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sabato 20 febbraio 2021

Alberto Pirani: GIORDANO BRUNO 17 FEBBRAIO 1600 - 17 FEBBRAIO 2009

Alberto Pirani: GIORDANO BRUNO 17 FEBBRAIO 1600 - 17 FEBBRAIO 2009: Oggi 17 febbraio ricorre il 409 anniversario della morte di Giordano Bruno, mandato al rogo per eresia su sentenza dell 'Inquisizione. S...
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venerdì 19 febbraio 2021

GIORDANO BRUNO

Le vicende che ci occupano e ci preoccupano mi hanno fatto giungere in ritardo, seppur di poco, a ricordare l'anniversario della morte sul rogo, in Campo dei Fiori a Roma il 17 Febbraio 1600, del frate campano - era nato a Nola - scomodo per le gerarchie ecclesiastiche che è diventato, nel corso del tempo, il simbolo di tutti coloro che hanno rivendicato il diritto ad elaborare un pensiero auonomo e pagato duramente la loro libertà di pensiero.

Nel corso degli anni ho sempre dedicato il 17 Febbraio un post a Giordano Bruno per ricordarne la figura e per sottolineare che le conquiste non sono mai definitive, che occorre coltivare la memoria e che è un dovere tramandare alle nuove generazioni la conoscenza del passato perchè possano riflettere e scegliere.In questa ottica ho ritenuto opportuno pubblicare nuovamente un articolo ormai lontano nel tempo che risottoscrivo in toto.

 

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giovedì 18 febbraio 2021

RIPRENDIAMO A SCRIVERE?

 

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Non scrivo da tempo, da molto tempo, sul mio blog. Non scrivo sulla pandemia che è al centro delle preoccupazioni e delle valutazioni di tutto il pianeta perchè sull'argomento è stato scritto tutto e da tutti ed aggiungere la mia voce sarebbe irrilevante. Ma non scrivo nemmeno su altri argomenti, e ce ne sarebbe di materiale sul quale riflettere, perchè il tempo sospeso nel quale tutti siamo immersi e che ha modificato radicalmente i rapporti con noi stessi, con i nostri affetti, con gli amici, con la realtà, con la vita, porta me , ma penso porti molti di noi, ad una qual sorta di atarassia e ad un atteggiamento mentale di profondo scetticismo e di sostanziale abulia che toglie voglia di riflettere, di pensare, di agire. Ma èun atteggiamento mentale sbagliato che ci ha portato tutti quanti ad una posizione al massimo   di resilienza. Invece dobbiamo passare alla fase della "ricostruzione" e della "ripartenza". Lo dobbiamo a noi stessi per il rispetto di noi che non ci deve mai abbandonare, lo dobbiamo allo spirito di cittadinanza che deve rimanere il faro d'orientamento della nostra vita civile, lo dobbiamo alle nuove generazioni che hanno tutto il diritto che si passi loro un testimone che non nasconda inganni e pesi nascosti.

E allora proviamo a ripartire. Cercherò di volare più alto rivolgendomi soprattutto alla mia generazione che sta arrivando al capolinea ( è così e non c'è niente da fare) e che dovrebbe trovare utile e interessante uno spazio di confronto e di riflessione su argomenti di rilievo più generale e meno legati al contingente.

E' con questo spirito che mi rivolgo agli amici che erano soliti leggermi e a tutti coloro che riterranno di farlo

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