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venerdì 1 novembre 2013

LA LETTERA DI GIGI FARIOLI

 Esimio Presidente del Consiglio Comunale Avvocato Commendatore Diego Cornacchia
Esimi Consiglieri comunali
Illustri Dirigenti
oggetto: Consiglio comunale del 25 ottobre u.s.
Carissimi,
scrivo di getto questa comunicazione all'indomani di un Consiglio che, per responsabilità diverse, ma che ovviamente desidero prevalentemente caricare alla mia umile persona, ha ricevuto 0 rischia di ricevere dall'opinione pubblica un'immagine distorta del reale e offensiva rispetto all'importante ruolo di servizio e di "carità" che, nonostante tutte le miserie, i limiti, le pochezze, qualcuno potrebbe aggiungere i peccati, di cui politici, dipendenti pubblici e servitori improvvisati del bene comune sono ricchi (a cominciare ovviamente dal sottoscritto), I'intero Consiglio comunale ha saputo offrire alla cittadinanza bustocca, col contributo di ciascuno, nessuno escluso; dai Dirigenti che si sono spesi per la preparazione degli atti, I'approfondimento delle difficoltà giuridico-istituzionali, le continue e spesso contraddittorie stimolazioni e contestazioni pervenute fino all'ultimo secondo, al Presidente del Consiglio, pur non estraneo ad alcune di queste sollecitazioni a volte improprie, ma certamente dettate dal desiderio di non far mancare all'Amministrazione, alla minoranza e alla maggioranza e ancor più alla Sua coscienza il contributo di un'ormai decennale esperienza sui banchi del Consiglio, nelle aule universitarie e nei tribunali d'Italia.
Forse le intemperanze, le fatiche, gli stress a cui tutti siamo sottoposti hanno finito col far passare sotto silenzio che il Consiglio comunale, in una sola serata, ha saputo ridefinire una convenzione con la Provincia che, grazie a un approfondito e partecipato dibattito protrattosi per oltre tre anni, garantisce al Comune di Busto, ai suoi giovani, alle sue imprese, ai suoi sportivi, in tempi di incertezze economiche finanziarie e istituzionali, opere e possibilità di scelte che ammontano a 38 milioni di Euro; ha saputo dedicare la giusta attenzione a una coraggiosa politica della casa, che a partire dagli anni '80, aveva prima posta le premesse e poi rischiato di pregiudicare il sana e importante desiderio di giovani e famiglie della Città di coronare il loro sogno di una casa di proprietà: ha saputo, dopo un anno di indeterminatezze che hanno rischiato di lasciare una delle eccellenze regionali bustocche (il CSE per piccoli di piazza Manzoni) in mezzo a un guado, prestare la dovuta attenzione e cura ai disabili gravi e alle loro famiglie di Busto Arsizio e dell'intero territorio dell'Altomilanese. Sottolineo inoltre il coraggio di un Consiglio che, nella più assoluta trasparenza, e con il contributo determinante dell'esperienza professionale dell'avvocatura comunale, degli uffici tecnici, e, ultimo ma non ultimo, del Presidente del Consiglio, avvocato Diego Cornacchia, che, come da verbale dell'assemblea, non ha lesinato sforzi pur di mettere in condizione i Consiglieri di deliberare in scienza e coscienza.
E' per questo che desidero ringraziare, senza alcuna concessione retorica, ne senza alcuna concessione all'ipocrisia, che pur a volte e il miglior omaggio che il vizio rende alla virtù, ciascuno di voi, dal Presidente del Consiglio at dipendente che con professionalità e spirito di servizio ha gestito le registrazioni consigliari e i voti al computer. Per ultimo desidero anche ringraziare me stesso. Nel grazie a me stesso pongo anche il ringraziamento più profondo all'angelo custode che mi ha assistito, all'educazione che ho ricevuto e a chi mi ha messo dall'alto una mano sulla spalla.
Peccato che, nonostante tutti questi aiuti esterni, si siano verificate delle intemperanze che a qualcuno possono essere sembrate offensive e scarsamente rispettose di persone e ruoli: se così fosse, chiedo alla stessa mano di chi mi ha aiutato fino ad allora, at mio angolo custode e a chi mi ha educato di darmi la forza e di dare la forza ai miei interlocutori di credere alle mie sincere scuse.
Chiedo scusa in particolare a chi, non certo per volontà, si sia sentito offeso. Se alcune battute 0 frasi certamente mal interpretate possono aver offeso qualche Consigliere o il Presidente del Consiglio nella loro intima e profonda diqnità, io, da uomo, da servitore del bene comune, da innamorato del consiglio, della democrazia, ma soprattutto da cristiano e per ciò stesso da peccatore, chiedo ufficialmente scusa.
Mai avrei potuto tollerare che I'interesse superiore dei bustocchi, dei giovani, dei disabili, delle loro famiglie potessero soggiacere a burocratismi legulei, a improvvide gestioni del regolamento, a impresentabili e ingiustificabili giochi della politica politicante e perciò all'antitesi di quella politica di servizio e di carità di cui vi ho ringraziato e vi ringrazio.
Nell'augurarvi un buon lavoro, nella viva speranza e ancor più convinzione che tutto ciò che avviene, anche ciò che apparentemente è più indegno e incomprensibile, possa essere un segno (le famose righe storte di s. Agostino) per migliorare ii percorso futuro, cordialmente saluto.

P.S.

Certo, non ho difficoltà ad ammettere di aver esagerato e di aver apparentemente offeso qualcuno che, non ritenendosi comunista, ha ritenuto "comunista" un' offesa. Va da sa che alle aggressioni fisiche non ho risposto non risponderò, per le offese verbali ho già chiesto scusa e le chiedo tuttora. Per chi pretende di leggere nel mio cuore, ricordo solo e nel cuore di ciascuno, e questa dovrebbe essere noto soprattutto a chi sceglie di servire I'altro, può leggere solo chi trascende I'immanenza del quotidiano. Fra qualche ora parteciperò, come da sempre ho fatto e sempre in profonda sincerità, alla commemorazione di Mauro Venegoni, uomo che fu espulso dal partito comunista perché amante della libertà e che diede la vita e i propri occhi per consentire a noi di guardare in faccia I'altro in verità. Da liberale e cristiano rispetto qualunque idea, anche quando la trovo sbagliata. L'ho combattuta e la combatterò sempre (I'idea sbagliata), ma ciò non mi ha impedito né mi impedirà di tutelare fino in fondo la libertà e la dignità e anche la possibilità di propagandarIa di chi ci crede davvero.
Pubblico senza alcun commento la lettera inviata dal sindaco Farioli al Presidente del consiglio comunale, ai consiglieri comunali, ai dirigenti comunali

3 commenti:

  1. Molto più autoreferente che pentito. Ma come può compiere errori che richiedono contrizione pur avendo alle sue spalle, un angelo custode e i santi del paradiso, pronti a consigliarlo ed a proteggerlo.
    Gastone Campanati

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  2. Lo commento io dal Friul: se governa come scrive, state freschi !!

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  3. Grazie a Gastone per l'intervento. Quanto a te Patrizio, premesso che si può rientrare in Lussemburgo passando per Busto, convengo con te che la regola aurea del "soggetto, predicato, complemento" Farioli da l'impressione di ignorarla.
    Alberto.

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