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venerdì 7 dicembre 2018

7 DICEMBRE 2018 - PRIMA ALLA SCALA ATTILA DI GIUSEPPE VERDI

Non sono un patito dell'opera lirica; ho discrete conoscenze in materia ma apprezzo tutta la musica che ritengo "bella", da Mozart a Brahms da Vasco a Frank Sinatra. Non sono un melomane (persona che nutre una viscerale passione per l'opera lirica o per la musica in generale, così i Dizionari) ma il 7 Dicembre mi piace mettermi in poltrona e assistere in televisione alla prima alla Scala, quest'anno ATTILA di Verdi diretta dal maestro Chailly.
Un'opera giovanile di Verdi con forti richiami patriottici diretti a sollecitare le coscienze, come in altre Opere del periodo, al riscatto dell'Italia, all'indipendenza di quello che oggi chiameremmo Nord-Est dal giogo austriaco, al formarsi di una coscienza nazionale.
A mio avviso ATTILA è stata scelta con particolare attenzione vista la fase che sta attraversando il Paese e non ho trovato per nulla senza significato il lungo, caldo, intenso applauso che ha accolto il Presidente Mattarella e la partecipazione con la quale il pubblico in sala ha cantato l'inno nazionale. Un chiaro, a mio avviso, messaggio ai cittadini, ai partiti, all'UE, alle cancellerie, ai mercati, alle società di rating: l'Italia c'è, ha un grande passato ed ha chi con forza e prestigio difende le istituzioni, i princìpi democratici cui è ispirata la nostra Costituzione, l'adesione ai valori che hanno portato il nostro Paese ad essere tra i fondatori dell'Unione Europea. Un messaggio che trovo estremamente importante e che trasmetto soprattutto ai giovani.
Che dire dela serata: bellissime voci, in particolare il protagonista che da titolo all'opera e il personaggio femminile, ma tutti gli altri sono stati all'altezza ed hanno dato vita ad una produzione di alto livello. Eccellente il maestro Chailly che ha fatto emergere tutte le sfumature della partitura.
La regia: di solito non sono per nulla favorevole a stravolgimenti spaziotempo delle Opere liiriche; questa volta debbbo dire che la regia non mi ha deluso, a parte piccoli dettagli di riferimento ad anni a noi vicini che sono stati proposti con clichès ormai stantii, ma ci sono molte idee intelligenti che vanno apprezzate.
In sintesi una serata che ha confermato l'eccellenza del nostro Paese in tanti settori
Dovremmo ricordarci più di frequente che un popolo che ha espresso un compositore capace di creare musica di una bellezza assoluta come l'ouverture dell'Attila non può non riprendere coscienza del proprio passato e delle proprie potenzialità. C'è bisogno di una nuova ripartenza. Cerchiamo tutti quanti di volare più alto

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