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giovedì 29 ottobre 2009

IL PARTITO DEMOCRATICO E I RAPPORTI CON L'ITALIA DEI VALORI

Ho appena assistito alla trasmissione mattutina "Il caffè" condotta da quel grande giornalista che risponde al nome di Corradino Mineo, che stimo moltissimo e non da oggi, trasmissione della quale era ospite Antonio Di Pietro. Di Pietro è stato perfetto: ha esposto con linguaggio chiaro, semplice, comprensibile a tutti, stavolta anche in italiano corretto, le sue posizioni in ordine ai vari argomenti che venivano affrontati. Mi ha particolarmente confortato il fatto che ieri ci sia stato un lungo incontro con Bersani durante il quale sono state tracciate le linee di una alleanza programmatica tra PD e IDV. Io ho sempre sostenuto che tra i molti errori commessi da Veltroni, due siano stati i più gravi:
1) l'aver ipotizzato il "partito liquido", talmente liquido che correva il rischio di liquefarsi se Veltroni non fosse stato avvicendato
2) l'aver sostenuto "l'autosufficienza" del PD
Io ho sempre affermato la necessità di un partito strutturato, capillarmente presente sul territorio, ben organizzato che sia un punto di riferimento preciso e duraturo nel tempo perchè i leaders passano, il partito resta.
Ho anche sempre sostenuto che il PD da solo non va da nessuna parte e che il problema delle alleanze è centrale, in primis l'alleanza con Di Pietro . Il fatto che il neosegretario del mio partito abbia dato priorità al rapporto con l' Italia dei Valori mi conforta e mi trova completamente d'accordo.
Il PD deve porsi e proporsi come forza centrale di alleanze che governino seriamente il Paese e che ci liberino per sempre di " Corti " e " cortigiani ". La telefonata in diretta del premier alla trasmissione Ballarò è stata agghiacciante e conferma, se mai ce ne fosse bisogno, il pericolo concreto che il premier costiuisce per le nostre Istituzioni democratiche.

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