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martedì 4 dicembre 2018

L'ITALIa di fine 2018 DA DOVE VIENE DOVE E' DOVE ANDRA'

Si sono intensificati in questi giorni gli incontri con le autorità europee, gli incontri istituzionali, le prese di posizione onde addivenire a licenziare una legge di bilancio 2019 che tenga conto dei vincoli europei e non faccia perdere la faccia alle due componenti del governo che molto hanno promesso e molte difficoltà hanno a mantenerle, le promesse, anche perchè formulate "a braccio" in campagna elettorale senza nessuna seria analisi delle compatibilità, della fattibilità, dei costi e delle coperture. I nostri due dioscuri sono un po' meno "duri", Di Maio è immerso fino al collo in maleodoranti liquami di famiglia, Salvini se l'è cavata un po' meglio, anche perchè si era riservato il ruolo più facile per accattivarsi consensi, ma anche lui non può non dare una qualche risposta al tradizionale elettorato delle piccole imprese e dei piccoli imprenditori del centro nord nonchè all'elettorato del centro sud che di recente ha iniziato a riconoscere la LEGA, non più solo Nord, come punto di riferimento. Si arriverà ad un compromesso perchè anche l'UE ha i suoi problemi di tenuta e la recente evoluzione dei fatti  in Francia conferma che il malessere è diffuso in tutta Europa. Anche la Germania, sappiamo, ha qualche difficoltà
Ma il problema vero non è quello di indicare negli impegni qualche decimale in meno di deficit o qualche misura più o meno efficace per "fare la manovra".
Il problema vero è che l'economia italiana non riesce ad arginare il processo di deindustrializzazione che la caratterizza ormai da tempo e che erode continuamente posti di lavoro.
Per averne conferma sarebbe sufficiente  entrare in un qualsiasi negozio di prodotti elettronici e guardarsi intorno. La settimana scorsa sono entrato nel negozio Mediaworld di Gallarate in occasione del "black friday". Il semplice impatto visivo era sufficiente a confermare l'affermazione di cui sopra. Pochissimi prodotti  "made in Italy" (pochi in verità anche quelli prodotti dagli altri Paesi europei).
Corea, Cina, Giappone ed altri Paesi dell'estremo Oriente dominano il mercato:
- televisori Oled di ultima generazione di tecnologia LG(coreana) e venduti anche da SAMSUNG (Corea) e SONY(Giappone)
-elettrodomestici bianchi (frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie.......) in prevalenza a marchio SAMSUNG, LG. iDEM per i condizionatori
- Smartfhone Samsung, LG, Apple, Huawei con la timida presenza della nostra BRONDI che cerca spazio tra questi colossi (ma ce la può fare solo sui prodotti di tecnologia più semplice)
- computers portatili efissi  ASUS (cinesi di Taiwan) ed altri marchi orientali
- piccoli  elettrodomestici e prodotti elettromedicali della BEURER (Germania) LAICA (finalmente un'azienda tutta italiana con sede a Vicenza).
Potrei continuare a lungo. E' evidente che negli ultimi decenni l'Europa ha perso la sfida con l'estremo oriente in un settore in continua evoluzione che produce notevoli quantità di PIL.
Il regresso del nostro Paese è evidente anche in altri settori portanti ed estremamente importanti (settore automobilistico, siderurgico, cantieristica, chimico ecc.) per non parlare del settore "fashion" ormai quasi totalmente in mani estere). Il gruppo Fiat, è notizia recente, dopo aver venduto la magneti Marelli ha messo in vendita anche la COMAU azienda di robotica tecnologicamente all'avanguardia
Rimagono competitive la meccanica di precisione, l'agroalimentare di alta gamma e, soprattutto, continuiamo ad avere il più vasto e importante patrimonio storico, artistico, culturale del mondo che non sfruttiamo come dovremmo e potremmo.
E quale è la ricetta del governo per rilanciare il Paese?
- il reddito di cittadinanza che altro non è che una indennità di disoccupazione che viene erogata ad un soggetto nell'attesa che una AGENZIA PER IL LAVORO gli proponga un lavoro che non può rifiutare
- riduzioni fiscali per autonomi e partite IVA che già le imposte non le pagano.
. la vendita del patrimonio dello stato per finanziare la manovra.
Ma, domanda: quale imprenditore si rivolgerà ad una Agenzia per offrire opportunità di lavoro se manca completamente la capacità di "produrlo" il lavoro
- perchè chi finora ha evaso dovrebbe diventare "virtuoso" visto che si continua ad andare avanti a condoni
- questo "misterioso" patrimonio da vendere da cosa è costituito e chi dovrebbe comprarlo? Non è che dovrebbe intervenire la solita Cassa Depositi e Prestiti?
L'UE ha tutte le ragioni per giudicare la legge di bilancio in preparazione inadeguata.
E, per finire, i BTP in scadenza ogni mese chi ce li rinnova?

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