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domenica 24 novembre 2013

LA SINFONIA N 8 DI MAHLER DETTA " DEI MILLE"

Quest'anno non ho fatto l'abbonamento alla stagione dei concerti a Milano con la "Famiglia Bustocca"; preferisco scegliere quelli che mi interessano e lasciare gli altri. Ieri mi telefona la signora Dolores, che organizza le cose e mi fa: ho una defezione per il concerto di stasera. Vuol venire? Il concerto in questione è l'ottava di Mahler diretta da Chailly. Ora bisogna sapere che è una sinfonia che viene raramente suonata in quanto richiede un organico di alcune centinaia di persone tra orchestra e coro. Una occasione più unica che rara. Vado.
Teatro di Milano nell'area della vecchia fiera, entrata Carlo Magno (entrata 17). Nemmeno sapevo che esistesse; è cambiato tutto in zona fiera.
Spettacolo imponente: il solo posizionamento dei coristi e degli orchestrali richiede un quarto d'ora ed è uno spettacolo nello spettacolo; poi arriva Chailly ed attacca il primo movimento, il "Veni, creator spiritus".
Opera monumentale,l'ottava di Mahler, detta dei mille perché richiede un organico enorme. Fu composta tra il 1906 e il 1907. Già la struttura è anomala: non quattro movimenti ma due parti. La prima: Il "veni, creator spiritus", inno di pentecoste risalente al nono secolo, La seconda parte è basata sulla scena finale del Faust di Goethe. Inoltre la presenza del coro è altrettanto importante che quella dell'orchestra.
Le due parti sono collegate dalla tematica della redenzione per mezzo dell'amore.
Giudizio diviso quello sulla sinfonia in questione. Alcuni la trovano all'altezza della nona di Beethoven, altri la giudicano molto meno bene e la ritengono inferiore ad altre sinfonie di Mahler. Io sono tra questi; opera monumentale, non c'è dubbio, nella quale aleggia tutto lo "spirito" tedesco ma è come se alle intenzioni non corrispondesse un esito equivalente. Io continuo a preferire la quinta e la prima. Detto ciò uno spettacolo indimenticabile, con un direttore come Chailly nel pieno della sua maturità. Insomma, un evento di cui Milano può andare giustamente orgogliosa.

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