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giovedì 28 aprile 2016

WILLIAM SHAKESPEARE (1616-2016) ENRICO V RE DI INGHILTERRA CARLO VI RE DI FRANCIA LA BATTAGLIA DI AZINCOURT

Quest'anno si celebra il quarto centenario della morte di Shakespeare (1616) e numerosissime sono le iniziative al riguardo, nel Regno Unito, in Italia, nel mondo. Il "bardo"  è, con Dante, lo scrittore più grande della storia dell'umanità. Nelle sue opere vengono rappresentate tutte le pulsioni, le passioni, le nefandezze, le grandezze dell'animo umano. (amore, lealtà, tradimento, coraggio, codardia, sete di potere, debolezze della vecchiaia, pulsioni sessuali) per cui i suoi lavori assumono valenza universale nello spazio e nel tempo.
Tra le opere, una delle più importanti è senz'altro l' ENRICO V, il re inglese che si contrappose a Carlo VI  di Francia, detto "le bienaimè" da giovane e "le fou" più avanti negli anni. Siamo in piena guerra dei cent'anni - che in verità ne durò 116, dal 1337 al 1453 - e che iniziò per le pretese che il re d'Inghilterra avanzò sul regno di Francia da quando, con la morte nel 1322 di Filippo V, si estinse la dinastia capetingia. A quel punto il trono si trovò conteso tra due pretendenti, entrambi nipoti di Filippo V: Filippo di Valois (francese), figlio di Carlo di Valois e Edoardo III (inglese) figlio di Isabella di Francia. Filippo di Valois riuscì a farsi riconoscere re (con lui inizia la dinastia dei Valois) ma Edoardo III non si rassegnò e nel 1337 dichiarò guerra alla Francia. Portò le sue truppe sul suolo francese e nel 1346 a Grecy, inflisse all'esercito francese la prima di una serie di pesanti sconfitte. Il conflitto proseguì con alterne fortune fino ad arrivare all'inizio del XVesimo secolo. Re di Francia Carlo VI (re dal 1380 al 1422) il quale da giovane fu chiamato "il beneamato" per la dolcezza del carattere e per il gradimento dei sudditi. Poi diede chiari segni di squlibrio mentale (probabilmente schizofrenia) e fu chiamato tout court "il pazzo". Chi segue il mio blog sa che ho trovato in passato notevoli analogie tra Carlo VI e Silvio Berlusconi. Con la differenza, non trascurabile, che Carlo VI aveva comunque una sua dimensione e grandezza regale. Silvietto nostro, per contro, era e rimane un poveruomo parecchio patetico, come ha modo di confermare frequentemente anche in questa fase del suo percorso umano e politico.
In Inghilterra, estinta la dinastia  dei Plantageneti, subentrarono i Lancaster, con Enrico IV, che ebbe un regno brevissimo, cui succedette Enrico V (re dal 1413  al 1422)(entrambi i re - CarloVI e Enrico V muoiono nello stesso anno) che ripetè lo schema di Edoardo III. Si alleò con i borgognoni - che  anelavano ad autonomia dal trono di Francia - portò le sue truppe sul continente ed il 25 Ottobre 1415, giorno di San Crispino, inflisse una pesantissima sconfitta all'esercito francese, superiore per numero e per mezzi, ad AZINCOURT nel nord della Francia, non lontano da Calais. Perchè la sottolineatura del 25 Ottobre e di San Crispino!? Perchè i francesi, presentatisi  sul campo di battaglia bardati come modelli di una sfilata di Dior e sui loro cavalli da battaglia ornati di drappi coloratissimi, rimasero impantanati nel fango di fine Ottobre di una regione umida e piovosa e furono uccisi a migliaia dai più rozzi inglesi armati di archi lunghi (longbow) e di frombole. Il riferimento al giorno di San Crispino assume importanza perché Shakespeare nell'Enrico V fa pronunciare al re un impetuoso discorso di incitamento alle truppe nel quale parecchi passaggi recitano:" e voi potrete dire................io sono uno degli eroi che combatterono quel giorno, il giorno di San Crispino.....ad Azincourt". Sia o non sia i francesi persero quattro a zero in casa proprio come a Grecy.
Con una così pesante sconfitta sulle spalle Carlo VI fu costretto ad accettare le condizioni inglesi con il trattato di Troyes nel quale Carlo riconosceva Enrico come legittimo pretendente al trono, dichiarava "bastardo" suo figlio naturale, il futuro Carlo VII, e a suggello dava in sposa ad Enrico la figlia Caterina.
Chiaramente ai nobili francesi la cosa non andava bene, si rivolsero direttamente alle potenze celesti le quali incaricarono due o tre santi di annunciare a Giovanna D'Arco che la Francia aveva bisogno di lei. Lei scese in campo, trascinò i francesi alla riscossa, ad Orleans conquistò fama imperitura, poi quando non servì più, su consiglio delle gerarchie ecclesiastiche, la mandarono al rogo, nel 1431. Veramente nel novecento  l'hanno riabilitata, nel 1920 è stata canonizzata ed è diventata l'icona di una Francia "destrorsa". Sebbene abbia ancora le idee un po' annebbiate dal fumo del rogo, nel complesso è soddisfatta.
Questo è il teatro di Shakespeare. Vi consiglio di vedere il bellissimo film che la BBC ha dedicato all'Enrico V shakeaspeariano. Io ce l'ho in DVD (iniziative editoriali Repubblica-L'Espresso) l'ho rivisto oggi. 

