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domenica 15 febbraio 2015

ED E' SUBITO SERA

La mia generazione sta arrivando, alla spicciolata, al capolinea. Attraverso Facebook apprendo che ad Ostra è mancato Vinicio Pachiega. Un compagno di infanzia; un ragazzone grande e grosso che tutti avevamo paura di affrontare giocando a calcio da ragazzi perché era duro e anche sportivamente "cattivo". Poi andò a lavorare al reparto presse della Fiat. Resistette poco ma in quel poco perse 40 chili. Tornò ad Ostra.
E anche lui si aggiunge al mio personale "Spoon River" accanto a Sergio Spinetti, a Raffaele "della Cantinella, a Boschetti - non mi ricordo il nome, Elvio mi pare - che tanti anni fà in bicicletta in salita capì che qualcosa non andava, accostò e morì. A Gabriele Mariotti, mio compagno di banco, che morì a trent'anni ma con caparbia infinita, nel frattempo, si era laureato in ingegneria. A Peppe Solidoro, che conobbi all'Irnerio, era un medico, a Raffaele Bernardini di Lecce (all'Irnerio studenti di Giurisprudenza eravamo noi due). Ad  altri.
E se Dio è morto, come direbbe Woody Allen, anche io non mi sento troppo bene.
Ma la vita non ci ha insegnato niente. Sento intorno a me solamente storie di dolore, di incomprensioni, di cattiverie. Perché. perché, perché?  Non so rispondere e temo di non avere il tempo per cercare di farlo in maniera sistematica. Per il momento la mia risposta è VASCO

2 commenti:

  1. queste tue brevi righe,meritano un commento personale,che ci faremo al mio rientro in Italy- Presumo,che alcuni di noi sono stati la meglio gioventù-
    Abbiamo ancora tante cose da dire e da fare

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  2. Ti ringrazio per il commento pacato e dal quale traspare tutta la reciproca stima ed amicizia che ci legano. Non sento ancora arrivata "the final courtain" ma bisogna essere realisti; certo è che anche io sento di avere ancora tante cose da vedere da fare da condividee. Buon viaggio verso terre lontane e al ritorno una bella riunione conviviale. A presto

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