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venerdì 1 giugno 2018

IL CONTRATTO - POST N.13


E così, dopo quasi tre mesi, abbiamo un governo. Le elezioni del 4 Marzo avevano mandato un chiaro messaggio: gli italiani in forme e modalità diverse avevano manifestato una chiara volontà di cambiamento, sia quelli che si riconoscevano in posizioni chiamiamole di destra sia quelli che si riconoscevano in posizioni chiamamole di sinistra, sia i giovani che i meno giovani sia al sud che al centro che al Nord. Avevano vinto  Lega e 5 stelle che riduttivamente vengono definite forze populiste. Avevano perso Forza Italia, in continua decomposizione speculare alla decomposizione del suo leader, e il Partito Democratico, suicidatosi con lo spettacolo inverecondo delle sue lotte intestine, della mediocrità politica e morale di troppi suoi esponenti e che poteva vantare tra i pochi punti positivi della sua proposta politica le figure di Paolo Gentiloni - ottimo Premier - di Dario Franceschini e di pochi altri. Aveva perso e nettamente la "politica" del Patto del Nazzareno, di Denis Verdini e di una seconda Repubblica peggiore della Prima.
Il messaggio era chiaro ma una legge elettorale "mirata" aveva consegnato una situazione di ingovernabilità. Il Presidente della Repubblica ha pilotato la crisi con molta abilità ma in alcuni passaggi al limite dei suoi poteri costituzionali. Non si capisce, ad esempio, perchè il Prof. Savona fosse assolutamente inadatto a coprire il ruolo di Ministro dell'Economia perchè critico nei confronti di alcuni sviluppi dell'Unione Europea ed è invece quanto c'è di meglio per occuparsi di politiche comunitarie.
C'era inoltre il dubbio che il "lasciapassare" di Berlusconi a Salvini fosse un escamotage per logorare i 5 stelle ed il loro giovane ed inesperto leader.
A complicare il quadro i continui attacchi al nostro Paese da parte di autorevoli esponenti politici del Nord Europa, la pressione sullo spread Italia/Germania che ormai viene utilizzato come arma di distruzione di massa nelle fasi più acute di crisi ma rientra subito quando la battaglia è finita, le oggettive incongruenze di alcuni passaggi del "contratto" sottoscritto da Salvini e Di Maio, lo spettro di un "governo" tecnico o del Presidente che avrebbe portato a nuove elezioni, cosa che nessuno dei partiti in campo vuole.
E così il quadro si è ricomposto ed è nato il governo Conte, un governo politico perchè sostenuto da due forze che da sole hanno il 50% dei consensi.
Il governo durerà? Dieci anni ha dichiarato Salvini che sostituirà l'alleanza con Forza Italia con l'alleanza con 5 stelle man mano che si svolgeranno le varie elezioni locali. L'ha capito benissimo anche Giorgia Meloni che, da quella donna intelligente che è, non ha alcuna intenzione di fare da badante a Silvio Berlusconi e vuole rimanere agganciata a Salvini.
Ora si tratta di governare avendo alcuni punti fermi:
a) dall'Europa e dall'Euro non si esce perchè sarebbe un disastro assoluto per le nostre finanze pubbliche e per il Paese ma occorrerà starci con ben altro piglio e vigore (del resto a nessuno - in primis alla Germania - conviene un nostro default)
b) occorre rilanciare immediatamente la capacità produttiva del nostro apparato industriale con misure di sostegno ai settori in cui abbiamo delle potenzialità da sviluppare in tempi brevi
c) occorre ua politica fiscale di "alleggerimento" e di "emersione della evasione" ma la "flat" tax è inapplicabile  oltrechè ingiusta (la progressività è un "valore"che caratterizza l'impianto della nostra Costituzione
d) occorre una politica di contrasto netto alla criminalità organizzata e alla precarietà della situazione dell'ordine pubblico in troppi luoghi del nostro territorio. Politica dell'accoglienza sì ma sotto controllo e revisione del trattato di Dublino. Non credo che Salvini Ministro dell'interno sia foriero di chissà quali nefandezze ma l'esigenza di maggior sicurezza è reale e va tutelata.
e) sostegno ai ceti economicamente più deboli ma il reddito di cittadinanza deve avere caratteristiche di brevità temporale e avere precisi limiti
f) la strada della "spending rewiew" è la strada maestra per razionalizzare i flussi di spesa del settore pubblico. Se Cottarelli ha registrato tante resistenze significa semplicemente che aveva colpito il cuore del problema.
g) va rivisto tutto l'impianto dei contratti di lavoro e delle normative in materia pensionistica. Bisogna aver chiaro che se non vengono assicurati flussi di versamenti adeguati da parte delle nuove generazioni il problema non sarà quello dell'età di collocamento in pensione ma che non ci saranno fondi per pagarle, le pensioni.
Infine, ma la considero una pregiudiziale, occorre una palingenesi morale che faccia ritrovare al singolo cittadino il senso dell'apppartenenza ad una comunità, il rispetto dei beni pubblici, il piacere dell'onestà - parafrasando Luigi Pirandello.
Il popolo italiano questo ha chiesto, confusamente, alle forze politiche. Ha ritenuto che nè PD nè LEU nè Forza Italia fossero in grado di dare risposte e le ha chieste a  due forze "popolari". Il popolo italiano attende di vedere se saranno in grado di darle. Mi sembra di buon auspicio che il governo inizi la sua azione il 2 Giugno, 72 anni dopo il referendum che sancì la scelta repubblicana 

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