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martedì 23 giugno 2009

SANDRO BONDI MINISTRO DEI BENI CULTURALI

Sandro Bondi, Ministro dei beni culturali ed uno dei gerarchi più vicini al presidente del Consiglio, dice di se stesso di essere un uomo mite. Sarà ma a me sembra, per contro, che in tutti i dibattiti televisivi i suoi comportamenti siano caratterizzati da continua prevaricazione sui suoi interlocutori, dalla continua interruzione degli interventi dei predetti con l'unico scopo di destrutturarne le argomentazioni, da una intolleranza di fondo degna delle peggiori tradizioni staliniste.se si intendono per tali i metodi adottati in una certa fase storica, ormai completamente superata, da Stalin e dal suo gruppo di potere.
In questi giorni, poi, con un intervento sul Giornale diretto dal Dr. Giordano, ha accusato La Repubblica, il suo direttore Ezio Mauro e il fondatore Eugenio Scalfari di essere un pericolo per la democrazia e avere un carattere intrinsecamente eversivo. L'intervento è talmente risibile che è stato criticato in maniera secca sia in Italia che all'estero ma evidenzia una mentalità da MINCULPOP che, questa sì, è un pericolo per la democrazia.
Ma vediamo chi è Sandro Bondi:
a) nasce a Fivizzano in Lunigiana, terra di anarchici e di forti tradizioni di sinistra, nel 1959
b) si iscrive giovanissimo alla FGCI di cui diventa segretario per la Lunigiana
c) nel 1990 viene eletto sindaco di Fivizzano per il Partito Comunista; la giunta entra in crisi nel 1992 e il nostro lascia il Partito comunista
Una certezza già la abbiamo: Sandro Bondi è un comunista e, come si sa, olim comunista, semper comunista.

Successivamente, attraverso lo scultore Cascella che lavora al mausoleo di Berlusconi ad Arcore, conosce l'attuale presidente del Consiglio, di cui diventa segretario particolare dopo averne curato per un periodo la corrispondenza personale.
Una seconda certezza : Sandro Bondi è un comunista con forti tendenze a coprire ruoli servili

Allora diventa chiaro e comprensibile tutto l'impianto dei comportamenti del nostro: viscidume e intolleranza verso gli altri. In una società in cui il comunismo non esiste più, nemmeno tra gli esponenti della cosiddetta sinistra radicale, Sandro Bondi è l'unico comunista rimasto.
Essendo un residuo storico, quando ci libererà della sua presenza?

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