Sono andato a vedere oggi pomeriggio la partita di pallavolo femminile tra la nostra Yamamay e la Scavolini Pesaro, la squadra più blasonata del campionato. Una brutta partita vinta da una brutta Scavolini per tre a zero su un ancor più brutta Yamamay. Mi dispiace per il Presidente Michele Forte, che conosco e che stimo, ma ho l'impressione che la squadra quest'anno non sia all'altezza di quelle degli anni scorsi.
Ma non voglio parlare della partita; voglio parlare dello stato indecente dell'area di parcheggio prospicente il palazzetto. L'area non è asfaltata, ha delle buche profonde venti centimetri che, nei giorni di pioggia o di pioggia mista a neve come oggi pomeriggio, si riempiono di acqua melmosa e costringono gli utenti a slalom pericolosi e che mettono a forte rischio scarpe, pantaloni ed altri capi di abbigliamento. La situazione si trascina da anni ed è ben conosciuta dal sindaco Gigi Farioli che anche oggi, nel contesto del suo esasperato presenzialismo, era presente alla partita ed ha premiato la miglior giocatrice della serata. Che la situazione sia questa da anni lo so con certezza perchè durante l'anno seguo non assiduamente ma nemmeno sporadicamente la squadra mentre non seguo la Pro Patria.
Vogliamo scommettere che il piazzale quindici giorni prima delle elezioni amministrative della prossima primavera si presenterà asfaltato alla perfezione e dotato di tutte le misure di sicurezza previste? Quindici giorni, non prima. I manuali di marketing recitano infatti che i tifosi in genere, soprattutto quelli di calcio ma in minor misura anche quelli di altri sports, hanno la memoria corta e tendono a dimenticare in fretta i disagi patiti magari per periodi lunghissimi.
Io vorrei rivolgermi non ai tifosi ma ai cittadini-tifosi, prima cittadini e poi tifosi. Non vi sembra mortificante che palazzo Gilardoni vi consideri e vi tratti come poveri deficenti che si accontentano di poco e che dimenticano senza rancore i disagi patiti per anni? Non vi sembra retaggio di un approccio da quattro soldi concentrare "la politica del fare" nei mesi immediatamente precedenti gli appuntamenti elettorali e rimanere inerti ed inani per tutto il resto del tempo. Se i fondi a bilancio c'erano, si doveva intervenire prima, se ci sono difficoltà di bilancio la spesa non va fatta nemmeno adesso.
Questo è il modo in cui concepisco la politica e i rapporti della politica con i cittadini per cui non ho mai subito il fascino degli imbonitori di professione. A proposito: il Premier ne ha fatta un'altra delle sue. Per sostenere la tesi della sua indispensabilità ha affermato che " il mantenimento del rating tripla A da parte dell'Italia dipende dalla stabilità di governo" Lui le balle è abituato a spararle a braccio: ha dimenticato, o, meglio, non ha mai saputo, che la tripla A l'Italia l'ha persa da quel dì . L'Italia ha avuto la tripla A solo per i debiti denominati nella nostra valuta (la lira, ai tempi) tra il Febbraio 1995 e il giugno 1998. Attualmente Moody's ci assegna un rating AA2, Standard e& Poor's A+, Fitch AA- Silvio, le bugie cominciano ad avere le gambe corte; con me, in questo campo, credimi, non cominciano nemmeno
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