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lunedì 7 dicembre 2009

PRIMA ALLA SCALA - CARMEN DI BIZET

Ho appena finito di assistere, in televisione, alla prima della Scala. Quest'anno CARMEN di Bizet diretta da BARENBOIM. Dato per scontato che non sono un musicologo ed un esperto del settore, ma la buona musica mi piace tutta, debbo dire che nel complesso la seratanon mi è piaciuta . Perchè:
a) la regia mi è risultata totalmente incomprensibile, caratterizzata come è da tentativi di linguaggio diciamo innovativo ma che di fatto snatura completamente lo spirito del lavoro di Bizet. Il mio giudizio, che ho maturato man mano che i quattro atti si sviluppavano, è stato largamente condiviso dal pubblico in sala che ha sommerso di buu la regista Emma Dante la quale, peraltro, ha avuto il coraggio e la dignità di presentarsi due volte al giudizio del pubblico, terrea in volto e sorretta con mano ferma dal maestro
b) Barenboim: la mia stima nei confronti del Maestro è sconfinata: a parte le eccezionali qualità artistiche, è persona di una cultura, apertura mentale, simpatia assolutamente straordinarie. Ma stasera ha diretto svogliato, come se non ci credesse, come se se lo sentisse il sostanziale insuccesso della serata-
c) CARMEN: la giovane(25 anni) mezzosoprano georgiana Anita Rachvelishvili non mi è piaciuta anche se è stata accolta da applausi alla presentazione finale. Niente physique du role, mancanza di sensualità, capacità espressive a mio avviso limitate, una bella voce questo sì, - ma, sostanzialmente, non è CARMEN e credo che poco possa farci anche in futuro.
d) DON JOSE': Jonas Kaufmann è partito "legato" e nel primo atto non mi ha convinto; ma poi è gradualmente cresciuto e ha reso spledidamente il personaggio aiutato oltrechè da una bellissima voce da una bellezza fisica evidente(giudizio di mia moglie da me pienamen te condiviso) e da una presenza scenica prorompente-
d) MICAELA: una prestazione dignitosa ma incolore della giovane soprano Adriana Damato che ha coperto il ruolo. Si farà perchè le qualità ci sono
e) ESCAMILLO: stesso discorso per il torero interpretato da Erwin Schrott. Al pubblico è piaciuto, a giudicare dagli applausi. A me non è dispiaciuto ma senza grossi entusiasmi: gli è mancata "forza" e "presenza" che invece sono assolutamente necessarie nel ruolo.
Di altissimo livello, come sempre, il coro e le masse del teatro ma anch'essi condizionati da una regia di cui si è detto.
In sintesi una serata non memorabile ma comunque di altissimo livello: la SCALA è un patrimonio prezioso del Paese, da curare e conservare con amore e rispetto: è una delle cose migliori che abbiamo e per fortuna c'è un sovrintendente francese estraneo ai piccoli giochi di potere nostrani a garantirne prestigio e livello qualitativo.

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