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giovedì 23 maggio 2019

FORMIDABILE QUEL 1992, DENSO E OSCURO COME UN BUCO NERO

Sono passati 27 anni dall'attentato a Giovanni Falcone a Capaci. Chi ha ucciso Falcone. La mafia senz'altro, fu Brusca a premere il pulsante del telecomando che fece esplodere il tritolo; è stato accertato che sulla "scena del crimine" era presente l'artificiere di fiducia di John Gotti, il Capo della mafia americana(e varrebbe la pena di chiedersi perchè "gli americani" ebbero un ruolo attivo nella vicenda), è riscontrato il ruolo di Totò Riina nella decisione di eliminare Falcone, ma non è tutto.
Anno denso di fatti il 1992.
Il 30 Gennaio 92 fu emessa la sentenza della Corte di Cassazione che confermava la sentenza del maxiprocesso. La cosa non fu per niente apprezzata da Totò Riina, capo di cosa nostra, che si convinse definitivamente che i vecchi referenti politici e istituzionali sui quali l'organizzazione aveva sempre contato non erano più affidabili.
Corrado Carnevale, il magistrato di Cassazione chiamato "ammazzasentenze"ed omogeneo a Cosa Nostra, stavolta non aveva potuto svolgere il suo ruolo, Giulio Andreotti che fondava il suo potere sulla forza che aveva nel Lazio e in Sicilia attraverso il suo proconsole Salvo Lima  non aveva voluto o potuto intervenire e di conseguenza la "cupola " decise:
- di mandare un segnale che più chiaro non si poteva ad Andreotti uccidendo Salvo Lima a Palermo il  17 Marzo  (l'operazione fu poi conclusa con l'uccisione, il  17 Settembre, di Ignazio Salvo, il "gabelliere" di Salemi di stretta osservanza andreottiana).il 17 è un numero "sfortunato". E' casuale o no la scelta di quel giorno?La candidatura di Andreotti alla Presidenza della Repubblica fu bruciata e si accelerò il declino politico del divo Giulio al quale aveva già fatto un "bello" scherzetto Cossiga nominandolo il primo Giugno 1991 senatore a vita e imbalsamandolo nel ruolo di "padre della Patria". Cossiga era capace di cattiverie sottili. Lo ha nominato  non il 2 Giugno, festa della Repubblica, ma il giorno prima. Veleno distillato in vena. Bella lotta tra i due che non a caso sono stati i due referenti più importanti dell'Amministrazione USA nel dopoguerra.
- di eliminare i due magistrati che possedevano la memoria storica  dei rapporti  tra mafia e potere in Sicilia e non solo in Sicilia(Falcone in Maggio, Borsellino in Luglio) e che avevano provocato tanti guai all'organizzazione
- di intensificare la trattativa con pezzi dello Stato per ottenere l'allentamento delle misure nei loro confronti (41 bis primo tra tutti)
Intanto all'inizio del 92 era scoppiata tangentopoli. L'11 Febbraio  fu arrestato a Milano Mario Chiesa, in poche settimane emerse una tale mole di malaffare, corruzione, saccheggio delle casse dello Stato e degli Enti locali che accelerò il ricambio della classe  dirigente politica per il quale operavano da tempo poteri forti (massoneria internazionale, amministrazione USA, cancellerie di importanti Paesi di concerto tra loro) e che aveva portato all'individuazione di Silvio Berlusconi come guida operativa della seconda Repubblica (la discesa in campo avvenne in occasione delle elezioni politiche del 2004)
- si intensificarono i contatti tra Marcello dell'Utri ambasciatore di Berlusconi e Cosa Nostra del cui appoggio   il nascente partito "azzurro" aveva assoluto bisogno per "avere i numeri". Ricordiamo tutti che alle elezioni del 1994 in Sicilia il successo fu pieno (61 su 61) 
Chi prese la decisione dell'attentato a Falcone? Non certo Cosa Nostra da sola i cui interessi concidevano sì con questa soluzione ma che fu utilizzata come braccio operativo.
A decidere furono, secondo me, quei poteri forti che ho sopracitato. Non dimentico mai che dopo il 45 siamo un Paese a sovranità limitata e che poteva essere utile, in vista dell'azzeramento della vecchia classe dirigente, eliminare i due magistrati che avevano "nel loro cervello" la memoria storica di quello che era avvenuto, dei rapporti pericolosi tra politica e organizzazione, dei patti inconfessabili intervenuti. Un azzeramento totale
Qualcuno ha ipotizzato che il mandante sia stato SB con lo scopo di accelerare  il suo tempo. Non credo: SB ai tempi era un esaminando, non un esaminatore, un pupo non un puparo.
Falcone e Borsellino hanno sacrificato per lunghissimi anni la loro vita privata e sono morti dopo essere stati osteggiati in tutti i modi da chi voleva mantenere lo statu quo pur nel cambiamento Lo diceva il Principe di Salina, vale anche oggi.
E a due persone che sono morte giovani consapevoli dei rischi che correvano tutti dobbiamo rispetto, gratitudine senza distinguo e senza riserve

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