martedì 26 aprile 2016

BANCA DELLE MARCHE E LE ALTRE

Come avevo anticipato due giorni fa, oggi si è cominciato ad avere qualche elemento sull'accordo tra l'UE e il governo circa i criteri di rimborso delle obbligazioni subordinate. Premesso che occorre attendere il testo del decreto, previsto entro la fine della corrente settimana, da quello che è cominciato ad emergere vedo confermata la mia sensazione che si tratta di una soluzione arzigogolata che lascerà scontenti praticamente tutti. Vediamo, uso e sottolineo che uso il condizionale.
Gli obbligazionisti sarebbero divisi in due gruppi: quelli che hanno sottoscritto prima dell'Agosto 2013 e quelli che hanno sottoscritto dopo. I primi avrebbero un rimborso automatico, calma, nessuna euforia perchè ci sarebbero due grossi limiti : il reddito ISEE e la somma investita. Si parla di un ISEE di 21.000 euro e di una somma investita non superiore a 20.000 euro.Insomma se siete praticamente indigenti e ci avete messo una piccola somma (del resto se siete indigenti non ci potevate mettere di più) vi rimborsano tutto, altrimenti no.
Chi ha sottoscritto dopo, invece, va all'arbitrato.
E perchè Agosto 2013? Ma perchè allora è stata recepita nel nostro ordinamento la direttiva europea sul "burden sharing" che ha posto fine al salvataggio pubblico delle banche. In poche parole chi ha sottoscritto prima  ignorava che doveva rispondere dell'insolvenza, chi ha sottoscritto dopo invece lo sapeva.
Ma mi faccia il piacere - diceva Totò
Io me la immagino la signora Maria di Osimo che sul burden sharing sa tutto e che ne parla dottamentecon il sig. Pinuccio di Camerino
Attendiamo il decreto ma se le premesse sono queste.........   

lunedì 25 aprile 2016

IL 25 APRILE

Una brevissima riflessione sul 25 Aprile, scevra di ogni retorica. La storia dell'Italia unitaria si può dividere in tre periodi:
1861-1922: non ci fu una vera e propria democrazia: la partecipazione alla vita pubblica era limitata e riservata ad un ristretto numero di cittadini selezionati per censo. Il suffragio universale entrò in vigore solamente nel 1912 (ma le donne votarono la prima volta nel 1946)
1922-1945 : durante il regime fascista notoriamente non si votò per scegliere parlamento e governo
1945 ad oggi; la nostra democrazia nasce, lo si voglia o no, con la fine della guerra e con la fine della guerra civile. Chi combattè per porre fine al regime ha pieno titolo per rivendicare a sè il ruolo di "fondante" il sistema democratico.
Io sostengo addirittura che, essendosi deciso a Yalta che il nostro Paese sarebbe rimasto "di qua", di fatto abbiamo avuto nel dopoguerra una democrazia "limitata" da una forte ingerenza degli Stati Uniti.
Non c'è bisogno di enfasi retorica. Basta conoscere e ricordare i fatti, a noi stessi e alle nuove generazioni

