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martedì 5 novembre 2019

FIAT, WHIRLPOOL ILVA FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA

In queste ultime settimane il panorama economico ed industriale del nostro Paese è stato dominato da tre casi  che, a mio avviso, sono facce della stessa medaglia e la rappresentazione plastica della continua erosione del nostro sistema industriale in questi ultimi decenni.
FIAT - WHIRLPOOL - ILVA 
FIAT : l'accordo con PSA è l'ultima fase di un processo che parte da lontano e che segna la definitiva scomparsa del Gruppo Fiat come gruppo industriale italiano, non solo del settore auto ma di altri comparti meccanici e metalmeccanici.
Gli Agnelli da tempo avevano scelto di "uscire". La produzione da  tempo era stata spostata in gran parte all'estero, im particolare in Polonia, la costituzione di FCA era stata accompagnata dal trasferimento dela Sede Legale in Olanda con il conseguente spostamento del pagamento degli oneri fiscali in quel Paese, non erano stati fatti investimenti nel settore delle aiuto elettriche e ibride Oggi FCA ha in Italia i seguenti siti produttivi:
- Mirafiori a Torino(presenza simbolica) dove viene prodotta la MASERATI LEVANTE
- GRUGLIASCO dove vengono prodotte la MASERATI 4 porte e la MASERATI GHIBLI
- CASSINO dove vengono prodotte le ALFAROMEO Giulia, Giulietta e Stelvio
 - POMIGLIANO dove viene prodotta la PANDA
 - MELFI dove viene prodotta la FIAT 500
-  VAL DI SANGRO dove viene prodotta la FIAT DUCATO
 Cosa rimarrà del Gruppo Fiat nel nostro Paese? Poco o niente. A Cassino non vedo possibilità di mantenimento della produzione delle Alfa Romeo le quali hanno difficoltà a stare sul mercato. Rimarrà probabilmente  lo stabilimento di Melfi, che produce la 500 che è l'unico modello che va, e Pomigliano, finchè la Panda regge. E la FERRARI a Maranello
Se si pensa che negli anni 60 gli stabilimenti Fiat in Italia occupavano più di 100.000 addetti(Mirafiori a Torino il più grande) e che in quegli anni FIAT copriva il 70% del mercato automobilistico nazionale con auto prodotte tutte in Italia, che montavano gomme Pirelli(prodotte a Milano Bicocca) ed erano alimentate da batterie MAGNETI MARELLI(stabilimento a Milano) è plastica la visione di quanto sia stato perduto.
E non si deve dimentiicare che Fiat nel corso degli anni era uscita da altri importanti settori:
SETTORE FERROVIARIO: NEL 2000 la dismissione di Fiat Ferroviaria
SETTORE AERONAUTICO: Fiat Avio ceduta nel 2003
SETTORE COSTRUZIONI:FIAT iMPRESIT  confluita in Impregilo nel 1989 
SETTORE GRANDE DISTRIBUZIONE: RINASCENTE ed altre attività del settore cedute a Auchan nel 1997
SETTORE TELECOMUNICAZIONI: Telettra ceduta ad Alcatel nel 1990
SETTORE MILITARE: cedute tutte le attività nel settore nel 1994
Le due ultime operazioni; la vendita di Comau e di Magneti Marelli nei mesi scorsi
La Fiat è stata per un secolo la più grande azienda italiana; non c'è praticamente più
WHIRPOOL
Un altro caso emblematico:
fondata nel 1944 da Guido Borghi e dai suoi figli, divenne ben presto leader nel settore degli elettrodomestici bianchi, in particolare frigoriferi, con il marchio IGNIS che divenne noto a livello mondiale anche per la sponsorizzazione della fortissima squadra di basket.Nel 1960 aveva il 38% del mercato degli elettrodomestici del nostro Paese.Nel 1972 fu rilevata dalla Philips che cambiò in IRE la ragione sociale. Nei suoi tabilimenti in Italia lavoravano più di 10.000 persone ed era il secondo produttore italiano di elettrodomestici dopo la Zanussi. Nel 1988 il 50% di IRE fu acquisito dalla statunitense Whirpool che in seguito la rilevò integralmente: la IRE divenne WShirpool Italia e poi Whirpool Emea
E veniamo ai nostri giorni: Whirpool comunica nel 2017 che intende chiudere la sede di Comerio (lago di Varese) dove la società è nata, e chiude. A varese rimane solamente il grande stabilimento di Cassinetta di Biandronno. Fino a quando?
Intanto la multinazionale statunitense ha comunicato poche settimane fa, che intende chiudere lo stabilimento di Napoli. I dipendenti si sono mobilitati, i politici affermano che non permetteranno mai che............Che speranze ci sono di salvare lo stabilimento e l'occupazione? Nessuna. La multinazionale statunitense ha deciso e non c'è niente e nessuno che glielo possa impedire.
ILVA
E' il dramma più grande, per le dimensioni dello stabilimento, per il numero di occupati, per i problemi ambientali e per ciò che significa ILVA per la città di Taranto, per la Regione Puglia e per il sud del nostro Paese. L'argomento va trattato a parte. Lo farò con il prossimo post.          

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