Ieri, 21 Dicembre, è stato il solstizio di inverno. In parole povere è stato il giorno più corto dell'anno, nel nostro emisfero. In termini più scientifici è stato il momento in cui il sole ha raggiunto, nel suo moto apparente lungo l'eclittica, il punto di declinazione massima. L'alternarsi delle stagioni, lo sappiamo, è dovuto all'inclinazione dell'asse terrestre. Da oggi il sole torna a salire sull'orizzonte e l'umanità fin dagli albori della civiltà ha annesso grande importanza a questo fatto, tanto che nell'antichità in tutto il mediterraneo era molto importante la festività del SOL INVICTUS, del Sole Vittorioso, che veniva celebrata il 25 Dicembre.
In Egitto e in Siria le cerimonie avevano particolare solennità ed importanza e prevedevano che i celebranti il rito uscissero a mezzanotte annunciando che "la vergine aveva partorito il sole" . Anche il Dio Mitra, la divinità maschile più venerata nei primi secoli della nostra era ed al quale il culto solare era abbinato, era stato partorito da una vergine. Come si vede il Cristianesimo ha recepito, per sincretismo, culti molto più antichi presenti in tutto il bacino del mediterraneo.Il culto solare ebbe poi una grandissima importanza con Eliogabalo, imperatore romano dell'inizio del terzo secolo, il quale tentò di imporre il culto di Elagabalus Sol Invictus. Ricordo anche che nel mondo greco Apollo era identificato con il sole. Fu solo nel quarto secolo che con Costantino il 25 Dicembre fu identificato con il giorno della nascita del Cristo, Infatti con un decreto del 330 la nascita diel Cristo fu fatta coincidere con la festività pagana della nascita del Sol Invictus. Nel 337, poi, il Papa Giulio I ufficializzò la data del Natale da parte della chiesa cattolica. E la celebrazione del Natale ci è giunta attraverso i secoli come la festa più importante della cristianità, superata forse, in importanza nella liturgia, dalla sola Pasqua di Resurrezione.
Ora apprendo che l'Unione Europea ha fatto stampare tre milioni di agende, da distribuire agli studenti delle superiori dell'Unione, nella quale il Natale non è considerato come festa. Se così fosse è stato un grosso errore da parte di chi ha voluto questa impostazione. Volenti o nolenti la storia del nostro Continente è stata influenzata in maniera decisiva dal pensiero cristiano. Ricordiamo tutti la affermazione di Benedetto Croce: non possiamo non dirci cristiani.
Il sindaco Farioli ieri sera in duomo, nel presentare il concerto di Natale ormai tradizione consolidata di Busto, ha fatto riferimento a quanto ho sopra enunciato per dirsi invece orgoglioso di rappresentare una comunità che, per contro, è fortemente legata a valori cristiani.
Lui ha fatto queste affernazioni quasi come un comizio elettorale, con la solita capacità affabulatoria e con l'obbiettivo di catturare consenso, ma aveva ragione.
In genere non risparmio niente al sindaco di Busto perchè alle parole raramente seguono i fatti ( le strade in centro, ad esempio, ieri sera erano piene di buche colme di acqua gelida) tanto che ho ritenuto tagliato su misura per lui lo slogan, mutuato da un noto film di qualche tempo fà, Farioli, sotto il vestito............. niente, per evidenziare la mancata corrispondenza tra le capacità affabulatorie ed imbonitorie e la concretezza dei risultati. Ma stavolta ha ragione lui.
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