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sabato 23 marzo 2019

I CONTI DELL'ITALIA

I due vicepremier, ma anche il premier, continuano  dire che le cose vanno bene, che ci sono le risorse per finanziare quota 100, il reddito di cittadinanza, la flat tax che, viene ribadito, sarà estesa anche alle famiglie dopo il primo passo a favore delle partite Iva con redditi fino a 65.000 euro, la riduzione del carico fiscale, il sostegno al mondo delle imprese, il blocco delle clausole di salvaguardia, gli interventi a favore delle popolazioni colpite da eventi calamitosi, in primis i terremoti che hanno devastato i territori del centro Italia, il rinnovo delle infrastrutture sbloccando i cantieri fermi e quant'altro.
Di tutto questo finora si è visto poco mentre il debito pubblico ha continuato a salire allegramente refrattario ad ogni tentativo di arrestarne la crescita.Gli ultimi dati, a fine Gennaio 2019, segnano un nuovo record(2.358 miliardi mentre  un anno prima si posizionava a 2.286. Soggetti non residenti hanno in mano quasi un terzo del nostro debito(684 mld) Il trend di crescita e costante, lineare
Se si considera inoltre che la Banca Centrale Europea ha esaurito la poltica di sostegno al debito pubblico dei Paesi dell'Unione(quantitative easing) e che tutti i centri di ricerca hanno visto al ribasso le stime di crescita per il 2019 (0,1/0,2% contro 1/1,2 delle previsioni iniziali ) a me sembra che l'ottimismo di facciata dell'esecutivo sia semplicemente assurdo e irresponsabile. E il terzetto al vertice dell'esecutivo mi ricorda il PANGLOSS del CANDIDE di Voltaire. Ma Voltaire era un razionalista armato di sarcasmo mentre questi..............................ci credono.

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