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domenica 7 aprile 2019

L'ITALIA DOVE E' E DOVE ANDRA'

Il dibattito sulla politica economica del governo, sulle misure prese e su quelle ipotizzate, si fa sempre più acceso. Il governo - in particolare i due vicepremier - continua a difendere a spada tratta l'impostazione generale data alla politica economica e ha trovato nel Ministro Tria il capro espiatorio al quale imputare ritardi e incertezze. Tria dal canto suo non può non difendere la "sua" politica ma, nel contempo, si trova schiacciato tra le previsioni unanimemente negative di Unione Europea, Fondo Monetario, Banca Mondiale, Istat , Confindustria, società di rating, che concordano tutti nel ritenere che il 2019 non farà registrare nesssuna crescita, e le sollecitazioni delle due forze politiche che sostengono l'esecutivo.
Intanto quota 100 e reddito di cittadinanza non sembrano aver scaldato più di tanto i cuori dei presunti beneficiari (meglio così) e la "gente" - che in questi ultimi trenta anni le ha provate tutte - non sa a chi rivolgersi, a chi appoggiarsi, a chi credere. Non capisce bene quale sia la malattia e quale debba essere la cura. Tutti accusano tutti di aver adottato politiche sbagliate, colpevoli - a dir degli avversari - o di "eccessiva austerità" o di " eccessiva propensione alla spesa" ignorando la causa pricipale delle difficoltà attuali del nostro Paese e dell'Europa tutta.
Quella causa si chiama GLOBALIZZAZIONE..
Negli ultimi trenta/quaranta anni lo scenario economico del pianeta è cambiato radicalmente; si sono affacciati sul mercato globale nuovi Paesi e nuovi competitors che spesso hanno potutto contare su un costo del lavoro per unità di prodotto fortemente competitivo per le minori tutele salariali e previdenziali  della loro forza lavoro.
La vecchia Europa si è trovata schiacciata tra la pressione di questi nuovi Paesi, in gran parte asiatici, e quella degli Stati Uniti che hanno continuato ad essere leaders indiscussi nei settori innovativi e tecnologicamente più avanzati.
Occorre soffermarsi un attimo per riflettere su quanto ho enunciato.
Chi scrive è una persona assolutamente media; nè povero nè ricco, non più giovane ma ancora non vecchio. Ed ecco le cose che mi circondano:
AUTO: per tanti anni abbiamo avuto due auto; una 164 Alfa Romeo come auto principale e una Lancia Ypsilon come City Car. Abbiamo anche avuto la 156: a diciotto anni io mi muovevo con la 850 Coupè Fiat di mio padre; prima ancora avevamo avuto in famiglia una '600, una "Topolino" e una Lancia Aprilia. Tutte queste auto erano prodotte in Italia, montavano pneumatici Pirelli  e batterie Magneti Marelli
Ora ho una TOYOTA PRIUS,(giapponese) ibrida e con cambio automatico, della quale sono perfettamente soddisfatto.
TELEVISORI:
Abbiamo un televisore LG 47 pollici(coreano) in salone e un SAMSUNG 32 (coreano) in camera da letto. Lo schermo del computer è un "CURVING" 32 della Samsung.
Due i lettori di DVD: un LG E UN SAMSUNG
IMPIANTO STEREO: abbiamo un vecchio ma ancora efficientissimo impianto SANSUI (giapponese) degli anni '80 
TABLET: SAMSUNG
Telefonino: uno Huawei(cinese) io, uno NGM (Hong Kong) Milena
CONDIZIONATORI: tre SAMSUNG(due da 12.000 unità e uno da 9.000)
STAZIONE BAROMETRICA: Oregon scientific (USA)
COMPUTER: ASUS (Taiwan) - stampante HP(USA) - tastiera (Asus) sistema operativo Windows
Ho un blog (che gira su GOOGLE - USA) e sono presente su FACEBOOK (Usa)
FRIGORIFERO (REX della ZANUSSI da tempo in mani svedesi. LAVASTOVIGLIE: Bosch (tedesca) - LAVATRICE: REX (marchio Zanussi) FORNO A MICROONDE(Miele tedesca) - ASPIRAPOLVERE- (Miele)
ROBOT CUCINA : Kenwood, GRUPPO DE LONGHI (Italia)
FORNO E PIANO COTTURA:SMEG (Reggio Emilia - Italia 
CAFFETTIERA : LAVAZZA Italia 
La mia situazione personale è simile a quella di milioni di italiani. Se vogliamo fare discorsi seri, non demagogici e non campati per aria bisogna partire da questo quadro di riferimento che risulta reso ancor più complesso da un debito pubblico che cresce inesorabilmente di mese in mese, dalle emergenze continue in materia di difesa del territorio e manutenzione delle infrastrutture, dal senso di insicurezza dei cittadini tutti per l'evidente difficoltà degli organi dello Stato ad assicurare controllo del territorio e certezza del diritto, e per lo sgretolamento dello STATO SOCIALE (Pensioni, Sanità, Scuola) che avevano costituito il nucleo delle conquiste del dopoguerra.
Se non si prende coscienza  di ciò e si continua a non voler vedere la realtà non c'è alcuna possibilità di arrestare il declino
 

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