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venerdì 31 gennaio 2014

LA FIAT - L'ELECTROLUX - LA BANCA D'ITALIA

Quello che sto per scrivere, ne sono certo, non troverà d'accordo molti di coloro che seguono questo blog. Lo faccio perché, come ho sempre sostenuto, nel giudicare i fatti, se vogliamo farlo noi e non vogliamo che lo facciano altri per noi, è necessario innanzitutto conoscerli bene, e poi vederne le varie sfaccettature, le varie angolature, gli impatti che l'una scelta piuttosto che un'altra possono aver determinato in merito alla evoluzione dei fatti stessi. In sintesi evitare di parlare per slogan, per frasi fatte, per stereotipi. E, soprattutto, evitare di essere condotti da una informazione subdolamente fuorviante a ritenere propri giudizi e prese di posizione ai quali altri ci hanno scientemente portato.
Mi servirò, per dare sostanza al mio assunto, di tre"casi"che in questi giorni riempiono le prime pagine dei quotidiani e dei notiziari televisivi.

FIAT (Fabbrica Italiana Automobili Torino)

La Fiat, acronimo  di "Fabbrica.................."è stata fondata a Torino nel 1899 ed è stata per tutto lo scorso secolo la più importante realtà industriale del Paese
I fatti dopo l'acquisizione di Chrysler:
- nasce un nuovo soggetto industriale con il logo FCA.(Fiat Chrysler Automobiles)
Logo orrendo anche graficamente che si è subito prestato ad ironiche interpretazioni. Gira per la rete una vignetta nella quale, con riferimento a quel gioco televisivo in cui si comperano consonanti e vocali per completare una parola, si vede Silvietto nostro che............"compra una vocale" La nuova società avrà sede legale in Olanda e sede fiscale a Londra, sarà quotata a New York e a Milano
Reazioni di stampa, televisioni, sindacati(non tutti) partiti, pubblica opinione variamente orientata.
"Fiat ingrata, dopo tutti gli aiuti pubblici ricevuti negli ultimi decenni. Nessun rispetto per il Paese, per i dipendenti......
Il mio giudizio:
- è verissimo che la Fiat ha avuto per decenni una forte capacità di ricatto nei confronti dei governi e che questa capacità ha utilizzato spesso e pesantemente, sostenuta da Enrico Cuccia il cui ruolo all'interno del nostro sistema industriale e finanziario andrà ridiscusso prima o poi. Di più: a mio avviso questa capacità è stata la "rovina"della FIAT che non ha mai veramente navigato nel mare aperto del mercato globale. La Fiat degli ultimi anni era "un morto che camminava", senza prospettive, senza futuro, destinata a sparire. Il settore auto è un settore maturo in molti continenti di questo pianeta; un settore nel quale possono sopravvivere  solo un ristretto numero di "global player". Fiat non era fra di questi. Umberto Agnelli già trenta anni fa aveva deciso di uscire dal settore. Per rimanere un "player" non poteva che guardare avanti, molto avanti. ed ha guardato proprio negli USA dove un marchio prestigioso come Chrysler boccheggiava. Ha avuto coraggio, e fortuna, Marchionne - sostenuto dalla famiglia - ad acquisire la Chrysler  e a rimetterla in rotta di galleggiamento. Ora FCA (ma quanto è brutto) è un Gruppo da 4,5 milioni di vetture l'anno, che è tornato in utile (tutto attribuibile alla Chrysler, le attività FIAT sono in perdita) che sta nel mercato con le sue gambe.
Si è quotata a New York, qualcuno  ha obbiettato. E dove doveva quotarsi se non al mercato più importante una società che fa oltre la metà del suo fatturato negli USA? Eppoi si quoterà anche a Milano e comunque già con le attuali tecnologie posso, con questo stesso computer con cui sto scrivendo, operare sulla piazza di Newyork, in tempo assolutamente reale.. Sede in Olanda? Paese serio e finanziariamente solido. Sede fiscale a Londra? E chi li può biasimare visto che pagheranno meno e avranno un rapporto con la Pubblica Amministrazione più semplice, più trasparente, più efficiente. Vogliamo renderci conto una volta per tutte che le condizioni in cui si fa impresa in Italia comportano costi, stress, viscosità operative che in molti altri Paesi non ci sono? Cambiamo i contesti e smettiamola di lamentarci dell'ingratitudine
Conseguenze per l'Italia? Ce ne saranno, cosa ne dica o non ne dica Marchionne. La più pesante che il cervello ed il cuore del'azienda non saranno più in Italia.  Noi saremo un mercato di sbocco (da rilanciare con estremo vigore visto il calo continuo delle quote di mercato di questi ultimi anni) continueranno a lavorare i pochi stabilimenti ancora in funzione. Si tende ad ignorare che già ora la gran parte della produzione Fiat avviene in Polonia. Inoltre Marchionne si è impegnato a presentare il 2 Maggio (tre mesi da oggi) il nuovo piano industriale per la produzione in Italia. Nel nostro Paesi verrà concentrata la produzione di modelli ALFA e Maserati che, insieme alla Ferrari, rappresentano l'alto di gamma. del Gruppo. Non diciamo tutti quanti che l'Italia deve puntare sulla qualità, sui prodotti a più alto valore aggiunto?
Alternative a questo quadro? Cessazione delle attività e chiusura degli stabilimenti in tempi rapidi. Ricordo che attualmente il Gruppo produce a Melfi (5.500 dipendenti), Cassino (3.940), Pomigliano (2150), Grugliasco (1.500) e Mirafiori(5.500)

