Visualizzazioni totali

domenica 27 luglio 2014

OSTRA 26 LUGLIO 1944 - 26 LUGLIO 2014

Ieri ho fatto un salto ad Ostra accompagnando una coppia di amici genovesi a vedere il "borgo natio". Tempo splendido, Ostra pulita, silenziosa, ordinata, l'aria pulitissima come sempre, proprio bella da vedere e da visitare. Siamo capitati proprio nel giorno in cui si commemorava il 70 mo anniversario della liberazione. Furono alcuni soldati polacchi ad entrare per primi in Paese. Mi ricordavo, ovviamente, che la liberazione era avvenuta nel Luglio 44, ma che fosse stato il 26, in tutta sincerità, non me lo ricordavo.
Una cerimonia bella, semplice, senza retorica, conclusa al teatro "La Vittoria" dagli interventi del neo sindaco di Ostra, il ventinovenne Andrea Storoni e dal Presidente dell'ANPI, il mio coetaneo e amico da sempre Gilberto Cioci, il quale ha portato la appassionata testimonianza di un impegno civile coerente, pulito, onesto intellettualmente e moralmente di tutta una vita. Il neo sindaco ha fatto un intervento che ho appprezzato non poco che coniugava chiarezza di idee circa l'attuale situazione locale, nazionale e internazionale e "visione lunga" lucida e consapevole. Entrambi hanno sottolineato il "valore della memoria"che ha necessità di essere tenuta viva perchè non si dimentichi il passato per evitarne gli errori e perchè ci possa essere di guida  per operare al meglio per la costruzione di una società meno egoista, più solidale, Spiccavano, durante la cerimonia, i gonfaloni dei comuni limitrofi e i giovanissimi sindaci che li portavano. Buon segno. I giovani debbono prendere in mano il loro futuro, che è solo loro. Il passato serve ad illuminare il cammino.

giovedì 24 luglio 2014

IL CAVALIERE RAMPATO: UNA STORIA TUTTA ITALIANA. DALLA BANCA RASINI A MARCELLO DELL'UTRI E FILIPPO ALBERTO RAPISARDA DA STEFANO B0NTATE PRINCIPE DI VILLAGRAZIA A VITTORIO MANGANO DALLA MARCHESINA CASATI STAMPA A PREVITI E BERGAMASCODAMIKE BONGIORNO A EMILIO FEDE DA GERONZI A GERONZI SOTTOIL BENEVOLO SGUARDO DI LICIO GELLI BETTINO CRAXI E DEL GRUPPO BILDENBERG

In questi ultimi giorni i "media" hanno dato notevole rilievo alle confidenze che Emilio Fede faceva al suo personal trainer e che quest'ultimo registrava. Il quadro che ne  emerge è terrificante. Non mi sembra inutile, pertanto, riproporvi un post che ho scritto quasi tre anni fa, che può aiutare ad allargare il quadro informativo

