Nel tardo pomeriggio di oggi mi metterò in poltrona davanti al televisore, come faccio tutti gli anni, per assistere alla "prima" della stagione 2019/2020 della Scala. Il teatro milanese apre con una delle più note opere di Pucini, Tosca rappresentata la prima volta nel Gennaio 1900. Librettisti Giacosa e Illica, quanto di meglio offriva in quel momento la categoria dei librettisti. Per la prima di stasera direzione del maestro Chailly, una sicurezza e una garanzia per le sue indubbie qualità di direttore e per l'attenzione e l'amore che nutre per Puccini delle cui opere ripropone le versioni "originali" così come concepite dal maestro lucchese e sfrondandole da tutte le contaminazioni successive. Tosca la soprano russa Anna Netrebko che sembra essere il meglio in campo internazionale in questo momento, Cavaradossi il tenore Francesco Meli e Scarpia il baritono Luca Salsi. Non ci dovrebbero essere sorprese in negativo data la qualità e l'omogeneità del cast. Redista l'inglese Davide Livermore. Mi auguro una regia sobria e non alla ricerca di effetti speciali. Io non sono un melomane "accanito" ma mi piace la buona musica, tutta, da Packelbel a Verdi, dai Pink Floyd a Vasco e mi auguro stasera di trascorrere ore liete e di qualità. Alla fine della serata darò un breve giudizio a caldo. Sottolineo, peraltro, che in un momento storico nel quale il nostro Paese registra un evidente declino, eventi come la serata che ci attende sono il più efficace veicolo per ricordare al mondo che abbiamo espresso nel corso dei secoli qualità eccellente in molti comparti
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