Ieri è stato il 1 Maggio, festa del lavoro, oggi è il 2, festa e anniversario del "mio lavoro"
Mi spiego; io ho cominciato a lavorare il 2 Maggio 1972, quaranta anni fa, né di più né di meno.
Avevo concluso a fine Dicembre il mio periodo di servizio militare, avevo sostenuto alcuni colloqui, ne ricordo uno con la SIP, un altro con una azienda locale marchigiana, qualche altro ancora. Alla fine avevo scelto la "Banca Nazionale del Lavoro" (erano tempi in cui si poteva scegliere............se si aveva qualche piccola qualità), Avevo scelto la BNL perché mi avevano inserito, in forza del punteggio di laurea, direttamente in carriera direttiva. S trattava di fare un periodo di circa quattro anni in varie città in blocchi di sei mesi l'uno durante i quali lavoro e studio abbinati in tutti i comparti operativi di una grande banca avrebbero dovuto formare un buon funzionario . Dopo quattro anni, infatti, si veniva promossi funzionari e cominciava la corsa.
Mi era sembrata la posizione che mi dava maggiori chances di "carriera" e quella che avrebbe potuto costituire il miglior "ascensore" sociale per uno che veniva da un piccolo paese delle Marche. Avevo fatto un paio di colloqui con dei dirigenti del nucleo "Gestione Personale" e quindi ero stato convocato a Roma presso la Direzione Generale dove il Capo del Personale, il mitico avvocato Ninni, dopo avermi fatto fare un'ora di anticamera in un bellissimo salotto della Direzone del Personale in via Veneto al numero 119, era entrato da una porticina (ricordo nitidamente il suo gessato blu e la camicia bianca immacolata stirata benissimo) per dirmi che " ero tra i giovani sui quali la banca contava per la sua continuità e il suo sviluppo",
Non lo nego, cominciare a lavorare - a tempo indeterminato - con un simile viatico alimentava l'ottimismo e la voglia di valorizzare i propri talenti, non c'è dubbio. Qualche anno dopo, nel 1983, lasciai BNL per passare alla sede di Milano del Banco di Santo Spirito. Il Banco di Santo Spirito era la quarta banca IRI, la più antica e di indubbio blasone, ma nettamente la più piccola e anche quella con i maggiori problemi. Conseguentemente il Presidente di allora dell' IRI, tal professor Romano Prodi, (questo uomo mi perseguita) aveva assunto il cavaliere del Lavoro Giosuè Ciapparelli (una vita passata in Comit) come amministratore Delegato con la "mission" d far piazza pulita della vecchia gestione e rilanciare l'Istituto. E Ciapparellli come primo atto aveva azzerato la sede di Milano, ne aveva affidato la direzione ad un uomo di sua fiducia ed aveva fatto assumere (senza raccomandazioni né altri inghippi, eravamo stati selezionati da una società di "brain hunters") tre funzionari giovani tra cui io. Ciapparelli aveva voluto dare la massima enfasi alla scelta, ci aveva convocato a Roma tutti e tre insieme facendoci sentire l'importamza del ruolo che andavamo ad assumere, niente da dire. Ma l'emozione dell' incontro con l'avvocato Ninni 11 anni prima rirmase unica e irripetibile.
Dicevo, dopo il nulla osta dell'Avvocato Ninni, iniziai a prepaare i documenti richiesti per l'assunzione. Tra di essi era necessario il"certificato carichi pendenti." Mi recai pertanto al Tribunale di Ancona, c'era un po' di agitazione in città che da qualche serrimana viveva sotto l'incubo del terremoto Ogni giorno c'era una piccola scossa o una serie di scosse e non si parlava d'altro che del terrmoto.
Andai all'Ufficio competente dove un usciere, un commesso, non so chi comunque un uomo che valutai subito come uomo di esperienza, alla mia richiesta si fece una mezza risata e mi disse che con il terremoto "di la era tutto pericolante, ci sarebbe voluto chissà quanto tempo, forse anni, per poter essere di nuovo agibile"
Mi prese un sudore freddo, feci mente locale, lo guardai dritto negli occhi e gli chiesi nuovamente se non fosse possibile andare a verificare se, di là, malgrado che tutto fosse pericolante, non lo mettevo minimamente in dubbio, non fosse possibile andare a verificare - ripeto - se il certificato poteva saltare fuori. L'uomo era un uomo di esperienza l'ho gia detto. Capì: andò ........di là ....... e tornò con il certificato Verificai che il certificato fosse a posto e..........gli allungai 10.000 lire. Non eran poche allora ma suvvia bisogna essere brillanti quando occorre. E' stata la prima e ultima "mazzetta" che ho dato. E ricevute? dirà qualche maliziosso? Never, my dear, il mio prezzo non l'hanno ancora trovato ed ormai è troppo tardi perchè qualcuno abbia interesse a cercarlo.
E fu così che, completati i documenti, fatta la visita medica, iniziò la mia avventura nel mondo del lavoro, il 2 Maggio 1972 alla filiale di Ancona della Banca Nazionale del lavoro.
Il pensiero ed il saluto vanno in questo momento all'amico Mirko Vezzani , anche lui "partito", in un altra città ed in un altro Istituto, lo stesso 2 Maggio 1972 e gli amici Sandro Esti e Conforti (non mi torna in mente il nome, di Conforti) con i quali condivisi l'assunzione contemporanea alla sede di Milano del Banco di Santo Spirito, il 5 Dicembre 1983.
Certo è che è passata una vita; qualche rimpianto............., ma l'importante è avere ricordi da raccontare, essere qui a raccontarli, ed avere la memoria buona per raccontarli. Quella c'è, vi assicuro che c'è.
Questo articolo è dedicato a tutti i giovani che in questo momento stanno vivendo le mie esperienze di allora. Adesso è molto più difficile. lo so bene, ma non mollate, non mollate
Se potessi.......................vi assumerei tutti io.
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