A Salvatore Vita
Segretario del Circolo di Busto
Arsizio
del Partito Democratico
S E
D E
Caro
Salvatore,
gli
accadimenti di queste ultime settimane hanno accresciuto il disagio che mi aveva
portato qualche settimana fa a comunicare ad Erica, che ti ha preceduto nella
funzione, che ritenevo opportuno un mio avvicendamento nel ruolo di tesoriere
del circolo e membro della Segreteria. Penso che Erica ti abbia lasciato agli
atti la mia comunicazione; se così non fosse sarà mia cura inviartela. Ritenevo
infatti, per il bene del partito, che ci fosse bisogno di un urgente ricambio
generazionale che non poteva che passare attraverso il passaggio a soggetti più
giovani degli incarichi.
Ma nelle ultime settimane sono anche avvenuti
fatti che giudico gravi in relazione alla linea politica e al mandato conferito
al partito da milioni di cittadini. In
particolare sono quattro i passaggi che giudico fortemente critici
:
a) dopo l'affermazione di Bersani alle primarie,
affermazione non priva di ombre, sarebbe stato necessario coinvolgere Renzi per
tutta la campagna elettorale accanto al segretario ad indicare una totale unità
di intenti che sarebbe stata anche un forte segnale per gli iscritti, i
simpatizzanti e il Paese tutto che le due anime dalle quali il Partito
Democratico è nato si erano realmente fuse nel nuovo soggetto politico. Così non
è stato; anzi la campagna elettorale è stata così incolore e così fiacca da far
nascere il dubbio che non si sia voluto "vincere" contro la coalizione di centro
destra che tutti gli indicatori davano in forte difficoltà in conseguenza, in
primis, della "impresentabiltà" politica, morale e come capacità di governo del
suo leader. Conseguenza, il risultato elettorale largamente inferiore alle
attese che ha prodotto una situazione di sostanziale
ingovernabilità
b) gravissime giudico le vicende della mancata
elezione di Romano Prodi alla presidenza della Repubblica. Il fatto che ben 101
parlamentari si siano dissociati dalle indicazioni di partito significa che
all'interno del PD è in atto una guerra per fazioni, io la chiamerei per bande,
dietro le quali si nasconde una chiara volontà, in una parte non piccola del
partito, di una politica di "collaborazione" con il centrodestra che viene da
lontano. Che sia stato vittima di questa sordida guerra colui che è stato il
fondatore dell'Ulivo e di conseguenza del Partito Democratico, l'unico - tra
l'altro - che aveva battuto Silvio Berlusconi sul campo - è circostanza non
comprensibile e non tollerabile
c) la nascita del governo Letta è avvenuta in
un'ottica non di risposta ad una emergenza ma in un'ottica consociativa che i
mass media di emanazione berlusconiana stanno presentando come necessità di
"pacificazione nazionale". A mio avviso non c'è niente da pacificare nè alcunchè
da comprendere. Silvio Berlusconi non è un perseguitato dai giudici, è
semplicemente e banalmente un malavitoso.
d) l'aver accettato la nomina di Nitto Palma a
Presidente della commissione giustizia ( l'astensione da parte nostra è stata
una decisione ipocrita e meschina se è vero come è vero - vedi intervista
rilasciata dal senatore Olivero di "Scelta civica" al secolo XIX di Genova - che
abbiamo dovuto chiedere alla formazione montiana di votare una persona
"impresentabile" come Palma per "mantenere" il patto con il PDL ) significa aver
accettato un compromesso inaccettabile sul piano della "questione morale" che
avrebbe dovuto essere. a mio avviso, il discrimine del PD nei confronti delle
altre forze politiche.
Atteso quanto
sopra ritengo non sussistano più le condizioni per una mia
adesione al Partito. Conseguentemente ti comunico che non rinnoverò
l'iscrizione per il 2013. Conseguenza immediata, a mio avviso, la mia decadenza
dalla segreteria cittadina. Per quanto attiene invece al ruolo di tesoriere,
premesso che dalle relazioni semestrali che ho sempre fatto sebbene non
sollecitato si ricostruisce con la massima trasparenza la gestione, resto a
disposizione tua e del partito, nei tempi e nei modi che riterrete utile
comunicarmi, per assicurare a chi mi succederà tutta la collaborazione
necessaria..
