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domenica 8 aprile 2018

IL GOVERNO CHE VERRA'

Dovremo tornare alle urne o un governo si farà? Ritengo che un governo si farà. Nessuno vuole si torni davanti al giudizio degli elettori in questo momento e con questa legge elettorale. In primis il Presidente della Repubblica che non può far perdere al Paese mesi preziosi in un contesto politico ed economico internazionale che si preannuncia complicarsi nei prossimi mesi e che farà di tutto per evitare lo stallo. Ma non può andare al voto Forza Italia che rischierebbe di sprofondare ulteriormente; per gli stessi motivi non può farlo il Partito Democratico. Ma non può andarci nemmeno  il 5stelle che ha bisogno di consolidare lo straordinario successo che ha avuto e rischierebbe tagliarsi le gambe da solo con una fuga in avanti. Potrebbe avere interesse la Lega ma, ammesso e non concesso che incrementi ulteriormente i consensi, rimane un partito del 20% che da solo non sa dove andare. Ma quale governo e con quali numeri? Se ci si pensa bene l'unica formula che ha i numeri e' quella di un governo 5stelle/Partito Democratico. Una soluzione che farebbe tra l'altro comodo ad entrambi. Ai 5stelle che si troverebbero ad avere come partner un partito consolidato e strutturato come tale che potrebbe assicurare alla compagine governativa un buon numero di ministri di consolidata esperienza ed eviterebbe al movimento capeggiato da Di Maio un "bagno" dovuto ad inesperienza e a un non perfetto controllo dei meccanismi. Un Di Maio lungimirante dovrebbe percepire che attendere un giro non potrebbe che far bene a lui stesso e al movimento. Il Partito democratico avrebbe un ancor maggiore interesse. Verrebbe accantonata definitivamente l'ipotesi di una alleanza organica con Berlusconi e la sua Forza Italia(anche Renzi si è reso conto che Berlusconi è bollito, che ormai non conta più niente) e il Partito rimarrebbe al governo(sempre meglio che stare all'opposizione, concetto chiaro a tutte le componenti del PD: lasciano il tempo che trovano le dichiarazioni di alcuni suoi esponenti). Inoltre consentirebbe al PD di avere l'opportunità di recuperare una parte del suo elettorato.
E Presidente del Consiglio? Paolo Gentiloni che ha operato bene con il suo governo, è persona di equilibrio e di esperienza, è percepito come elemento stabilizzante a livello di Unione Europea e nelle cancellerie internazionali, è ben visto da Mattarella. La nomina di Gentiloni consentirebbe inoltre a Renzi di prendersi il suo periodo sabbatico senza l'onta di una sconfessione ufficiale da parte del suo partito.
Mi si potrebbe obbiettare: ma tutto questo è una follia, al limite dell'attentato alla Costituzione, perchè le due forze principali del Centro Destra che insieme a Fratelli d'Italia hanno riportato il maggior numero di consensi rimarrebbero completamente escluse.
Rispondo all'obbiezione ricordando che l'articolo 94      della Cosituzione recita: "il governo deve avere la fiducia delle due camere".
Il governo è legittimo se è legittimato dalla volontà popolare manifestata attraverso gli organi deputati ad esprimerla (deputati e senatori). Così si esprime la Costituzione e così si individua la rappresentanza.

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