venerdì 2 settembre 2011

FILIPPO ALBERTO RAPISARDA - CHI ERA COSTUI

Nei giorni scorsi è' morto a Milano, all'età di settanta anni, Filippo Alberto Rapisarda. La notizia è passata quasi inosservata.
Chi era costui? si domanderà la maggior parte dei lettori. In effetti non sono molti a sapere chi fosse. Cerchiamo di spiegarlo.
Siamo a Milano negli anni settanta. La città non è ancora la Milano da bere dei successivi anni '80 ma è pur sempre il centro industriale e finanziario più importante del Paese.
E' la Milano della Pirelli, della Falck, é la Milano delle costruzioni e dell'immobiliare dove muove i primi passi un giovane imprenditore molto determinato che più tardi farà il Presidente del Consiglio. E' anche la Milano in cui si muovono personaggi che tengono i contatti tra la Sicilia e la Lombardia. In Sicilia si ha la necessità di investire in attività pulite e lontano da Palermo il denaro guadagnato con operazioni non limpide, a Milano ci sono personaggi come Marcello dell' Utri e come............Filippo Alberto Rapisarda.
Le malelingue e i magistrati comunisti sospettano che la fortuna del premier sia iniziata riciclando a Milano, nell'edilizia (Milano 2, Cusago) denaro delle cosche palermitane, in particolare di quella che faceva capo a Stefano Bontade, Principe di Villagrazia. Sostengono anche che lo stalliere Mangano, esponente di spicco della famiglia di Porta Nuova, fosse stato assunto(nel 1974) come stalliere ad Arcore per dare un segnale che la famiglia del premier era tra quelle che non potevano essere attaccate(era il periodo dei sequestri di persona e dei rapimenti ) e per controllare come venivano reinvestiti i soldi che un pò di odore lo lasciano sempre. A Milano era approdato dopo una breve esperienza in banca e chiamato dal premier come suo segretario, Marcello dell'Utri, che del premier era stato compagno di Università e che conosceva tanti siciliani trapiantati . Tra di essi............ Filippo Alberto Rapisarda
Rapisarda è titolare all'epoca della INIM dalla quale Dell'Utri viene assunto nel 1977 dopo aver dato le dimisssioni dallla Edilnord. Rapisarda è in relazione di affari con Vito Ciancimino, con i Cultrera-Caruana, con Francesco Alamia e in un rapporto del 1981 delle forze dell'ordine la INIM viene definita come azienda controllata dalla mafia. Dell'Utri poco dopo diventa amministratore della Bresciano Costruzioni che in poco tempo.....va in bancarotta fraudolenta. E' bene ricordare che nel periodo in cui Delll'Utri lavorava per Rapisarda alloggiava nel palazzetto di via Chiaravalle a Milano sede delle attività di quest'ultimo.
Fallita la Bresciano Costruzioni amministrata da Marcello e fallita la Venchi, amministrata dal fratello Alberto, anche per Rapisarda i tempi si fanno burrascosi e il nostro s rifugia in Venezuela presso i Caruana che allora erano tra i più importanti trafficanti di droga a livello internazionale. e poi a Parigi(con un passaporto falso intestato a Alberto Dell'Utri)
Dell' Utri lascia Rapisarda nel 1983 per un rientro definitivo accanto a Silvio Berlusconi ed assume la carica di amministratore delegato di Publitalia.. Rapisarda accusa Dell'Utri di tradimento ma secondo me è tutta una manfrina.
La storia successiva la conosciamo tutti. Dell'Utri prosegue nella sua brillantissima carriera accanto al premier, fonda Forza Italia e diventa senatore della Repubblica. C'è una piccola macchia per una condanna per "concorso esterno in associazione mafiosa ( 7 anni e mezzo) ma è piccola cosa.
Rapisarda prosegue nelle suue attività fino ai giorni scorsi portandosi nella tomba segreti su segreti ( a meno che non abbia lasciato documenti da qualche parte).Muore nella palazzina di via Chiaravalle (tra via Larga e la Statale) dove ha lavorato tutta la vita e..............dove fu fondata Forza Italia.
Io, quando muore qualcuno, cerco sempre di andare a vedere chi fosse. In questo caso lo sapevo ma è stato comunque interessante..............ripassare.
In queste ultime settimane sono al centro dell'attenzione dei "media"

