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mercoledì 18 gennaio 2017

DE AMICITIA

Ho trattato in più occasioni il tema dell'amicizia che mi sembra centrale nell'attuale fase storica. In una società "liquida"- come l'ha definita Bauman - dominata dall'incertezza e nella quale sono venuti meno i punti di riferimento del passato, l'ancoraggio a solidi e saldi rapporti di amicizia può diventare il miglior modo per navigare nei procellosi mari degli attuali tempi, per affrontare le sfide che giornalmente la vita ci propone, per confrontarci e confortarci con chi con noi condivide sentire, princìpi, valori.
Ma l'amicizia è una pianta delicata, che necessita di quotidiane cure per rimanere viva, vitale, portatrice di frutti. Deve - a mio avviso - essere improntata a sincerità assoluta (nella vita si può e in certe occasioni si deve mentire a tutti ma non ad un amico o ad una amica veri) deve essere soprattutto un rapporto di confronto e nei momenti di difficoltà di conforto (spesso più della stessa famiglia), deve essere generosa e non deve pesare quello che si dà e quello che si riceve, va innaffiata con telefonate e contatti continui con i mezzi che le moderne tecnologie mettono a disposizione, non deve avere remore a chiedere e deve essere sempre vigile per captare se sia necessario manifestare la propria disponibilità a dare anche se non richiesti. Deve dare sicurezza di poter dare e ricevere sicurezza.
E allora è bello e rasserenante poter cominciare la giornata chiudendo una mail o una telefonata ad un amico o ad una amica con le parole di Cicerone: " Cura ut valeas et nos ames et tibi persuadeas te a me fraterne amari"
Pubblico nuovamente il post che scrissi a suo tempo sull'argomento che mi sembra meglio illustri il mio pensiero 

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