domenica 24 aprile 2016

BANCA DELLE MARCHE - SPIGOLATURE DI AGGIORNAMENTI

Sto scrivendo poco su Banca delle Marche perchè in effetti non ci sono grandi novità. Siamo in una fase interlocutoria i cui punti chiave possono così riassumersi.
- i tempi per la vendita di NUOVA BANCA MARCHE si allungano (non ci si riesce per fine Aprile); se ne parla per dopo l'estate. Non è un gran problema; la banca è "pulita", non c'è nessuna fretta. Meglio qualche settimana in più che un'operazione affrettata e poco trasparente.
- il procedimento penale a carico dell'ex Direttore Generale e di alcuni imprenditori per corruzione tra privati è ancora nella fase dell'udienza preliminare. Solamente Vecchia e Nuova Banca Marche sono state ammesse come parti civili. I tempi sono lunghi come sono  lunghi i tempi del ramo principale dell'inchiesta penale che vede coinvolte, se ricordo bene, 39 persone
- Il Dr. Roberto Cercone, responsabile in seno alla Banca d'Italia dell'Unità per la risoluzione delle crisi,  ha illustrato il 12 Aprile scorso alla commissione costituita dal Consiglio Regionale delle Marche le modalità e i tempi con i quali è stata gestita la crisi di Banca Marche.
Rimando per completezza all'esauriente articolo di Marco Ricci su cronache Maceratesi chi fosse interessato ad approfondire sul piano tecnicowww.cronachemaceratesi.it/2016/04/12
Io mi limito  a riaffermare una mia valutazione  di carattere generale già espressa  in precedenti articoli. Il potere politico in tutti questi anni non ha mai conferito  a Bankitalia i poteri necessari  per effettuare una vera ed efficace attività di vigilanza. Bankitalia ha sempre potuto  inviare lettere di intervento suggerendo i provvedimenti da adottare, ha sempre potuto fare ispezioni anche ravvicinate, ha sempre potuto inviare alle procure della Repubblica gli atti  nel caso ravvisasse estremi di reato, ha sempre potuto fare ed ha sempre fatto attività di "moral suasion", ma non ha mai potutto assumere  provvedimenti diretti(rimozione dei vertici aziendali); la stessa procedura di commissariamento ed ora di risoluzione necessita di un decreto del Ministero dell'Economia su proposta Bankitalia. La quale, da parte sua, non ha mai insistito più di tanto per averli, pieni poteri. La situazione di  ambiguità conveniva  ad entrambe le parti.
I RISARCIMENTI argomento spinoso.
Gli azionisti non debbono aspettarsi niente. Sui rimborsi ai sottoscrittori di obbligazioni subordinate il governo si è incartato stretto tra i vincoli dell'Unione Europea e vincoli di opportunità e di bilancio. Allo stato delle cose, dopo giorni di trattative che immagino lunghe e faticose, Giovedì 20 Aprile le Agenzie hanno battuto le dichiarazioni della responsabile europea di settore sesondo le quali "è stato raggiunto un accordo tra UE e governo italiano circa le modalità di rimborso delle obbligazioni subordinate"Ne sapremo
Ne sapremo di più Martedì. Secondo me è un accordo arzigogolato che lascerà qualche parziale dispiacere agli interessati. Vedremo.

IL QUADRO ECONOMICO ITALIANO: PASSATO PRESENTE FUTURO PRIMO POST

L'attuale momento storico, per il nostro Paese, è caratterizzato da un clima di profonda incertezza su quello che sarà il futuro e la qualità di vita delle nuove generazioni. Taluni trasmettono messaggi di cupo pessimismo, altri vedono invece un futuro più roseo e meno incerto. Spesso i messaggi mancano di onestà intellettuale.
Ho pensato perciò di dare il mio contributo, che è quello di un economista non accademico, per cercare di capire quale è il quadro economico attuale, come si è determinato e  quali sono le prospettive.
Prenderò come punto di riferimento il 1966, l'anno della mia maturità che coincide a mio avviso con il culmine del periodo di pIù intenso e rapido sviluppo dell'economia italiana iniziato nel dopoguerra. Cercherò poi di motivare il mio pensiero in ordine alla situazione attuale  - cinquanta anni dopo - per poi passare alle prospettive.
Un impegno non semplice specialmente per chi, come me, ha problemi di salute molteplici e rilevanti. Non so quanto tempo richiederà nè quali saranno gli esiti.
Del resto nemmeno Ulisse, quando varcò le colonne d'Ercole, sapeva cosa avrebbe trovato. Ma. come lui, siamo convinti che:
"Fattinon fummo a viver come bruti ma per seguir virtude e canoscienza."
E pienamente consapevoli che:"poi il mar sopra di noi sarà richiuso"
BUON VIAGGIO 
 

sabato 23 aprile 2016

L'ORLANDO FURIOSO LUCA RONCONI LA MIA MATURITA'

