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domenica 14 giugno 2009

SILVIO BERLUSCONI - ASCESA E DECADENZA

Le elezioni della settimana scorsa hanno fatto indubbiamente registrare un successo della coalizione di centro destra, meno accentuato alle europee che alle amministrative( peraltro il bilancio finale delle amministrative potrà essere fatto solo dopo i ballottaggi di domenica prossim) ma indubbio. In particolare è stata la Lega a mietere i successi più vistosi mentre il PDL ha ottenuto risultati di gran lunga inferiori alle attese. Il Presidente del Consiglio ha masticato amaro perchè non solo l'obbiettivo prudenziale del 40% non è stato minimamente raggiunto ma il 45% vagheggiato si è rivelato una chimera. Il consenso plebiscitario dichiarato certo fortunatamente non c'è stato. Digerita la delusione il premier ha ripreso a pieno ritmo l'opera di demolizione dello stato democratico facendo approvare in un ramo del parlamento una legge sulle intercettazioni che impedirà di fatto ogni attività investigativa e favorirà di fatto coloro che sono usi ed adusi ad attività illecite, compresi alcuni politici. Contemporaneamente, dando l'ennesima prova di una capacità straordinaria di rovesciare le carte in tavola, sta sostenendo che è stato vittima di un tentativo eversivo di rovesciare il suo governo con la costruzione di un castello di falsità identificato nel caso delle candidature di giovani donne del settore dello spettacolo alle europee, nel caso Noemi, nel caso Mills e nelle polemiche sui voli di stato utilizzati per fini privati. Il tentativo avrebbe avuto come obbiettivo quello di sostituire il leader democraticamente eletto con una personalità non eletta da identificarsi nel governatore della Banca d'Italia Draghi ; il quale da tempo è nel mirino del Premier e del Ministro dell'economia Tremonti che danno in continuazione spallate per liberarsi di un ingombrante ed autorevole rappresentante di una delle poche Istituzioni di garanzia non ancora occupate. Oggi su Repubblica il direttore Ezio Mauro ha tracciato con estrema lucidità lo stato dell'avventura berlusconiana, Giuseppe D'Avanzo ha dimostrato con dovizia di particolari che le quattro calunnie hanno innegabili basi di verità, Eugenio Scalfari nel suo consueto editoriale domenicale ha fatto il punto della situazione. Io mi limito ad osservare che trovo sempre stupefacente la capacità camaleontica del beneamato (così mi piace chiamare SB che ha forti elementi di affinità con Carlo VI di Francia) di negare le più chiare evidenze dei fatti in un lucido delirio paranoico che gli fa perdere ogni aggancio con la realtà ma che risulta estremamente convincente ad una larga parte di elettorato economicamente e culturalmente disagiato che rimane soggiogato dalle indubbia capacità affabulatorie del nostro. L'elettorato culturalmente e economicamente non disagiato lo appoggia per evidenti interessi di bottega.

Ma sono convinto che la parabola del nostro abbia iniziato la fase: discendente. Confindustria sa benissimo che lo stato delle finanze pubbliche è drammatico e che il tessuto industriale del paese è a rischio: di qui i pressanti appelli della Marcegaglia al governo a prendere immediate misure a sostegno dell'economia. La gerarchia ecclesiastica si è accorta, finalmente, del pericolo di aver sostenuto, peraltro per evidenti interessi economici e di potere, siffatto personaggio, la parte più avveduta del Paese sottolinea in continuazione i pericoli di una deriva populistico-autoritaria, all'interno della stessa maggioranza alcuni dei leaders più autorevoli stanno prendendo le distanze Purtroppo il PD , l'unica forza di opposizione di rilievo, stenta a trovare una sintesi al suo interno che ne rilanci la forza propulsiva ma sono convinto che la nottata della Repubblica passerà. Ne usciremo con le ossa rotte e con un bilancio dello Stato ridotto a pezzi ma ne usciremo come ne siamo usciti nel '45

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