mercoledì 23 luglio 2014

BANCA DELLE MARCHE

Un lettore commentando il post precedente mi ha chiesto: Banca delle Marche si salverà? Si, rispondo io. La salverà un intervento esterno organizzato e "trovato" da Bankitalia. Nessuno nelle Marche, nè da solo nè insieme ad altri, ha i capitali necessari per il massiccio intervento di ricapitalizzazione che si renderà necessario. Ho scritto più volte, e confermo, che la perdita complessiva si aggirerà intorno ai due miliardi in quanto alle perdite emerse a fine 2012 vanno aggiunte quelle della banca dei 18 mesi successivi, quelli di Medioleasing, un vero e proprio "black hole", e quelle di una economia che poggia su una rete di piccole e medie imprese che escono stremate da sei anni di crisi e dal "credit crunch" conseguente alla situazione che si è creata all'interno dell'Istituto di credito principale riferimento per il mondo produttivo marchigiano. Vale la pena ricordare che i commissari si sono insediati da quasi due anni e che debbono aver trovato man mano che scavavano talmente tanto materiale maleodorante che ancora non hanno reso pubblico alcun dato sui risultati di bilancio. Peraltro si debbono rendere conto che non si può procrastinare ulteriormente lo stato di incertezza.. Interessante è vedere l'atteggiamento che hanno tenuto in questi due anni i principali protagonisti del "territorio"
BANCA D'ITALIA: sono il primo a dire che BANKITALIA gode di una reputazione superiore ai suoi meriti e che soprattutto nell'attività di vigilanza ha evidenziato nel corso dei decenni notevoli carenze e punti di criticità ma affermare che BANKITALIA abbia volutamente affossare BDM non si sa per quali ragioni e che i problemi dell'Istituto di credito siano da attribuire ad una troppo severa valutazione del rischio di credito dell'Istituto è risibile e sembra piu che altro un maldestro tentativo di scaricare le colpe da parte dei soggetti responsabili, essi sì, dello sfascio. Non dimentichiamo che al vertice c'era una specie di cupola, questa è la mia opinione, costituita dal Direttore Generale, da altri membri dell'alta direzione, da componenti del CDA più o meno conniventi che hanno favorito l'affermarsi di una politica del credito caratterizzata talvolta da un mero scambio di linee di fido "forzate" contro utilità in denaro o beni reali. Questa "cupola" ha agito per anni senza che alcuno abbia obbiettato alcunchè, molti per interesse personale, la più parte per ignoranza ed incapacità di "capire". Comunque c'è una inchiesta penale in corso da parte della Procura della Repubblica di Ancona con 27 indagati ed è compito della magistratura accertare la verità e le responsabilità,

IL MONDO POLITICO E IL MONDO SINDACALE
Il mondo politico si è caratterizzato per interventi e dichiarazioni che spesso hanno fatto emergere una assoluta ignoranza delle problematiche, altre volte una  
furbizia da mestieranti di lungo corso ma senza la capacità o la volontà di andare a fondo dei problemi
I QUATTRO SINDACI
Nel maggio 2013 si riuniscono i sindaci di Jesi, Senigallia, Macerata e Pesaro. Giungono alla conclusione che la situazione di BDM è drammatica (meglio tardi che mai), che bisogna far qualcosa, insieme alle fondazioni, per salvare la banca e la marchigianità della proprietà; loro ci mettono la faccia e fanno appello al mondo delle imprese marchigiane perchè ci metta i capitali, A distanza di più di un anno la faccia l'hanno persa ma i soldi non mi sembra siano arrivati. Evidentemente la loro faccia valeva poco. Ai sindaci ho dedicato il post del 20 Maggio 2013
I GRILLINI
Nel Luglio 2013 Beppe Grillo con il suo blog e la    deputata 5 stelle Donatella Agostinelli, esperta criminologa, con le sue dichiarazioni scoprono che c'è del marcio in BDM .Faccio notare alla deputatessa che l'Espresso, Cronache Maceratesi e il sottoscritto stanno scrivendo da anni sulla opacità di gestione dells Banca. Ai grillini dedico il post del 27 Luglio 2013
Il PD
Recentissimamente una autorevole senatrice  pesarese,  Camilla Fabbri, si chiedeva come mai una banca che al 30 Giugno 2012 chiudeva la semestrale con un utile di 40 milioni, a fine anno chiudeva il bilancio con una perdita di oltre 500 milioni.
Ho cercato di far capire alla senatrice nel post del 18 Giugno 2014 a lei dedicato che basterebbe avere chiaro il concetto di "falso in bilancio" - che in tutti i paesi civili è un "reato" - per avere una risposta
IL GOVERNATORE SPACCA
Vecchia Volpe della politica marchigiana, si sta barcamenando da quel consumato politico che è per dare l'impressione che si sta interessando continuamente al problema BDM, che in effetti è di estrema importanza per il futuro dell'economia marchigiana, ma - di fatto - cerca di evitare il più possibile incidenti di percorso, il suo, e grane per il suo partito. A Spacca e al suo recente incontro con il Governatore della Banca d'Italia Visco ho dedicato un post il 10 Luglio ma in precedenza, con il mio post del 13 Agosto 2013, al quale per completezza mi permetto rimandare, avevo fatto il punto della situazione alla luce delle prese di posizione di esponenti PD  come il deputato regionale Marangoni ed il senatore Morgoni
IL SINDACATO  
I sindacati in Italia concepiscono la loro funzione come quella di andare a difendere i lavoratori nel momento in cui rischiano di perdere il lavoro o nel momento in cui lo hanno perso. Invece, secondo me, dovrebbero monitorare in continuazione le realtà aziendali del loro territorio ed intervenire "prima" e non quando ormai è troppo tardi e far fare sciopero serve soltanto a giustificare il loro ruolo inteso nell'accezione di sempre: il segretario generale della UIL, Graziano Fioretti, ha spostato su Bankitalia la responsabilità della situazione sottolineando che si deve ai severi criteri nella valutazione dei crediti imposti da Bankitalia la situazione creatasi. i segretari della CGIL Roberto Ghiselli e della CISL Stefano Mastrovincenzo hanno assunto posizioni un po' più morbide ma sempre nello stesso solco
INTERVENTI ESTEMPORANEI
Numerosi nel corso  dei mesi gli interventi di singoli cittadini, clienti della banca, azionisti.
Uno per tutti, la proposta fatta dal Presidente dell'associazione "Amici della BDM" di far aprire dei conti ai clienti-soci della banca, ben remunerati, da utilizzare per fare l'aumento di capitale. Ho l'impressione, ho scritto nel Settembre 2013, che il Presidente non si renda ben conto dell'entità delle cifre in ballo.
Insomma in tanti hanno cercato, giustamente, di dare il loro contributo per risolvere il problema ma finora i risultati sono scarsi. Ma non ci sarà bisogno di aspettare molto; entro  pochi giorni conosceremo i dati di bilancio e le soluzioni prospettate,
A tener viva l'attenzione sugli aspetti penali ci penserà la Procura della Repubblica