Chissà se i liceali di oggi leggono ancora l'ORLANDO FURIOSO, mi sono chiesto stanotte, come molte altre dal sonno spezzettato, guardando su RAI 5 l'Orlando Furioso di Ronconi con Ottavia Piccolo/Angelica Mariangela Melato/Olimpia e con la magia dei binari sui quali Ronconi faceva scorrere cavalli e cavalieri. E chi lo sa. Non so niente dei liceali di oggi. Io la maturità l'ho fatta esattamente cinquanta anni fa, nel luglio del '66
7 in Italiano, 7 in latino, 9 in greco (non meritato) 8 in storia 8 in filosofia (meritatissimi entrambi) 6 in matematica 6 in fisica (giusti, ahimè) 8 in scienze 9 in storia dll'arte (non meritato) 8 in educazione fisica.
Una bella maturità, a pensarci bene, per uno che veniva da Ostra e con dei genitori che si erano fermati presto negli studi. Ma volevo loro bene, soprattutto a mai madre, molto meno a mio padre.
E' passata una vita..................
 

giovedì 21 aprile 2016

REFERENDUM - IL GIORNO DOPO

Non ho ancora commentato i risultati del referendum; lo faccio ora prendendo anche spunto dalla intervista alla senatrice Erica D'Adda pubblicata ieri su "La Prealpina". La senatrice D'Adda è stata eletta nel PD e si riconosce nelle posizioni della cosiddetta minoranza del partito. Ritengo sia interessante analizzare  le sue posizioni per arricchire il materiale sul quale maturare le proprie convinzioni.
Faccio una premessa; la senatrice ha confermato ancora una volta di avere la schiena dritta, di non avere remore ad assumere posizioni non allineate alle indicazioni della segreteria e di mantenere coerenza di comportamento e rispetto dei suoi elettori, tanto più apprezzabile, ciò, in un momento storico in cui si assiste giornalmente a contorcimenti, tradimenti, mercanteggiamenti che definire "trasformismo"sarebbe offendere il termine.
La prima osservazione, che coindivido pienamente, è che è stato un delitto spendere oltre 300 milioni euro per non accorpare amministrative e referendum; con le casse dello stato nelle condizioni in cui sono e i tanti comparti a corto di finanziamenti. Non consentire l'election day nel timore che l'accorpamento avrebbe favorito la partecipazione al referendum significa avere una visione meschina della politica, il far sempre prevalere il "particolare" sull'interesse generale è un tratto distintivo della nostra classe dirigente cui il premier non sfugge.
La senatrice ha votato sì, io no per le motivazioni che ho enunciato nel precedente post. Chi ha "voluto" dare un segnale per imboccare decisamente la strada delle rinnovabili ha votato sì, chi - come me - tende a razionalizzare e cerca di vedere tutti gli aspetti di una scelta, ha votato no. Comunque continuo a ritenere che l'Isituto del referendum vada utilizzato solo per questioni di rilevanza assoluta come sarà il referendum che ci vedrà chiamati ad approvare o no la riforma costituzionale che l'attuale governo sta attuando e che l'attuale parlamento sta approvando.
Certo è che il referendum non poteva e non doveva essere utilizzato per regolare lotte interne di partito e mi sembra importante il richiamo che alla fine dell'intervista la senatrice fà ai cittadini a guardare all'interesse generale e a "ragionare con la propria testa e guardare lontano."
Ma questi sono tempi per uomini e donne piccoli e il tramonto del progetto dell'ulivo ne è la più chiara delle conferme. Di questo quelli che cercano di volare più alto se ne sono accorti da tempo e notano con soddisfazione che anche la senatrice è dei loro. Mai messo in dubbio, peraltro

domenica 17 aprile 2016

IL REFERENDUM

Mi ero ripromesso  di non scrivere sul referendum prima della apertura dei seggi elettorali perchè ritengo che un blogger debba lasciare agli organi istituzionali e ai media l'attività di informare i cittadini circa i termini delle questioni. Ne parlo adesso a metà giornata; hovotato alle 14,30 alle scuole elementari di Busto Arsizio ed ho votato NO.
Ho votato perchè ritengo che le conquiste democratiche non debbano mai essere sottovalutate e i diritti democratici sempre esercitati ma ritengo la richiesta di questo referendum sbagliata per i seguenti motivi:
- l'Istituto del referendum, previsto e disciplinato dall'articolo 75 della Costituzione, va utilizzato - a mio avviso - per sottoporre al giudizio diretto dei cittadini temi di di grande importanza qualificanti per definire le caratteristiche della democrazia di un Paese. Monarchia o Repubblica? Matrimonio con certe caratteristiche si o no? Aborto sì aborto no? Italicum si, Italicum no
 
