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sabato 28 febbraio 2015

BANCA DELLE MARCHE - AN ENDLESS STORY

Non scrivo da parecchio tempo su Banca delle Marche, non scrivo perché c'è poco da scrivere in questa fase. La banca è commissariata da oltre due anni, i commissari non hanno obbligo di dare rendiconto se non alla fine del commissariamento per cui niente si sa dell'andamento dei conti degli ultlmi trentasei mesi. Si sa soltanto che l'unica offerta di intervento a sostegno è quella di FONSPA, da tempo all'esame dei commissari e che evidentemente ha molti risvolti che debbono essere chiariti.
Si susseguono per contro gli incontri dei commissari con le parti interessate, sindacati, esponenti politici, ieri i rappresentanti delle quattro fondazioni che controllano il capitale. Al riguardo il presidente della fondazione iesina, Alfio Bassotti, non nuovo ad interpretazioni ottimistiche e bizzarre della realtà, ha dichiarato, a margine dell'incontro:"vogliamo difendere il patrimonio della banca" Bisognerebbe che qualcuno, a Jesi o dintorni, informasse il presidente che il patrimonio non c'è più, divorato in pochi anni da una banda di delinquenti alcuni dei quali annidati anche all'interno delle fondazioni. Un attento e competente osservatore locale ha ricordato  che nel 2008 Credit Agricole aveva offerto per acquisire il controllo della banca una cifra cash che la valutava 3 mld. Questo, almeno questo, è il buco,
Ma ciò che è tragico è che l'economia di una intera regione è stata distrutta, che migliaia di aziende hanno dovuto chiudere i battenti, che la disoccupazione sta lacerando il tessuto sociale di una regione laboriosa e ancorata, almeno fino a poco tempo fa, a principi solidi. E senza che i responsabili abbiano, almeno finora, subito alcuna sanzione, nè economica nè penale.
Questa è l'Italia del 2015. Non mi piace.

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