Ti assicuro
che ho preso questa decisione con sofferta amarezza e che amarezza mi ha
procurato l'affannosa ricerca di queste ore del nuovo segretario che dovrà
guidare il partito fino al congresso. La persona di Epifani non è in
discussione, sono il contesto ed il metodo ad essere inaccettabili. E al punto
in cui sono del mio percorso d vita riterrei assolutamente intollerabile a me
stesso, come del resto lo avrei ritenuto non tollerabile anche a vent'anni, la
mancanza di coerenza tra quello che penso ed i comportamenti
conseguenti.
Mi auguro che dal prossimo congresso esca un
partito rinnovato, unito e concentrato nella sua "mission" che è quella di
assicurare al Paese innanzitutto una guida "moralmente" riconosciuta (la
questione morale è la madre di tutte le questioni ed Enrico Berlinguer aveva
visto giusto come è normale che sia nei veri "leaders" politici che hanno
visione lunga e pensano al bene presente e futuro dei cittadini e non alle
piccolezze dell'agone politico) e una guida, per un partito che si dice "di
sinistra", diretta ad assicurare ai cittadini democrazia sostanziale nel quadro
di una difesa strenua della democrazia formale che la nostra splendida Carta
Costituzionale così bene delinea. Il PD è la mia casa , non ne cercherò altre,
e tenendo bene a mente le parole del Prof.Prodi, intendo uscire "in punta di
piedi"
Con amicizia
e con sostanziale stima, checchè tu ne pensi,
Alberto
Come anticipato nel mio post di ieri, pubblico nuovamente la lettera inviata al Segretario del Circolo di Busto Arsizio in data 11 Maggio 2013
Ovviamente dal PD continua ad esserci un assordante silenzio. E della nomina della Bindi cosa mi dici?
RispondiEliminaNel metodo: come da tradizione nel PD, nel merito: la persona più inesperta al posto giusto. A, dimenticavo: tutto nell'ottica del rinnovamento. VERDINI Bel servizio, grande professionista, grande capacità di dare dimostrazione alla propria tesi senza ricercare il dubbio. Ma, nel caso specifico, credo che la realtà fosse quella rappresentata. Con un punto appena sfiorato, ma che credo meriti una presa d'atto: siamo in Toscana dove non si muove foglia che PD non voglia. Sconfortante. Ed è quello che mi amareggia di più. Il porcellum è nato qui. Il povero odontotecnico è stato solo un burattino. Stammi bene Alberto
Caro Peppino, innanzitutto grazie per quello "stammi bene". Per il resto cosa dirti: concordiamo in tutto. E la "sinistra" dà continue dimostrazioni di non essere troppo diversa dagli altri. Non c'è pace in Danimarca. Per fortuna ci sono gli amici. Vale
RispondiEliminanon sei il solo.Questa decisione ,sai bene,io l'ho presa il gg. del cesarismo dei 101.Irrevocabile e tuttora sofferta;perchè le mie radici sono in 3 generazioni di socialisti e comunisti idealisti-Ritenevo il Pd la via naturale del riformismo della six socialista e cattolica.Questo è il primo congresso in cui non partecipo-Qui a Legnano come stranamente in altri circoli,dopo un precipitoso calo anche del 50% degli iscritti,il Pd raggiunge iscrizioni "inaspettate"- Mi auguro che non si ripeta il triste cammellaggio dei signori delle tessere,tipico di un partito incontrollato,corporativo e consociativo,con lobbisti,che sorreggono gruppi e famiglie- Il destino sarà quello del partito di Craxi ?
RispondiEliminaMi auguro che Renzi non finisca come Bettino,che nella prima fase fu grande riformista e statista;ma nella seconda si fece travolgere dal potere della corruzione.La questione morale e legale è la madre di tutte le riforme.Ti ho scritto in precedenti post,che le parallele NON possono più essere convergenti,perchè non ci sono le Br;e perchè c'è bisogno di politica dell'alternanza,della diversità del progetto di società della dex e sx- alla lunga paga la democrazia e vince il populismo-
Potrei riprendere la tessera,e lo spero,quando sarà il momento di RI-chiamare Prodi per la Presidenza della Rep.-
Si può fare,e me lo auguro,se i signori delle tessere saranno eliminati-
Antonino è un caro amico che ho conosciuto tramite l'UNIVERSITER di Castellanza. Seguiva il mio corso, siamo diventati amici. Antonino di radici socialiste-comuniste, Peppino più sopra di radici cattoliche. Entrambi avevano creduto, come me, che il PD potesse essere il contenitore politico per governi che avessero sul serio come obbiettivo l'interesse comune. Così non è stato: bisogna prenderne atto
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