ELECTROLUX

La svedese Electrolux, ricordiamolo, acquisì negli anni 70 le aziende del Gruppo Zanussi completamente decotto, le  rimise in piedi ed ha assicurato per tutto questo lasso di tempo produzione ed occupazione. Il marchio REX non si è perduto ed è ben presente sui mercati Oggi sono 4 gli stabilimenti produttivi nel nostro Paese che occupano 6.500 persone.
Ora ELECTROLUX con brutalità ha messo sul piatto una richiesta di riduzione del costo del lavoro che le consenta di mantenere aperte le sue attività nel nostro Paese. La richiesta non è nei termini riportati in prima istanza dai media. Dimezzamento del salario ecc.
Si è aperto un tavolo di trattative, una delegazione dell'azienda è stata ricevuta unitamente alle rappresentanze sindacali e ai Presidenti delle Regioni interessate dal ministro allo sviluppo economico
Flavio Zanonato, il quale ha rilasciato a fine incontro una  dichiarazione degna di nota "Non ci hanno convinto.........i rappresentanti dell'azienda". Anche mia nonna sarebbe stata capace di un commento più articolato. Ci saranno altri incontri, si vedrà ma già oggi è sufficiente guardare la tabella sui costi dell'attività manufatturiera nei vari Paesi dell'UE (Repubblica l'ha pubblicata ieri a pag. 21) e subito appaiono evidenti i punti di debolezza del sistema Italia:
- il costo del lavoro diretto è tra i più bassi: 34,18 dollari l'ora il nostro contro i 39,81 della Francia,i 45,79 della Germania e i 31,84 dell'area euro. Questo è vero
- ma il costo dell'energia già ci penalizza (e qui scontiamo errori e ritardi nell'approvvigionamento energetico che ci trasciniamo da decenni) 113,6 EURO per Kwh da noi, 106,4 in Germania, 66 (dico 66) in Francia, 88,3 la media dell'area euro
- e dove i nostri ritardi ed i nostri costi ci buttano letteralmente fuori mercato è nella logistica e nei costi della burocrazia:
a) costo per esportare un container: 1,195 euro da noi, 95 (un dodicesimo) in Germania,, 1.335 in Francia, 1.004 come media area euro
b) numero dei giorni per ottenere l'allacciamento alla rete elettrica:124 da noi, 17 in Germania, 79 in Francia, 102 la media in area euro.
Per terminare, il cuneo fiscale da noi è sempre il più alto (4 punti in più della media dell'area euro.)
Da quanto tempo si parla della necessità di ridurre il cuneo fiscale? della necessità di fare una politica energetica (non le pale eoliche di Messina Denaro)?
Siamo sempre allo stesso punto, anzi siamo andati indietro, e come possiamo lamentarci se tutti delocalizzano e le attività produttive sul territorio. cessano una dopo l altra?

