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giovedì 27 agosto 2015

LETTERA APERTA A PADRE GRAZIANO

Ieri il Paese è rimasto con il fiato sospeso per tutta la giornata in attesa delle attese dichiarazioni di Padre Graziano. Su rai 1 i pomeriggi televisivi sono monopolizzati da mesi dalla storia del legame tra Guerina(nome che non ispira pensieri peccaminosi, a dire il vero)e il sacerdote nero(circostanza che sollecita invece pensieri peccaminosi nel pubblico femminile).
Speravo con tutte le forze che Padre Graziano confessasse (sì l'ho uccisa io) o indicasse il colpevole(è stato Padre Eligio) o rivelasse elementi utili per risolvere il caso. E invece Padre Graziano non ha detto praticamente niente; sto sudando freddo perché se tanto mi dà tanto nei prossimi mesi continueremo ad essere sommersi giorno e notte da questa appassionante vicenda.
L'ha uccisa lui? Avevano una relazione? Guerina aveva perso la testa? Era incinta? Lui andava a puttane - è appurato - ma allora forse andava con Guerina per purificare con una relazione seria i suoi peccati mercenari. Tutta una serie di interrogativi che mi attanagliano il cervello.
E allora sento la necessità di indirizzare a Padre Graziano  una lettera aperta:
" Padre Graziano, io non la conosco se non attraverso le cronache e i servizi televisivi che le vengono dedicati. Peraltro ho una forte comprensione per le sue vicende e una forte simpatia per la sua persona. I luminosi e vari esempi di evangelizzazione che l'hanno vista protagonista, l'indubbio appeal che lei esercita sulle sue parrocchiane,  il dare concretezza al monito "lasciate che le donne vengano a me", la intuibile capacità che lei ha di farle inginocchiare davanti a sè per assorbire fine in fondo la buona novella, fanno di lei un raro esempio di perfetta interpretazione del suo ruolo ai tempi di oggi. Proprio per questo la prego................si inventi qualcosa, assoldi una medium che dica che Guerina è scappata con Raul Bova alle Maldive, faccia trovare un cadavere non più tanto riconoscibile di una persona di sesso femminile deceduta per essere caduta in un dirupo, faccia quello che crede ma faccia in modo che sulle sue vicende scenda il silenzio. Questo non solo nel mio interesse, mi creda sono allo stremo, ma anche nel suo. Lei potrebbe tornare ad esercitare nel silenzio la sua apprezzata attività pastorale ed io potrei cominciare a riprendermi.. Mi creda, è meglio per tutti"
Mi auguro che Padre Graziano riesca a leggere la mia lettera. Se qualcuno dei miei lettori, poi, conosce il modo di fargliela pervenire con sincurezza, gli sarei grato se me lo comunicasse. 

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