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mercoledì 29 gennaio 2014

CONVERTITO IL DECRETO CHE REGOLA IL VALORE DELLE QUOTE DI BANKITALIA

Un caro amico con il quale ho parlato al telefono qualche giorno fa, mi dice: senti, ho visto un servizio in televisione nel quale si parla di rivalutazione del valore delle quote Bankitalia. Mi dai qualche elemento in più. Ci proverò cercando di essere chiaro.
Bankitalia aveva da tempo immemorabile e fino a fine Dicembre un capitale sociale di 300 milioni di lire cioè 155.000 euro. Le quote di capitale della banca d'Italia sono detenute dalle più grandi banche del Paese, in particolare IntesaSanPaolo e Unicredit che sono frutto di molteplici fusioni e incorporazioni; Unicredit ne detiene il 22,11% mentre IntesaSanPaolo ne detiene il 30,34%.
Il decreto cosa ha fatto?   Ha rivalutato quella cifra ormai senza alcun rapporto con la realtà . La Banca d'Italia     vale 7,5 miliardi, ha certificato il decreto, di euro per cui in Unicredit  il valore della partecipazione è di 1,3 miliardi e in Intesa San Paolo di 2,25 miliardi.
Perché il governo si è mosso? C'erano motivi di urgenza? Si è mosso per la semplice ragione che le banche italiane sono molto più fragili di quanto non si creda e questa operazione consente di mettere a bilancio del "sistema" un "asset" aggiuntivo di 7,35 miliardi che ne irrobustisce il patrimonio. E' il solito gioco delle tre carte. Non c'è movimento di denaro, non cambia niente ma il bilancio "formalmente" migliora 
Il decreto prevede anche che nessuno possa detenere più del 5% del capitale. La norma favorisce l'ingresso di nuovi soci e dà la possibilità ai due più importanti gruppi bancari del Paese di incassare cifre di rilievo con la vendita della quota eccedente. E nell'attuale contesto è un'arma in più per resistere agli attacchi che è prevedibile verranno lanciati nei prossimi mesi sul nostro debito sovrano.
L'Italia continua a marciare sul cornicione senza rete ed intanto "la politica"è sempre più concentrata nelle guerre intestine, ad occupare spazi a demolire nemici esterni ed interni.

3 commenti:

  1. Ciao Alberto
    ma allora proprio non capisco la posizione dei 5 stelli. A questo punto non credo più nemmeno alla buona fede. Per il resto sono sempre d'accordo con te. Anche se non serve a nulla.

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  2. Caro Alberto,
    il clima di confusione/disinformazione regna così sovranamente in Italia al punto che una manovra come quella fatta dal governo rischia di avere un effetto destabilizzazione in Parlamento. Di questo passo nel burrone prima o poi ci si casca...

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  3. Lo sto ripetendo da tempo che prima o poi ci si casca nel burrone. Sto scrivendo un post, che spero di pubblicare prima di sera, proprio sulla disinformazione che bombarda il cittadino 24 ore su 24. Eccesso di informazione disinformata, eccesso di messaggi urlati e il "cittadino" non ci capisce più niente, va in confusione e lo porti dove vuoi. E' sufficiente parlar sciolto e con sicurezza, veicolare un immagine di "vincente"e, come il pifferaio di Hamelin, li hai tutti lì felici e contenti di andare ad affogare guidati da un uomo della sprovvidenza, chiunque esso sia

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