IL VALORE DELLE QUOTE DELLA BANCA D'ITALIA

Ritorno in argomento perché è un esempio emblematico di come una problematica indubbiamente complessa possa essere presentata e rappresentata in maniera fuorviante.Va di moda, molto di moda, sparare a zero sulle banche, le nostre banche, come se fossero qualcosa di estraneo al Paese, come se non fossero il sistema vascolare attraverso il quale si alimenta il circuito economico del Paese. Le nostre banche hanno meritato e meritano pesanti critiche, critiche non acritiche e di mero pregiudizio e meritano di essere conosciute meglio nella loro attività Il fatto quotidiano di ieri ha ospitato un articolo di Marco Palombi nel complesso ben documentato in cui si sostiene la tesi, che è anche quella dei grillini, che è stato fatto un grosso  regalo alle banche con il decreto che ha elevato a 7,5 miliardi il capitale sociale di Bankitalia. Vediamo.
LA PROPRIETA'= l'articolo inizia con l'affermazione che Bankitalia è di proprietà delle principali banche italiane(pubbliche fino agli anni 80), dell'INPS e delle Assicurazioni  Generali)- Giudizio incorporato: la Banca d'Italia è pubblica ed era in mano a soggetti pubblici prima che le banche venissero privatizzate con la Legge Amato.Informazione incompleta: non tutte le banche erano pubbliche. Lo erano i sei Istituti di diritto pubblico e le Casse di Risparmio. Le tre BIN (Comit, Credit, Banco di Roma) erano società per azioni quotate in borsa anche se la maggioranza del capitale era in mano all'IRI. Oltre alle Generali ci sono molte altre società assicurative, private, nel capitale. Informazione corretta: la Banca d'Italia è un soggetto pubblico(così la definisce la legge istitutiva) il cui capitale di 300 milioni diviso in 300.000 quote da 0,52  euro è posseduto da soggetti di diritto privato e soggetti pubblici. C'è una legge la 262 del 2005 che prevede il ritorno della Banca Centrale in mano pubblica (citata correttamente) che è stata disattesa. L'ennesima ambiguità che il mondo della politica ha lasciato sul suo cammino. A cosa serve, si domanda Palombi, l'aver portato il capitale sociale a 7,5 miliardi? A rafforzare patrimonialmente le banche proprietarie, in particolare le due maggiori Unicredit e Banca Intesa, si risponde correttamente. E' la stessa mia risposta, ricordate. No, non è così, prosegue. E' vero che lo Stato incassa l'imposta sulle plusvalenze(che non avrebbe incassato, osservo io, se la rivalutazione non ci fosse stata) ma con l'aliquota di favore del 12% e non quella ordinaria del 20%. Quindi regalo alle banche di 600 milioni. Dimenticando un dato banale: che l'aliquota sulle rendite finanziarie rivenienti da titoli di Stato o erogate da altri soggetti pubblici è attualmente il 12%. Dove è il diverso trattamento.? Dividendi: considerato che lo statuto prevede la distribuzione di dividendi massimo il 10% del capitale e lo 0,5% delle riserve, finora la Banca d'Italia ha distribuito poco (70 milioni circa sull'esercizio 2012). Con l'aumento di capitale Bankitalia distribuirà circa 450 milioni. Altro regalo alle banche di 400 milioni. Visto da un altro angolo di visuale si potrebbe osservare che la Banca d'Italia, conservando un capitale sociale di 300 milioni che da decenni non aveva alcuna attinenza con i valori di mercato ha evitato di pagare dividendi "congrui" ai suoi soci. I quali avrebbero tutte le ragioni di sentirsi defraudati, loro.
Infine il tetto alla partecipazione il decreto fissa che nessun soggetto possa detenere più del 3% del capitale. Quindi Unicredit e Intesa ma anche Generali e gli altri soggetti con una quota superiore al 3% vendendo l'eccedenza incassano  nel complesso 4,2 miliardi. Altro regalo alle banche. Dimenticando che per incassare queste cifre Intesa scende dal 30,34 al 3%, Unicredit dal 22,11% al 3%  e che  le due banche scendono al 3% anche per quanto attiene alla partecipazione alle riserve. Non mi pare che abbiano fatto un affare.
MI SONO DILUNGATO  SU PROBLEMATICHE TECNICHE, CHE IMMAGINO INTERESSINO POCO (MA ORAMAI C'ERO DENTRO) SOLAMENTE PER CERCARE DI FAR CAPIRE CHE E FACILE ESTREMAMENTE FACILE DARE INFORMAZIONI ORIENTATE E CHE, AL CONTEMPO, E DIFFICILE MOLTO DIFFICILE COGLIERE DELLE PROBLEMATICHE TUTTI GLI ASPETTI.

