Sono uscite le motivazioni della sentenza con la quale i giudici di Milano hanno confermato in appello una condanna a 4 anni e 6 mesi a carico dell'avvocato Mills per corruzione. In sintesi l'avvocato inglese è stato condannato per aver ricevuto 600.000 dollari in cambio di sue testimonianze reticenti o false rilasciate nel corso di alcuni procedimenti a carico del premier. Con la dichiarazione di incostituzionalità del LODO ALFANO il premier ritorna nel processo in quanto indagato per essere il "corruttore" dell'accertato "corrotto" David Mills rischiando, se condannato, l'interdizione dai pubblici uffici. Di qui il nervosismo e la rabbia del presidente del consiglio il quale ha sguinzagliato il suo legale di fiducia avv.Ghedini detto il falco o anche avvocato ma va là per via dell'uso continuo che fa della frase riportata in rosso nel corso dei suoi aggressivi interventi. L'avvocato Ghedini le ha provate tutte, di concerto con gli altri gerarchi. Dichiarato a suo tempo incostituzionale il lodo Schifani, ci hanno provato con il lodo Alfano (sempre siciliani i lodisti). Dichiarato incostituzionale anche questo hanno cercato la strada della "prescrizione breve" sulla quale hanno trovato l'opposizione di Fini data la palese natura di misura "ad personam. Allora si è ripiegato sul" processo breve", un attimino più presentabile perchè apparentemente inquadrato nella logica di una riduzione dei tempi della giustizia, esigenza questa che ci trova tutti d'accordo. Ma già illustri giuristi come l'ex Presidente della Corte Costituzionale Baldassarre o come il Prof. Gaetano Azzariti, ordinario di Diritto Costituzionale alla Sapienza di Roma, si sono espressi per la incostituzionalità anche di questo provvedimento. L'ANM, dal canto suo ha dichiarato che la norma avrà effetti devastanti facendo andare in prescrizione oltre 100.000 processi. Povero avvocato "ma va là"; dovrà lavorare notte e giorno per trovare altre scappatoie che liberino il premier dall'ossessione della persecuzione giudiziaria in particolare per questo processo. Intanto, a prevenire futuri posssibili ulteriori guai giudiziari al premier, l'ineffabile Margherita Boniver ha presentato una proposta per il ripristino dell'immunità parlamentare.
L'avvocato Mills, lo ricordo, è il professionista inglese, marito di una ministra del governo Blair, che, secondo l'accusa, ha costituito a partire dalla fine degli anni '70 una rete di 64 società off-shore che dovevano rimanere riservate e che invece sono state individuate come riconducibili al gruppo del premier e da questi utilizzate nel corso degli anni per operazioni di varia natura
La materia è complessa tantochè io, per capirne di più, ho comperato il libro appena ucito per le edizioni "Chiare lettere" IL REGALO DI BERLUSCONI, autori Peter Gomez e Antonella Mascali, che ho iniziato a leggere e che verrà presentato mercoledì 18 novembre p.v. alla libreria BORAGNO di Busto Arsizio. Inoltre ho scaricato da Internet una serie di articoli apparsi nel 2001 sul quotidiano LA REPUBBLICA: mi sembra interessante, in particolare, un articolo del 7 aprile 2001 a firma Carlo Bonini e Pierfrancesco Fedrizi intitolato "Ecco le società off-shore di Silvio Berlusconi".
Sto cercando infatti di capire il perchè dell'importanza che il Premier annette ai suoi rapporti con l'avvocato Mills e il perchè del tentativo disperato di sottrarsi al processo. Mi auguro di riuscire a capirne di più con la lettura del libro e da quello che emergerà dalla serata del 18 prossimo. Conseguentemente rimando per il momento le mie valutazioni
venerdì 13 novembre 2009
SILVIO BERLUSCONI E L'AVVOCATO MILLS
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