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mercoledì 4 maggio 2011

BUSTO ARSIZIO ELEZIONI AMMINISTRATIVE MAGGIO 2011 IL PROGRAMMA DEL CANDIDATO SINDACO STELLUTI I SERVIZI SOCIALI

Completo l'analisi dei punti salienti del programma del candidato sindaco Stelluti occupandomi oggi delle" Politiche sociali"
Bisogna fare una premessa; la politica di tagli dei trasferimenti dal governo centrale agli enti locali ha comportato, per il comune di Busto, minori introiti per circa 2 milioni di euro per l'esercizio in corso. Il federalismo municipale richiede tempo per entrare a regime e comunque, in astratto, si tradurrà in un aumento della pressione fiscale su coloro che già le imposte le pagano( lo sblocco delle addizionali Irpef è entrato già in vigore ) e l' IMUP e l'IMUS, quando entreranno in vigore, compenseranno ampiamente l'abolizione dell'ICI sulla prima casa; peraltro la nuova cedolare secca sugli affitti favorisce i proprietari di immobili mentre per chi paga l'affitto non è previsto alcun provvedimento di sgravio.
Bisogna aver chiaro che l'amministrazione dei comuni sarà condizionata in maniera assoluta, per il prosieguo, da come il federalismo municipale verrà praticamente attuato e dalle priorità che verranno individuate dagli amministratori.
Il nostro è un programma di centrosinistra e quindi,  riepilogo, sintetizzandole, le nostre proposte in materia di politiche sociali.
Il programma prevede interventi e individua da dove reperire risorse.
 Reperimento delle risorse:
- attraverso una intensificazione della lotta all'evasione sui tributi comunali (ci sono ampi margini)
- rivedendo la pratica della esternalizzazione dei servizi
- riducendo il contenzioso comunale
- gestendo con maggior oculatezza le voci di spesa per rappresentanza
- valorizzando il patrimonio comunale in molti casi "lasciato inerte"(vedasi uno per tutti il Calzaturificio Borri) privilegiandone la destinazione sociale il che consente di evitare di pagare fitti
- introducendo la tassa di scopo, prevista dal decreto sul federalismo, solo in circostanze condivise dagli utenti/cittadini
 - evitando ogni spreco ed investimenti non strettamente necessari. Ricordo a titolo di esempio "Le passerelle dei 5 Ponti", completamente inutilizzate, che gridano vendetta per lo spreco di denaro pubblico che hanno comportato (oltre quattro milioni di euro)
- attuando una politica amministrativa improntata ad uno stretto controllo delle voci di spesa e ad un attento monitoraggio delle voci di entrata per destinare ogni maggior risorsa all'attuazione di provvedimenti concreti di riequilibrio sociale
 e quindi per fare cosa? A titolo esemplificativo:
- per portare la fascia di esenzione dell'IRPEF dagli attuali 8.000 a 10.000 euro
- per  rimodulare le fasce di reddito per i servizi a domanda individuale e in particolare:
- per  ritornare alla gratuità nell'erogazione di servizi a domanda individuale per la prima fascia ISEE( da 0 a 4.000 euro)
- per prendersi carico degli oneri derivanti dall'assegnazione di alloggi ai "casi sociali"
In definitiva il programma è teso ad individuare come  prioritari tutti quegli interventi destinati a venire incontro ai bisogni dei cittadini maggiormente in difficoltà; il che non è altro che "fare una politica di centrosinistra"in un contesto di economia di mercato.
E qui introduco una valutazione personale: io sono da sempre convinto che si viva meglio dove le differenze sociali sono meno marcate, nelle società in cui la "middle class" sia numericamente preponderante, perchè sono le società in cui i conflitti sono più attenuati, in cui la convivenza è meno difficile, in cui il rischio di crisi economiche per debolezza di domanda è praticamente nullo, in definitiva nelle società latu sensu "socialdemocratiche". I modelli, a mio avviso, rimangono i Paesi del Nord Europa dai quali dovremmo imparare, innazitutto, una maggior sobrietà comportamentale ed un maggior equilibrio.
Miracoli, sia chiaro, nessuno ne può fare; ma è già un buon punto di partenza non promettere "il paese di bengodi", come, malgrado tutti i riscontri oggettivi, continua a fare il centrodestra sia a livello nazionale che locale.
Il programma di Stelluti è molto articolato; ho tralasciato di fare riferimento alle nostre proposte in materia di sicurezza, di scuola, di verde pubblico, di contrasto alla speculazione edilizia ecc.
 Quello che ho voluto  ribadire è che la nostra proposta è quella di chi crede in una società più giusta, più equa e meno incattivita di quella che è sotto gli occhi di tutti.
E rinnovo l'invito alla riflessione a tutti coloro che sono giustamente insoddisfatti di come il Paese è governato e di come è governata la città.
Cambiare si può, con le armi della democrazia. E se non ora, quando?

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