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venerdì 30 aprile 2010

1 MAGGIO - FESTA DEL LAVORO

Domani è il primo maggio, festa del lavoro. La festa è nata negli USA alla fine dell'ottocento ed è stata gradualmente adottata da molti paesi. In europa la festa del lavoro fu adottata nel 1889 dai delegati socialisti della Seconda Internazionale e ratificata in Italia nel 1891. Soppressa durante il regime fascista, è stata ripristinata nel 1945. Ho voluto ricordare le date sopracitate per sottolineare che NEL PRIMO MAGGIO ci sono 150 anni di lotte, di lutti delle generazioni che ci hanno preceduto, per conquistare dignità sul lavoro e condizioni di vita accettabili. Ricordo anche che la nostra costituzione, che rimane un pilastro saldo e attuale del nostro sistema democratico, recita all'articolo 1 :"L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro"
Non voglio dilungarmi in esercizi retorici. Desidero soltanto ricordare che un momento di riflessione è quanto mai necessario in un momento storico in cui:
a) si sono affermate nuove forme di schiavitù di fatto (lavoratori in nero nel settore della raccolta di prodotti ortofrutticoli, operai ed operaie che lavorano anche 12/14 ore al giorno - vedansi i laboratori clandestini di lavoratori cinesi o laboratori con le stesse caratteristiche a Napoli ed in molte altre parti del Paese, tratta di ragazze dei paesi più poveri da avviare alla prostituzione ecc)
b) i giovani sono costretti ad accettare forme di precariato avvilenti sotto il profilo remunerativo e della assoluta mancanza di certezze e di tutele
c) ci sono nel nostro Paese un milione e mezzo di lavoratori in Cassa Integrazione molti dei quali sono destinati a non rientrare nel ciclo produttivo
d) l'Italia si sta rapidamente deindustrializzando con continue chusure di stabilimenti e di attività economiche
e) la disoccupazione sta crescendo a ritmi accellerati
f) il valore del lavoro è stato svilito da messaggi che veicolano l'idea che il denaro ed il faredenaro con qualunque mezzo sia il valore portante della società
Concludo con una riflessione: l'Italia nel dopoguerra ha fatto passi giganteschi passando da una situazione di miseria diffusa ad una situazione di benessere diffuso in larghi strati di popolazione. La mia impressione è che stiamo tornando indietro; il Primo Maggio è l'occasione per chiederci perchè e quali correttivi adottare per invertire la tendenza. Compito arduo soprattutto perchè la classe dirigente del Paese è di livello non adeguato, soprattutto sotto il profilo morale.

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