L'ultimo post che ho scritto sulla Banca Popolare di Bari è stato pubblicato il 18 Dicembre e faceva seguito ad un post del giorno precedente con il video girato di nascosto durante la riunione del 10 Dicembre nel corso della quale i vertici aziendali hanno comunicato al personale direttivo della Banca lo stato delle cose. Il video è visibile su you tube, sul mio blog e su una serie lunghissima di siti. E non può essere smentito. Di particolare peso le parole del Presidente Gianvito Giannelli il quale ha orientato il suo intervento a "rassicurare" dipendenti, clienti, stampa finanziaria, opinione pubblica, organi di controllo. Passaggi focali dell'intervento del Presidente, il 10 Dicembre
- non cè alcun rischio di commissariamento
- la liquidità non è un problema (al riguardo ha citato il caso di una professionista che si occupa di gestione di depositi giudiziari di fondi pronta a riportare alla Pop. Bari 20 milioni di depositi giudiziari che aveva spostato su un'altra Banca all'inizio della crisi)
- a chi mi chiede cosa fare con i suoi soldi depositati alla popolare, rispondo - diceva il Presidente - di non fare niente, di tenerli alla Popolare che di rischio non ce ne è
Certo, i baresi non mi sembrano molto "furbi" se vanno a chiedere proprio al Presidente della loro chiaccchierata banca che fare con i loro soldi. Resta il fatto che Giannelli sparge, in mala fede, ottimismo a piene mani e i clienti non aspettano altro che di essere rassicurati
- nei giorni successivi
- la banca viene commissariata il 14 Dicembre, con buona pace del Dr. Giannelli
- il 12 Dicembre Gianluca Jacobini ex Condirettore Generale della banca e figlio dell'ex Presidente Marco Jacobini trasferisce su Banca Sella su un conto cointestato con la moglie 180.000 euro. Il papà, l'ex Presidente Marco Jacobini, fa di meglio. Con una serie di bonifici trasferisce 5,5 milioni
- In sintesi l'ex Presidente e i suoi familiari(la famiglia Jacobini è stata il Gruppo di riferimento in seno alla banca "svuotano" i loro conti e non esitano un istante a pensare esclusivamente ai loro interesse dimenticando rassicurazioni, dichiarazioni, promesse.
E ritornano le solite riflessioni sulla assoluta mancanza di etica nei comportamenti della nostra classe dirigente di vertice, in tutti i settori, sulla assoluta mancanza di pudore e per l'arroganza che la contraddistingue, sull'inesistenza di senso del limite.
Il tutto produce una sensazione di voltastomaco in chi si documenta sullo sviluppo dei fatti e una sensazione di impotenza e di scoramento.
Da dove si deve cominciare per provare a salvare il Paese?
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