamati a pronunciarci è iniziativa di parte. ha oggettivamente spaccato in due il Paese, si è trasformata in un referendum pro-contro Renzi
b) PER UNA QUESTIONE DI PRINCIPIO E DI BUON SENSO
Prima di far stravolgere dalla Ministra Boschi una Costituzione nata dal lavoro condiviso di tutte le forze politiche che si erano opposte al regime, un lavoro che poggiava sulla passione civile e sulle competenze delle donne e degli uomini migliori dell'Italia di allora, ci penso una, due, tre e più volte. 
c) PER UNA QUESTIONE DI FORMA
La formula con la quale è stato presentato ai cittadinielettori il quesito referendario, è scorretta e disonesta intellettualmente. In un precedente post ho definito il quesito refrendario: "A RISPOSTA SUGGERITA"Aver presentato la riforma come una "ultima spiaggia" per il Paese è stata una forzatura scorretta nella forma e nella sostanza. I quattro milioni di lettere a firma Matteo Renzi inviate agli italiani residenti all'estero utilizzando le strutture dello Stato configurano il reato di  peculato
d) PER UNA QUESTIONE DI PRIORITA'
Il Paese ha mille emergenze: in primis quella di arginare il declino e di trovare il modo di far ripartire la capactà competitiva del sistema Italia nel contesto di una economia globalizzata. Non meno prioritaria la necessità di arginare la corruzione ormai dilagata, di assicurare ai cittadini il rispetto della legalità, di dfendere le conquiste dello Stato sociale. La riforma costituzionale è diventata prioritaria in maniera sospetta con l'avvento di Renzi il quale secondo me è espressione di quei poteri forti  che ispirarono le iniziative di Lici Gelli e la discesa in campo di Berlusconi. Questo è un tema che ho affrontato spesso in passato.
e) PER UNA QUESTIONE DI SOSTANZA: la nuova Costituzione quale uscirebbe dal SI, stravolge l'impianto Istituzionale trasformandolo da Repubblica Parlamentare a Repubblica Presidenziale, toglie ai cittadini le poche possibilità che hanno di scelta dei propri rappresentanti, concentra nelle mani del "premier"poteri eccessivi, pericolosamente eccessivi, vanifica il sistema di pesi e contrappesi sul quale poggiano le moderne democrazie occidentali, non alleggerisce le strutture dello Stato
A metà settecento MONTESQUEU pubblicò "L'esprit des lois" che ruotava intorno al principio di "divisione di poteri", sul quale poggiano le democrazie come le conosciamo. Mi sono sempre riconosciuto in  quei princìpi
Quando ho aperto questo blog e mi sono posto il problema di identificarlo, lo chiamai:
"Blog di un cittadino dell'Unione Europea, della Repubblica italiana, della Regione Lombardia, della Provincia di Varese, del Comune di Busto Arzizio". Cinque volte cittadino. Se votassi SI sarei in contraddizione con tutta la mia storia. A sessantanove anni...........non si può. 
segue 

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