- utilizzarlo per temi di evidente minore impatto comporta  due conseguenze: non si raggiunge mai il quorum, e quindi si spendono notevoli somme di denaro pubblico inutilmente. Si allontanano ulteriormente  dalle Istituzioni i cittadini che hanno una reazione di irritazione al vedersi sottoposti quesiti tecnici di difficile comprensione che dovrebbero essere affrontati e riso
lti dagli organi previsti dalla democrazia rappresentativa.
 Prevedo una percentuale di votanti intorno ad un terzo e quindi lontanissima dal quorum
Ho votato no, perchè
Ho votato no perchè ritengo che le scelte, in tutti i settori, debbano avvenire su basi non solamente ideologiche ma che tengano conto delle realtà concrete. Tutti siamo d'accordo che si debba perseguire con decisione la strada delle energie rinnovabili (e qui sì che ci sarebbe da aprire un approfondito dibattito sul perchè,ad esempio, le pale eoliche presenti in gran numero in Sicilia siano sempre ferme o sul perchè la produzione di energia dal solare sia da noi ancora  non in linea con quella dei Paesi nordeuropei) ma resta il fatto che - per ora- abbiamo bisogno di gas e di petrolio, e ne abbiamo poco, per cui far cessare l'attività delle piattaforme in attività (ricordo che si tratta di quelle a mare e che di nuove concessioni non si parla) prima del loro esaurimento significa perdita di alcune migliaia di posti di lavoro e di rinuncia ad utilizzare risorse che si hanno.
Vorrei inoltre sottolineare che l'ENI non è più quella di una volta,che ci sono economie gigantesche come la Cina affamate di energia, che la Libia è nelle condizioni che tutti sappiamo, che anche nel quadrante russo/ucraino dal quale ci arriva molto gas, ci sono tensioni ed incertezze, che non abbiamo il nuceare e che importiamo energia elettrica in grande quantità
Quindi puntare con decisione sulla diversificazionedelle fonti e sulle rinnovabili, ma tenere i piedi ben in terra. Quando facevo le elementari, 60 anni fa, dalle campagne circostanti il paese marchigianodove sono nato arrivavano bambini miei coetanei con i "geloni". Non vorrei che si ritornasse a quei livelli.   
Nota: ad un certo punto il computer è impazzito. Ad evitare di perdere quanto scritto con manovre di incerto esito, pubblico così come è 

sabato 16 aprile 2016

GLI ANGELI, ESISTONO?