martedì 22 luglio 2014

ABBOZZO DI UNA TEORIA GENERALE DEL POTERE IN iTALIA

Negli ultimi mesi ho scritto numerosi articoli sull'argomento di cui al titolo che hanno ripreso ed ampliato quanto avevo cominciato ad esporre in un post del 12 Dicembre 2012.. In estrema sintesi sostengo, e non da oggi, che il potere vero, nel nostro Paese, è in mano a due "entità", la Massoneria e le organizzazioni vicine alla Santa Sede, in primis l'OPUS DEI. Sostengo anche che la forza di Renzi risiede nel fatto che è stato "scelto", "designato" e "sostenuto" da entrambe tanto è vero che lo chiamo CATTOMASSONE. Sostengo altresì che il programma di Renzi non è altro che la prosecuzione di quello di Gelli portato avanti per 20 anni da Berlusconi, ormai non più "presentabile". Mi sembra che questo mio pensiero cominci ad essere condiviso visto l'allarme lanciato dal "FATTO QUOTIDIANO" che ha in corso una raccolta firme per denunciare la svolta autoritaria in atto e le prese di posizione di illustri giuristi e personaggi della cultura. Il tutto conferma, a parer mio, che a pensar male si va all'inferno ma............ci si azzecca quasi sempre

giovedì 17 luglio 2014

LE MARCHE VISTE.................DALLE MARCHE

Dopo i giorni in Toscana, da Domenica scorsa sono nelle Marche dove un mix perfetto tra passato, presente e futuro ha creato le condizioni per una vacanza che potrebbe essere tra le più belle se non la più bella della mia vita. Parlerò pertanto di Banca Marche, ovvio, ma anche di tanti altri aspetti della mia regione e dei luoghi ove ho trascorso infanzia e prima giovinezza.
Questo è un post breve ed interlocutorio che ha il solo scopo di comunicare ai miei lettori abituali che non sono morto nè emigrato in Australia. Sono semplicemente in un hotel di Senigallia.

