Il Presidente della Repubblica sta prendendo tempo. La riapertura domani mattina di consultazioni con il Presidente del Senato e con il Presidente della Camera serve a questo. Mattarella non può rifiutarsi a questo punto di dar vita al governo visto che due forze politiche che hanno i numeri alla Camera e al Senato hanno indicato una persona per il ruolo di Capo del governo ma ribadirà con forza che l'Italia non può e non deve mettersi in rotta di collisione con l'Unione Europea della quale siamo uno dei sei Paesi fondatori e che deve rimanere fermo l'impegno a rispettare i patti. Già Salvini ha mandato messaggi di rassicurazione al riguardo; le due forze che hanno sottoscritto il contratto si rendono benissimo conto che non possono chiedere all'UE di sforare di centinaia di miliardi, sanno benissimo che le risorse che potranno emergere dalla lotta agli sprechi e all'evasione fiscale saranno disponibili in tempi lunghi; saranno necessari compromessi e reciproche concessioni. Ci sarà bisogno di politica e l'UE non ha alcun interesse a che l'Italia esca.
Ma si tratterà comunque di uno scossone del quale sia il nostro Paese che l'Unione hanno estremo bisogno.
Meglio, del resto, affrontare l'ignoto e i pericoli di percorsi nuovi e non sperimentati che continuare a dare fiducia a forze come Forza Italia, Partito Democratico, Liberi ed Uniti, il variegato mondo degli ex dc, per non parlare di Renzi e dei suoi epigoni, che possono solo assicurare immobilismo e conservazione.
Ve lo dico da settantenne che avrebbe tutto da guadagnare se le cose restassero come ora. Ma la nostra generazione ha il dovere di pensare alle generazioni che le sono succedute e a quelle che verranno.
Spirito di Ulisse, consapevoli dei rischi ma con l'animo pronto a correrli.
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