Ma gli angeli, esistono? Domanda di peso cui non è facile rispondere. Da piccolo mi si disse che ciascuno di noi ha un angelo custode che ci protegge, che ci evita pericoli, che ci aiuta a comportarci bene perchè è vero che è custode ma è anche spia e se vede cose che non vanno non può che "riferire".
A vedere quello che succede nel mondo mi vien da dire che ce ne sono parecchi distratti, di angeli custodi. Il mio poi l'ho perso completamente di vista ormai da tempo. 
Torniamo alla domanda principale. Esistono? 
Cominciamo con il dire che il credere agli angeli come messaggeri della divinità e intermediari fu comune non solo in ambito ebraico ma in tutto il medio oriente fino all'asia. Si parla di angeli nel libro di Enoc (200 a.c. circa) nei rotoli di Qumram, coevi con il Cristo, la Bibbia è piena di riferimenti agli angeli e così il nuovo testamento. Se ne parla nel Pastore di Erma uno scritto del secondo secolo dove si dice che al vertice della gerarchia angelica ci sono sei angeli santi che furono creati per primi e che custodiscono l'universo. Ne parla Giustino nel secondo secolo, Clemente Alessandrino e Origene qualche decennio dopo, ne parla, soprattutto, Agostino. Ma chi dà ordine alla materia è Lo pseudo-Dionigi l'Aeropagitawww.treccani.it/enciclopedia/dionigi-l-areopagita Cache dominaziont.wikisource.org/wiki/Autore:Pseudo-Dionigi_l'Areopagita un autore vissuto tra la fine del quinto secolo e l'inizio del sesto, che nel DE CELESTIS HIERARCHIIS elabora un sistema organico e ordinato del "mondo angelico"
Nove sono secondo l'autore i cori angelici che costituiscono una "scala" di esseri tra uomini e Dio.
I nove cori a loro volta sono suddivisi in tre ordini.
L'ordine supremo (gli angeli più vicini a Dio) è composto da serafini, cherubini e troni che partecipano direttamente alla luce di Dio
L'ordine medio è costituito da dominazioni, forze e potestà che ricevono la luce dall'ordine superiore.
Infine l'ultimo ordine costituito da principati, arcangeli, angeli. Sono gli angeli del terzo ordine che rendono accessibile agli uomini la rivelazione. In definitiva è solo con questi che l'uomo può avere contatti.
Come si può rilevare c'è in Dionigi l'esigenza di dare ordine razionale ad una materia non facile da dominare e l'esigenza - tipica del mondo antico - di catalogare utilizzando il numero (tre, nove, cento) come strumento di "sistemazione". E' la stessa impostazione di Dante, se ci riflettiamo. Tre le Cantiche, trentatre i canti di ciascuna più uno introduttivo e facciamo cento. Questa esigenza di ordine riflette l'esigenza di capire "le leggi dell'universo". Leggi che trovano la loro origine nell'intervento di Dio o no? E chi lo sa.
Sappiamo invece che gli arcangeli sono tre: MICHELE Ministro della guerra, GABRIELE Ministro delle poste e telecomunicazioni RAFFAELE Ministro della sanità.
  

giovedì 14 aprile 2016

IL PROFETA PIRANI ...................SECONDA PARTE

E' stata data molta enfasi, questa settimana, alla costituzione del fondo ATLANTE, che partirà con un patrimonio di 5 o 6 miliardi di euro  e che ha come scopo quello di sostenere le operazioni di aumento di capitale di cui  alcuni Istituti hanno bisogno e, in una seconda fase, quello di favorire la cessione delle "sofferenze" del sistema che hanno raggiunto livelli allarmanti(oltre 200 miliardi di euro)
Il fondo è di carattere privato (altrimenti scatterebbero le norme sugli aiuti di stato,vietati), ma c' è una partecipazione di minoranza della Cassa Depositi e Prestiti, è stato promosso da Alessandro Penati, un finanziere vicino a Matteo Renzi, che ha coinvolto in tempi molto stretti  banche, assicurazioni ed altri soggetti.
Perchè il vero scopo di Atlante, in queta fase, è garantire l'aumento di capitale di Popolare Vicenza e di Venetobanca il cui eventuale insuccesso avrebbe   ripercussioni pesanti  sul sistema e, soprattutto, sul governo
Come al solito si interviene a buoi scappati, buoi ladri occorre aggiungere, con interventi raffazzonati che vengono fatti passare per interventi di struttura. con lo scopo di evitare il peggio e diffondere ottimismo. Questo è lo schema ricorrente tanto è vero che ieri l'indiice borsistico ha avuto incrementi vicini al 5% trascinato da bancari e assicurativi.
Anche io, visto il contesto, mi sono messo in linea : ho acquistato in leva lunga 10.000 Generali e le ho rivendute nel pomeriggio con larga soddisfazione.
Ma così non va. Bisogna tornare a separare nettamente le attività delle banche commerciali da quelle delle banche di investimento. E' il solo modo per salvare l'economia reale e ricondurre in un alveo  proprio e riservato l'economoia dei "clic"

sabato 9 aprile 2016

9 APRILE

9 Aprile, l'anno lo lascio dire a lei. Stiamo insieme da trentaquattro anni, trentaquattro anni di confronto dialettico e paritario tra una siciliana orgogliosa ed un marchigiano un po' presuntuoso. Potevamo essere più morbidi ma non saremmo stati noi.
Buon compleanno, mi sto sforzando di essere asciutto e non retorico, e cerchiamo di attraversare il tempo come due esploratori di un fiume senza fine. Non siamo naufraghi.