venerdì 11 luglio 2014

11 LUGLIO 1979 - AVV. GIORGIO AMBRSOLI

L'11 luglio 1979 un killer assoldato da Michele Sindona uccideva sul pianerottolo di casa l'avvocato Giorgio Ambrosoli. Giorgio Ambrosoli era il professionista che si occupava della liquidazione delle attività finanziarie di Michele Sindona. L'avvocato Ambrosoli è stato chiamato "un eroe borghese", un uomo dalla schiena dritta, dico io, ed è unanimemente stimato da tutte le persone che amano il nostro Paese e ne conoscono la storia. Solamente LARA COMI, una giovane, arrogante e ignorante deputata al parlamento europeo eletta nelle fila di Forza Italia, si meravigliò a suo tempo quando il figlio dell'avvocato Ambrosoli lasciò la sala consiliare della assemblea regionale lombarda nel momento in cui si iniziava a commemorare Giulio Andreotti. Giulio Andreotti, legato a Sindona da un rapporto malavitoso per la gestione di denaro d illecita provenienza o di illecito utilizzo che Andreotti riceveva dalle più varie parti.
Fu infatti il divo Giulio che, intervistato da Minoli, espresse questo giudizio: Certo che Ambrosoli "era uno che se le andava a cercare". Andreotti espresse quel giudizio già molto avanti negli anni e si sa che i vecchi, come i bambini, dicono sempre quello che pensano.
Onore e rispetto imperituri a Giorgio Ambrosoli. disprezzo sempiterno per Giulio Andreotti, non solamente per le vicende del "caso Ambrosoli". 

giovedì 10 luglio 2014

BANCA DELLE MARCHE AGGIORNAMENTO

Dopo aver parlato di SEBA, riprendiamo il discorso su Banca delle Marche. Il governatore della Regione Spacca e il Poraresidente dell'assemblea regionale Solazzi hanno relazionato in Consiglio Regionale sull'incontro della settimana scorsa con il governatore della Banca d'Italia. Il succo, la sintesi dell'incontro:
a) l'incontro è andato bene, la mia valutazione è positiva, ha detto Spacca. Mai visto un incontro istituzionale che non fosse andato bene.
b) ora velocità e concretezza, questo è il motto. Mi viene da osservare che è un bel po' che i commissari sono dentro la Banca e non mi pare che siano stati particolarmente concreti e veloci. L'appello che possiamo fare è che gli imprenditori, le banche ed i fondi prendano contatto con i commissari per avviare un disegno strategico operativo. Siamo ancora in alto mare, mi sembra, peggio che all'EXPO. I commissari sono pronti a valutare anche le offerte del territorio ma non ad attendere all'infinito. Questa in termini tecnici si chiama "ammuina", ma chi ce l'ha nelle Marche due miliardi, perchè ce ne vogliono due. Comunque facciamo finta di chiderli ai marchigiani, i soldi; poi se loro non intervengono...................
Visco  ha poi osservato e Spacca convenuto che scaricare sul mercato gli immobili di cui la Banca è proprietaria (la maggior parte per escussione delle ipoteche iscritte) condurrebbe  a gravi consenguenze. Ma no. A parte il fatto che oggi la Banca e Medioleasing sembrano immobiliari più che società operanti nel campo finanziario, piccola domanda: e chi avrebbe i soldi per comperarli? 
Poi, visto che nelle Marche sono in molti a pensare che le responsabilità maggiori le abbia Bankitalia, Spacca ha fatto un "assist" a Visco: non c'è mai stato un complotto ordito dalle potenze plutocratiche, giudaico massoniche per impadronirsi della "banca", le valutazioni "prudenti" degli immobili sono state fatte nell'interesse della banca, dei dipendenti e dell'economia perchè la Banca è stata ad un passo dal fallimento.
Se non ci fosse da piangere, il tutto meriterebbe una risata liberatoria e, al riguardo, ho intrenzione di far seguire un post nel quale riporterò alla  superficie e all'attenzione di chi segue la "telenovela", le dichiarazioni  più  interessanti degli ultimi due anni  di esponenti del mondo politico, sindacale, industriale che sono intervenuti a commentare la vicenda.
La mia impressione complessiva è che tutti se la pigliano comoda, che siamo ancora in altro mare nell'individuazione delle necessità finanziarie per l'aumento di capitale, che ancora non c'è nessuna trattativa a buon punto per far "entrare" qualche investitore di più robusta costituzione nel capitale.
Nel frattepo l'economia marchigiana è a pezzi ma la politica deve pensre alla riforma sel senato e se si pensa una cosa non non si può pensare ad un'altra, è evidente.
Nel post a seguire esprimerò le mie opinioni al riguardo.

