Leggo solo oggi l'editoriale di Eugenio Scalfari pubblicato su Repubblica di ieri.
Io condivido praticamente tutto di quello che pensa e scrive Scalfari e anche stavolta mi trovo in perfetta sintonia.
L'editoriale è lungo: mi limito a riportarne un passaggio sul quale concordo in toto:
Bossi, dopo l'ictus che lo colpì otto anni fa, è stato un personaggio drammatico ed al tempo stesso grottesco. Che un partito ed un elettorato lo abbia considerato, nelle condizioni in cui era ridotto, un punto di riferimento per ciò che diceva e per come lo diceva, è un segnale disperante del livello culturale di una parte rilevante della società civile. Sul medesimo livello purtroppo si collocano anche tutte le clientele che sorreggono personaggi e situazioni di potere inquinate dalla demagogia e dalla corruzione, a Palermo come a Milano, a Bari, a Napoli, a Roma, a Imperia, a Genova,a Parma, in Calabria, a Cagliari. La lebbra del clientelismo e e dell'analfabetismo leghista collocano la società civile del nostro Paese ad un livello ancor più basso del già bassissimo livello della classe politica. E l'antipolitica ne è il segnale.
Esiste una parte del Paese che, disgustata da quanto ha visto e vede intorno a se, è da tempo mobilitata per un rinnovamento profondo, per riforme strutturali e per un mutamento radicale di abitudini e di modi di pensare. L'emergenza della crisi economica si è sovrapposta a questa situazione, ma in un certo senso ha risvegliato le persone per bene che sono ancora numerose in tutti i ceti e su tutto il territorio.Questo risveglio le preserva dal rifugiarsi nell'indifferenza. Il destino della nazione è affidato a loro, alle loro capacità di curare un Paese gravemente ammalato, invecchiato,inutilmente ribellista, anarcoide e corrotto."
Non aggiungo altro, condivido tutto: si tratta ora di rimboccarsi le maniche e ripartire dalle macerie come dopo una guerra, una guerra che ha fatto morti su morti, ma che soprattutto ha fatto registrare la morte dell'etica.
In punto apprendo che Renzo Bossi ha dato le dimissioni da Consigliere Regionale; è un primo segnale ma il problema non è Renzo Bossi, il problema è di tutta la politica.
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