mercoledì 6 aprile 2016

BUSTO ARSIZIO ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2016 POST N 5

Facciamo il punto.
IL CENTRODESTRA 
Il Centrodestra ha fatto le primarie domenica. Ne è uscito vincitore il candidato di Forza Italia, il commercialista Antonelli, che con 1.970 voti ha sconfitto nettamente la leghista Paola Reguzzoni, fermatasi a 1.104. In casa leghista la sconfitta brucia sia per il netto distacco sia perchè è un segnale forte di perdita di consenso in una città che in passato è stata uno dei feudi più importanti. Formalmente si assicura sostegno ad Antonelli ma da segnali che colgo ho l'impressione che il sostegno pieno e leale alle elezioni sia tuttaltro che scontato.
 La perdente, che non ha ancora capito che non la vuole nessuno, ha dichiarato che continuerà la sua attività in seno al partito come sempre. Bisogna vedere se al partito sono d'accordo.
Quanto ad Antonelli, euforico per le inaspettate dimensioni del successo, ha dichiarato che alle elezioni "...............li asfalta tutti........" (gli avversari ovviamente). Un altro che ha capito poco di quello che succederà. La cosa non mi meraviglia.
Quanto al Dr.Castiglioni, candidato un po' anomalo del centro sinistra, ha dichiarato che "avrebbe preferito vedersela con la Reguzzoni alle elezioni". Benedett'uomo, lo capiamo benissimo perchè lei ed Antonelli dovrete arare lo stesso campo, ma se è legittimo pensarlo è ingenuo dirlo. Andreotti non lo avrebbe mai fatto.
BUSTO A SINISTRA
Busto a sinistra,, la coalizione di cui fanno parte MANIFATTURA CITTADINA, SEL, COMUNISTI e cani sciolti, ha scelto il suo candidato, ALBERTO ROSSI, proveniente da Manifattura Cittadina. Conosco e stimo Alberto Rossi, un insegnante di materie scientifiche giovane, inttelligente, capace e pulito. Purtroppo le forze che lo sostengono hanno un piede nel 68 ed un altro nella quarta internazionale. Il consenso sarà limitato, mi dispiace doverglielo dire.
Questo il quadro ad oggi. Seguo 
INTEGRAZIONE
Il segretario cittadino della Lega ha fatto ieri alcune dichiarazioni che ritengo utile riportare:
- ha detto che la Lega non ha perso (sic)e che il movimento è sempre vivo e vitale
- ha assicurato pieno appoggio al Dr. Antonelli (vedremo)
- ha affermato che gli elettori e i candidati del PD dovranno munirsi di ampie scorte di fazzoletti visto il gran piangere che dovranno fare  una volta conosciuti i risultati elettorali (dichiarazione incauta)
- ha punzecchiato Valerio Mariani, consigliere comunale di lungo corso del PD ex DC il quale, va detto, ha espresso un giudizio che è sembrato anche a me banale.
Vedremo- ha detto - se i bustocchi preferiranno un sindaco che fa il medico e quindi cura le persone o un commercialista che di mestiere conta i soldi. A parte il fatto che a Busto la naturale propensione sarebbe per il secondo, mi dico e ti  dico - Valerio - ti ho visto volare più alto

lunedì 4 aprile 2016

BUSTO ARSIZIO ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2016 - QUARTO POST

Ieri, Domenica 3 Aprile, si sono svolte le primarie del Centrodestra che hanno dato i seguenti risultati:
- VOTANTI            3.761
- EMANUELE ANTONELLI (FORZA iTALIA)  1.970
- PAOLA REGUZZONI (LEGA NORD)            1.100
- EUGENIO  VIGNATI (IND.CENTRO)                672
Sarà pertanto il commercialista Antonelli a proporsi come candidato sindaco della coalizione di Centro Destra
MIA VALUTAZIONE
Dei tre quello con il profilo più alto è, a mio avviso il Dr. Vignati il quale però, non avendo un partito strutturato a livello nazionale a sostenerlo, non poteva vincere.
PAOLA REGUZZONI: della Reguzzoni non  sono mai piaciuti, nemmeno tra i militanti della Lega, i toni arroganti, il modesto livello culturale, la rozzezza complessiva del profilo e la opacità di certi suoi comportamenti nei ruoli amministrativi finora ricoperti
EMANUELE ANTONELLI
Il noto commercialista gode fama di essere persona seria e di conoscere bene la città anche nelle sue pieghe ed i suoi problemi.Ha vinto facile.Difetta a mio avviso di carisma ed ha tempi troppo lenti
continua