BANCA DELLE MARCHE SEBA ULTIMO ATTO - CRONACA DI UN OMICIDIO ANNUNCIATO

Sono stato qualche giorno in vacanza in toscana e di fronte alla grande bellezza della campagna pistoiese non avevo molta voglia di occuparmi dei mali del mondo. Oltretutto mi ero portato un tablet con il quale non ho grande dimestichezza. Rientrato, apro la 'finestra sul mondo" e apprendo dal blog della SEBA che il "Calvario"della societa è terminato. Il 27 Giugno gli emissari di BDM hanno ritirato gli effetti e quantaltro dal caveau e la SEBA ha cessato di esistere. I 26 dipendenti residui, del cui destino nessuno si è mai di fatto interessato, destinati ad allungare la drammatica lista dei disoccupati del  nostro Paese. Al di là del merito (non mi si dica che non potevano essere ricollocati) e premesso che in SEBA non conosco nessuno e  che considero la vicenda dei suoi dipendenti sullo stesso piano di quelle che maturano giornalmente in tante altre aziende, quello che trovo ignobile è il modo con il quale si è giocato sul destino di queste 26 famglie. BDM se ne è lavata completamente le mani (non è mica nostra), l' ultima proprielà( BDM non ci dà più commesse, come facciamo a tenerla in piedi), e le 26 famiglie sballottate come sacchi di immondizia. Trovo tutto ciò indecoroso soprattutto perché ora sono i tre commissari a gestire la banca. E in un contesto Paese in cui ogni giorno si scoprono nuove corruzioni, nuovi sprechi, nuove ruberie, trovo indegno, immorale e vile agire come si è agito.
A seguire parlerò di Banca delle Marche.

mercoledì 2 luglio 2014

Gianni Pittella e l'inglese, lo show del vicepresidente del parlamento e...

L'NTERVENTO DI MATTEO RENZII AL PARLAMENTO EUROPEO

Ho appena ascoltato l'intervento di Matteo Renzi all'europarlamento europeo, a Strasburgo. Ha volato alto, il nostro Presidente del Consiglio: mi ha ricordato il discorso sul PIL di Bob Kennedy, il discorso di John Kennedy a Berlino ( I am berliner.) e se vogliamo lo  "I have a dream" di Luther King..Del resto un leader politico è tale se è capace di guardare lontano, "vedere" il futuro,  saper prendere decisioni coerenti con la finalità che dovrebbe essere la sola per un leader politico: quella di realizzare il bene comune. E a livello di Unione Europea il bene comune riguarda 500 milioni di persone. Ha fatto bene a far riferimento al grande passato di Grecia e Italia, bene ha fatto a parlare a braccio trasmettendo energia, vigore, piena e convinta immedesimazione nei valori europei. Il problema, a livello europeo, è che quasi nessuno crede alla capacità italiana di "risolverli" i problemi dopo essere stata capace così efficacemente di individuarli, di fissarne perimetri, di individuarne le priorità. Se poi a rappresentare le nostre posizioni si aggiunge lintervento dell'onorevole Pittella (vice presidente del parlamento europeo forte di 240.000 preferenze ottenute nel collegio della natia Basilicata) allora si deve purtroppo constatare che ogni sforzo  per veder crescere il prestigio a livello internazionale del nostro Paese è destinato a rimaner vano. Stendo un velo pietoso sill'intervento di Borghezio che mai e poi mai chiamerei onorevole.Comunque un sincero e fervido augurio a Renzi per il suo difficile compito; ne va non solo del futuro delle nostre nuove generazioni ma di quello di tutta l'unione-
Pensare grande, pensare alto ma come le aquile che do po aver osservato dall'alto tutto quello che scorre sotto di loro scendono decise e rapidissime a raggiungere il loro obbiettivo, così deve fare lo statista, in particolare colui che rappresenta una unione di popoli. Speriamo che Renzi ne sia capace e ce la faccia.
A proposito dell'argomento di cui al resente post vi segnalo un libricino di Romano Prodi: "Futuro cercasi" edizioni Aliberti.