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lunedì 20 agosto 2012

LE FIRME A SOSTEGNO DEI MAGISTRATI SICILIANI RACCOLTE DA "IL FATTO QUOTIDIANO

Milena ed io siamo tra i firmatari della petizione a sostegno dei magistrati della procura di Palermo che indagano sulla trattativa Stato-Mafia; iniziativa che "Il fatto quotidiano" ha lanciato nei giorni scorsi e che ha avuto un immediato ed importante riscontro. Nel momento in cui scrivo le firme hanno superato le 120.000.
Come noto il Presidente della Repubblica ha sollevato un conflitto di attribuzioni davanti alla Corte Costituzionale in quanto il Quirinale ritiene le intercettazioni dei colloqui tra il Presidente della Repubblica e l'onorevole Mancino lesive delle prerogative del Presidente della Repubblica . Si è aperto un dibattito che vede coinvolti eminenti personalità  sia   nei loro ruoli Istituzionali che come persone. Il Presidente del Consiglio ha parlato addirittura di "abusi". I partiti che sorreggono il governo hanno preso posizione a favore della Presidenza della Repubblica. Di Pietro, per contro, continua nella sua critica al Presidente. Il prof. Zagrebelsky ha preso posizione in favore dei magistrati in un intervento su "Repubblica"denso di valutazioni tecniche. L'Associazione Nazionale Magistrati ha preso posizione a favore dei magistrati  definendo "improria" l'uscita di Monti.  Noi  riteniamo invece, da semplici cittadini e aldilà di ogni altra considerazione, che, in  questo momento e sempre,  debba prevalere l'esigenza di "verità". Una democrazia adulta non ha paura di niente, deve solo aver paura di non avere il coraggio di andare fino in fondo nelle cose. I magistrati di Palermo stanno facendo un lavoro delicato, il periodo storico 1992/1993 è denso di ombre. Non assicurare loro pieno appoggio, non riconoscere il loro lavoro immane e pieno di rischi personali,  significherebbe rinunciare a conoscere o a tentare di conoscere la verità su quei fatti, cioè ad abdicare ad uno dei diritti/doveri di cittadini di uno stato democratico, il controllo democratico delle Istituzioni.
Con ciò rimane integra la stima nei confronti del Presidente Napolitano che ha guidato la Repubblica in questi sette anni, anni pieni di insidie, con mano ferma e rispetto assoluto della Costituzione.

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