Il contratto è articolato in 30 punti ed è sottoscritto da Di Maio e da Salvini per formalizzare un impegno reciproco a realizzare il programma di governo sul quale si sono accordati. E' indubbiamente una novità assoluta per la politica italiana che si può vedere con favore: scripta manent e i cittadini elettori hanno la possibilità di giudicare se l'azione di governo sarà stata in linea con gli obbiettivi programmatici enunciati nel contratto e se gli obbiettivi saranno stati raggiunti.
Sono stato in dubbio se analizzare punto per punto esprimendo un giudizio su ognuno di essi seguito da un giudizio di sintesi oppure sintetizzare tutto senza un esame analitico.
Ho preferito la prima soluzione. Sarà un'analisi più lunga da suddividere in almeno due post ma è l'unico modo per non perdere concretezza
Il punto 1 è di fatto una nota programmatica in cui i due soggetti si impegnano a cooperare scambiandosi continuamente un flusso di informazioni che consenta ai gruppi parlamentari sia interni che a livello di Unione Europea di essere in stretto collegamento con il governo e tra di loro. Viene anche costituito un comitato di conciliazione chiamato a prendere decisioni in caso di divergenze o conflitti tra le due parti. Inoltre è stato inserito un codice etico che stabilisce non possano far parte del governo condannati anche in via non definitiva per reati di riciclaggio, autoriciclaggio, falso in bilancio e per i reati previsti dall'art 7 della legge Severino o siano sotto processo per reati di particolare gravità, come appartenenza alla mafia o concorso con la stessa, corruzione, concussione. Impedita la partecipazione al governo anche a persone in conflitto di interessi nella materia delegata e Impedita la partecipazione al governo ai massoni, che non hanno gradito. In effetti mi sembra eccessivo questo "divieto di ingresso" Sono da sempre convinto che la massoneria sia responsabile di molti dei mali del nostro Paese, ho sottolineato l'influenza nefasta dell'organizzazione nelle vicende di Banca Marche, Banca Popolare dell'Etruria, Montepaschi ma la massoneria non è - oggi - una società segreta; è una organizzazione chiamiamola "solidaristica" ma con elenchi degli appartenenti "pubblici". E' indubbiamente una lobby, ma non è la sola e un sistema democratico forte ha tutti i mezzi per bloccarne le attività illegali
PUNTO 2: ACQUA PUBBLICA
Viene ribadito un principio fondamentale che condivido in pieno: il servizio di approvvigionamento dell'acqua deve rimanere un servizio pubblico(i cittadini hanno confermato questa impostazione con il referendum del 2011). Mi sembra invece pleonastico inserire nel documento una serie di osservazioni ( che l'acqua è importante, che si deve far arrivare nelle case dei cittadini acqua di buona qualità, che si deve fare tutta la manutenzione necessaria agli acquedotti e alla rete idrica, che bisogna ridurre le perdite, eliminare l'amianto e l'inquinamento da piombo) che elencate così senza alcun riferimento a quanto si vuole investire, senza cifre e senza budget, sembra un elenco di buone intenzioni e basta.
PUNTO 3: AGRICOLTURA E PESCA - TUTELA DEL MADE IN ITALY
Settori di vitale importanza per la nostra economia che finora sono stati penalizzati per scelte a livello auropeo che non siamo stati capaci di contrastare. Importante avere sottolineato l'importanza di queste problematiche, la necessità di tutelare i nostri prodotti e la necessità di avere una presenza più forte ed autorevole a Bruxelles in questo comparto. Ma non si posono dimenticare le "nefandezze" da parte nostra in questi ultimi decenni (quote latte, innumerevoli episodi di falso nelle dichiarazioni ecc)
PUNTO 4: AMBIENTE, GREEN ECONOMY, RIFIUTI ZERO.
Viene ribadito un concetto importante, quello di una economia circolare (non si butta via niente, tutto si ricicla). Ma a parte questa affermazione di principio l'articolo 4 mi sembra un elenco di buoni propositi e nulla più. Non c' è una cifra, nemmeno come percentuale sul PIL., è tutto molto vago e aleatorio.
ARTICOLO 5:BANCA PER GLI INVESTIMENTI E RISPARMIO
Si sostiene la necessità di costituire una banca per gli investimenti, supportata da garanzia diretta dello stato per sostenere lo sviluppo delle imprese in particolare le medio piccole. Non sono per niente d'accordo. Di banche ce ne sono anche troppe. Non c'è bisogno di alcuna nuova banca che, tra l'altro, richiederebbe i suoi tempi per la costituzione, il decollo e il raggiungimento della piena operatività. ed essendo una banca pubblica sarebbe esposta ad infiltrazioni da parte della politica Quello che è necessario fare è impedire che ai vertici delle banche si insedino personaggi che utilizzano le banche stesse per interessi personali o di gruppo. Banca d'Italia dovrebbe essere più cauta nell'avallare le nomine di amministratori delegati e direttori generali, l'attività delle banche commerciali dovrebbe essere separata da quella diretta ad attività finanziarie speculative(questo è scritto anche nel contratto E' una questione di moralità, non di altro.
E' poi un falso colossale affermare che "il sistema del "bail-in" bancario ha provocato la destabilizzazione del credito in Italia con conseguenze negative per le famiglie che si sono viste espropriare i propri risparmi che supponevano investiti in attività sicure." La destabilizzazione è imputabile ai comportamenti delinquenziali dei vari Zonin, De Bustis, Bianconi, Mussari e decine di altri. Non confondiamo le cause con gli effetti. E poi finora in Italia nessun depositante ha perso un euro. Finora sono stati penalizzati azionisti (che avrebbero dovuto sapere di correre rischio di impresa) e sottoscrittori di obbligazioni subordinate ai quali sono stati venduti titoli deila cui natura, secondo me, sapevano poco anche gli impiegati bancari che glieli vendevano. D'accordo per il risarcimenti a questi ultimi e ai piccoli azionisti se si prova che le informazioni date loro al momento della sottoscrizione erano false e pesanti sanzioni alla Consob se non ha vigilato sui prospetti
D'accordo sull'inasprimento delle pene per i responsabili dei fallimenti dolosi e per gli organi di controllo (Consob, Bankitalia e, soprattutto, Ministero dell'economia)
D'accordo anche su una rivisitazione degli accordi di Basilea sui rating ma osservo che l'Italia ha sottoscritto tali accordi senza rendersi conto che con bilanci delle aziende italiane "tutti falsi e patrimonialmente deboli", applicare parametri "oggettivi" da economia matura era un suicidio.
D'accordo anche che nei casi di recupero forzoso del credito da parte di banche e società finanziarie non si possa agire nei confronti dei privati senza la preventiva autorizzazione della magistratura. Qui subentra però un problema di tempi-
Vedo che il post sta diventando troppo lungo. Dividerò l'analisi in tre post Finora non si è speso niente
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