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giovedì 10 ottobre 2013

AMNISTIA?INDULTO? INCIUCIO? INSULTO AL PRINCIPIO FONDAMENTALE DI OGNI DEMOCRAZIA, QUELLO DELLA EGUAGLIANZA DI TUTTI I CITTADINI DI FRONTE ALLA LEGGE?

Il Presidente Giorgio Napolitano - lo sappiamo tutti - ha inviato un messaggio alle camere sollecitando l'adozione di pronte ed efficaci misure per alleggerire il problema delle carceri, sovraffollate, in condizioni igienico-sanitarie precarie e non in linea con gli standard che i Paesi avanzati considerano minimi. Sono in arrivo sanzioni europee e non possiamo non adempiere agli impegni presi.
Fin qui tutto regolare anche se, osservo, per anni non è stato preso alcun provvedimento mentre ora il problema segna una accelerazione che molti, tra i quali il sottoscritto, considerano sospetta. E' ragionevole il dubbio che dietro un problema generale si voglia "di straforo" risolvere anche i problemi giudiziari dell'ex presidente del Consiglio.
Tutti stanno smentendo il nesso, la ministra Cancellieri, il giudice Tamburrino, responsabile delle carceri, lo stesso Presidente della Repubblica seppur indirettamente.
Io sospendo il giudizio anche se mi pare di aver capito che si sta lavorando intorno ad un testo di legge che, invece, potrebbe comprendere anche reati finanziari.
Certo è che se si verificasse una sanatoria "pro persona", il Presidente della Repubblica si renderebbe responsabile di violazione del principio fondamentale che sta alla base di tutte le moderne democrazie; quello dell'uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge.(articolo 1 della nostra Costituzione).
E ricordo che il Presidente della Repubblica non è responsabile degli atti compiuti nell'esercizio delle proprie funzioni tranne che per "alto tradimento" e "attentato alla Costituzione" (art. 90 della Costituzione)
Ma, soprattutto, verrebbe inferto un colpo mortale al rapporto tra cittadini ed istituzioni, un rapporto già oltremodo logorato. Stiano attenti, tutti quanti, a non rompere la corda, che è già oltremodo tirata; non è più tollerabile una casta che si rifugia nel privilegio. La rabbia sociale è tanta, la caduta del tenore di vita nel nostro Paese rapida, l'allarme alto.
E non c'è niente da pacificare, nel nostro Paese; c'è solo da rispettare ed applicare le leggi.
Mi sembra che in ogni aula di tribunale ci sia ancora scritto, dietro le spalle dei giudici, che "La legge è uguale per tutti"
Ricordiamocelo tutti

3 commenti:

  1. Capisco la questione di principio, roba da esperti e non per un ignorante come me, ma poi bisogna anche guardare le cose pratiche. A me che B vada o non vada in galera non me ne frega niente. Non si parla di un tema. Se ci fosse amnistia uscirebbero migliaia di persone senza casa, senza lavoro, senza aiuto alcuno. Il sistema, già estremamente fragile, delle cooperative sociali è stato distrutto nella indifferenza generale di tutti, politica in primis. Cosa potranno fare se non delinquere? Sono anni che lancio questo allarme senza mai nemmeno una risposta.

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  2. Caro Peppino, ti ringrazio per il tuo intervento. Ti capisco ma stavolta non sono d'accordo con te. Se siamo arrivati al punto al quale siamo arrivato lo si deve al fatto che si è derogato sui principi sgretolando l'impalcatura di uno stato di diritto. Le regole della democrazia sono state elaborate nel corso dei secoli e non possono essere derogate. E, soprattutto, non possono essere oggetto di baratto. Tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge (articolo 3 della Costituzione).
    E non si tratta di essere o non essere giacobini; è un problema di impalcatura etica e l'impalcatura o c'è o non c'è

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  3. Ma su questo sono assolutamente d'accordo- Io cercavo solo di attirare anche in questa sede l'attenzione su un tema, non di principio forse, ma terribilmente concreto, che sembra non interessi a nessuno.

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