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giovedì 16 gennaio 2014

IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO DATI AL 30 NOVEMBRE 2013

E' uscito il consueto supplemento al bollettino della Banca d'Italia. Mentre il mondo della politica continua a dilaniarsi su tutto, mentre i "media"hanno al centro della loro attenzione le vicende del ministro Nunzia Di Girolamo (il nuovo che avanza) e i rimborsi spese del personale politico, di ogni colore, mentre il mondo dell'industria continua a lanciare allarmi del tutto giustificati ma del tutto inascoltati, mentre la società civile si sta lacerando come un tessuto vecchio e liso che non regge più, il bollettino registra mese dopo mese con calma olimpica sempre nuovi record nel nostro stock di debito che ha ormai superato i 2100 miliardi (2104 per l'esattezza) con incrementi mensili di così larga entità (19 miliardi novembre su Ottobre) che vanno interpretati in un solo modo. Le "uscite" del bilancio statale sono ormai incontrollabili ed incontrollate. Le entrate languono perché la congiuntura così bassa da anni comporta un sempre minor introito di imposte indirette e la inesistente lotta all'evasione non scova larghe fette di imponibile. In questo contesto  gli sforzi e gli equilibrismi del ministro Saccomanni, che non è un'aquila, per tirare da ogni lato una coperta che diventa sempre più corta appaiono patetici ed inconcludenti.
Qui se non ci si ferma a pensare e se non cessa il clima da "tutti contro tutti" che caratterizza la cosiddetta "lotta politica", se non ci si rende conto che l'emergenza stavolta e come non mai è al limite del punto di rottura, l'impatto con l'iceberg del Titanic/Italia è inevitabile.
Da parte mia non ho alcuna fiducia che ciò avvenga per cui non ho ricette né proposte da fare. Assisto con sgomento allo scollamento e non posso non pensare che un Paese in cui un parlamentare non ha avuto vergogna a presentare una richiesta di rimborso per  due gelati, un altro si è fatto rimborsare "Diabolik", in cui Cota, governatore di una regione importante mica l'ultimo arrivato, ha chiesto il rimborso di quanto speso per le sue mutande verdi (ha restituito l'importo, è vero, ma solo dopo lo scoppio dello scandalo, circostanza che è un'aggravante perché evidenzia la convinzione che noi "cittadini" possiamo continuare ad essere presi per i fondelli senza colpo ferire), non posso non pensare, ripeto, che un Paese così non può salvarsi. Tornando al bollettino non ci sono scostamenti da sottolineare all'interno delle varie poste; c' è un "trend", un "trend" che nessuno appare in grado di invertire.

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