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venerdì 25 dicembre 2009

RICORDO DI GIULIO BOSETTI

Oggi è Natale e vorrei evitare di cadere nel luogo comune degli auguri di circostanza, del "vogliamoci bene", anche perchè il partito dell'amore è già largamente presente nel nostro Paese ed è autorevolissimamente rappresentato.
Vorrei invece ricordare GIULIO BOSETTI mancato a 79 anni nei giorni scorsi. Bosetti era un eccellente attore, un uomo che amava profondamente il teatro (negli ultimi anni si è occupato a tempo pieno del teatro CARCANO di Milano salvandolo dalla chiusura e rilanciandone le attività), una persona di profonda cultura, una persona seria. Se proprio vogliamo trovargli un difetto, diciamo che non sprizzava allegria, anzi era tendenzialmente un melanconico, che aveva forse ritmi recitativi un po' troppo lenti, ma che attore, che uomo.
La scomparsa di Bosetti mi ha fatto andare indietro con la memoria alla televisione degli anni 60 ed ai tanti "romanzi sceneggiati" che in quel periodo furono mandati in onda. In genere erano "pizze" mostruose, lentissimi nel ritmo narrativo e, diciamolo, spesso parecchio noiosi, ma hanno avuto il grande merito di avvicinare tutti i ceti e tutta l'Italia ai grandi capolavori della letteratura mondiale
Ricordo, tra gli altri, "Una tragedia americana" con la Lojodice e Warner Bentivegna, "VITA COL PADRE" con la coppia Morelli/Stoppa, "L'IDIOTA" di Dostoevskij con un giovanissimo Albertazzi, "CANNE AL VENTO" della Deledda che seguivamo in famiglia con grande attenzione perchè il servo/pastore era interpretato da Carlo Alighiero che era stato compagno di classe di mia madre alle elementari, "IL MULINO DEL PO" di Bacchelli e, l'elenco sarebbe lungo ma per finire, "LA PISANA" con Lidia Alfonsi e, appunto, Giulio Bosetti. Era un mattone come "La corazzata Potemkin" ma che nostalgia e, comunque, a mio avviso, sempre meglio, molto ma molto meglio, del Grande Fratello, di "Uomini e donne" ed altre idiozie del genere che la TV pubblica e le TV commerciali ci propinano e che hanno contribuito in maniera decisiva allo spappolamento dei cervelli in corso ormai da anni
Mi è sembrato giusto ricordare oggi Bosetti perché esprime e rappresenta al meglio, a mio avviso, l'idea di un paese serio, responsabile, che guarda alle cose, che pensa e si preoccupa del futuro delle nuove generazioni, forse un po' triste perché consapevole; insomma un Paese completamente diverso da quello in cui viviamo.
ADIEU mio caro Giulio Bosetti, che il viaggio ti sia lieve: un abbraccio

3 commenti:

  1. Caro sig. Pirani
    Mi perdoni il "caro" ma ormai la leggo regolarmente e mi sembra di essere diventatto un po' suo amico. Tralascio anch'io i soliti auguri di circostanza e mi associo al ricordo di Giulio Bosetti. Ho raggiunto una "certa età" e in questo campo la batto inesorabilmente: per quanto lei possa correre, non potrà mai raggiungermi; ricordo perciò con immensa nostalgia il grande attore che ora non c'è più fisicamente ma è stato una persona che ha lasciato una traccia di sé, una traccia che credo resterà a lungo.
    Cambiando argomento, ho letto oggi qualcosa sulla finanziaria che il nostro beneamato S.B. ha garntito: "...non toccherà le tasche degli italiani". Sembra invece che le tasche le toccherà e anche in modo sensibile se sono vere le cifre citate dalle società dei cìonsumatori: circa 600 euro a famiglia all'anno. Ma è mai possibile che gli italiani debbano essere sempre presi per i fondelli in modo così poco elegante? Possibile che un presidente del consiglio (l'ho scritto in minuscolo a bella posta) possa permettersi di sparare stupidaggini senza essere svergognato con cifre alla mano? Oppure, nell'improbabile caso che abbia ragione, come possono delle associazioni nazionali sparare cifre non vere per "delegittimare" il nostro? Insomma: chi ha ragione? E perchè chi ha torto non viene mai messo alla berlina?
    Carlo

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  2. Ringraziandola sinceramente per l'apprezzamento e facendole auguri non di circostanza per il nuovo anno, mi sono messo a "studiare" a fondo il testo della finanziaria, licenziata nella sua formulazione definitiva il 22, e mi riprometto di dedicare all'argomento, nei prossimi giorni, alcuni post.
    Mi ci vuole un po' di tempo perché è mia abitudine mentale esprimere giudizi solo su cose che conosco nei dettaglio, sono abituato a ragionare "con le cifre" e non a spanne, cerco di essere intellettualmente onesto e il più possibile scevro da pregiudizi.
    Di una cosa però sono fin d'ora certo: che il governo cercherà, come al solito, di dare una interpretazione "giudata" del provvedimento confondendo le idee ai cittadini che in genere, bisogna dirlo, non fanno grandi sforzi per ragionare con la propria testa e per "capire".
    Visto che ha la bontà di seguirmi, lo faccia anche nei prossimi giorni: avremo modo di confrontarci su dati concreti e non presentati "fraudolentemente"

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  3. Lei può essere certro che la leggerò e la seguirò anche nei prossimi giorni. Grazie.
    Carlo

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