mercoledì 29 gennaio 2014

CONVERTITO IL DECRETO CHE REGOLA IL VALORE DELLE QUOTE DI BANKITALIA

Un caro amico con il quale ho parlato al telefono qualche giorno fa, mi dice: senti, ho visto un servizio in televisione nel quale si parla di rivalutazione del valore delle quote Bankitalia. Mi dai qualche elemento in più. Ci proverò cercando di essere chiaro.
Bankitalia aveva da tempo immemorabile e fino a fine Dicembre un capitale sociale di 300 milioni di lire cioè 155.000 euro. Le quote di capitale della banca d'Italia sono detenute dalle più grandi banche del Paese, in particolare IntesaSanPaolo e Unicredit che sono frutto di molteplici fusioni e incorporazioni; Unicredit ne detiene il 22,11% mentre IntesaSanPaolo ne detiene il 30,34%.
Il decreto cosa ha fatto?   Ha rivalutato quella cifra ormai senza alcun rapporto con la realtà . La Banca d'Italia     vale 7,5 miliardi, ha certificato il decreto, di euro per cui in Unicredit  il valore della partecipazione è di 1,3 miliardi e in Intesa San Paolo di 2,25 miliardi.
Perché il governo si è mosso? C'erano motivi di urgenza? Si è mosso per la semplice ragione che le banche italiane sono molto più fragili di quanto non si creda e questa operazione consente di mettere a bilancio del "sistema" un "asset" aggiuntivo di 7,35 miliardi che ne irrobustisce il patrimonio. E' il solito gioco delle tre carte. Non c'è movimento di denaro, non cambia niente ma il bilancio "formalmente" migliora 
Il decreto prevede anche che nessuno possa detenere più del 5% del capitale. La norma favorisce l'ingresso di nuovi soci e dà la possibilità ai due più importanti gruppi bancari del Paese di incassare cifre di rilievo con la vendita della quota eccedente. E nell'attuale contesto è un'arma in più per resistere agli attacchi che è prevedibile verranno lanciati nei prossimi mesi sul nostro debito sovrano.
L'Italia continua a marciare sul cornicione senza rete ed intanto "la politica"è sempre più concentrata nelle guerre intestine, ad occupare spazi a demolire nemici esterni ed interni.

lunedì 27 gennaio 2014

RASSEGNA STAMPA DI LUNEDI 27 GENNAIO 2014

Continuiamo con la rassegna stampa
a) DE GIROLAMO LASCIA ED ATTACCA (Repubblica, Il fatto quotidiano, il Corriere)
La ministra dell'agricoltura si dimette ed attacca
- "dal governo nessuna difesa" "abbandonata anche da Alfano""Calpestata la mia dignità" (sic)
- l'ineffabile Lupi, comunione e liberazione in salsa PDL poi  NCD " dispiace perdere un ottimo ministro ma guadagneremo una risorsa enorme per Nuovo Centro Democratico"
Il meschino non sa che la ministra sta trattando con forza Italia per un rientro nella compagine di Silvietto nostro che è in netto recupero di consensi. E poi ricordiamo tutti la parabola del figliol prodigo.
In sintesi la Ministra va via sbattendo la porta e non nega più la sostanza degli addebiti, ma è piena di livore verso il Premier e il segretario del suo attuale partito perché non l'hanno difesa. Del resto se non è casta, che casta è?
b) IL GENERALE CORROMPEVA PER ESSERE PROMOSSO-Nel contesto dell'attuale scala di valori sembra un episodio marginale. Il generale di divisione della Guardia di Finanza Walter Cretella ambiva a diventare Generale di Corpo d'Armata ed ha messo in atto tutto quello che poteva mettere in atto, lecito e illecito, per riuscirci
c) 29 COSTITUZIONALISTI CONTRO LA PROPOSTA DI RIFORMA DELLA LEGGE ELETTORALE
29 professori di diritto Costituzionale, tra i quali Rodotà, Azzariti, Villone ecc. lanciano l'allarme: "l'italicum" è una riformulazione del "porcellum" e presenta gli stessi vizi di incostituzionalità
d) MATTEO HA IN COMUNE CON CRAXI CINISMO E REALISMO dichiara Renato Brunettal
Reagiscono Sacconi e Bobo Craxi: non offendiamo la memoria di Craxi per favore. In effetti.
e) SILVIO USA ANCORA IL CERONE. CON LE FOTO VUOLE TRASMETTERE L'IDEA CHE STA INVECCHIANDO 
Intervistato dal Sunday Times e fotografato da un noto fotoreporter inglese, adesso vuole trasmettere il messaggio che sta invecchiando serenamente e "saggiamente" per cui gli Italiani possono accordargli la loro fiducia senza timore. L'ennesima giravolta, l'ennesima mistificazione, ancora una volta "pifferaio di Hamelin" alias "il tonno risorto secondo il vangelo di Matteo"
f) INPS - MASTRAPASQUA VERSO L'ADDIO  UN COMMISSARIO PER L'ISTITUTO.
Il solo pensare che l'INPS possa venir commissariato fa venire i brividi e la febbre gialla. Dietro la facciata...........niente?
g) DACCI OGGI IL NOSTRO FURBO QUOTIDIANO 
"Il Fatto quotidiano-pag.6 e 7"
-MONSIGNOR NUNZIO SCARANO = Arrestato per concorso in riciclaggio e falso.Personaggio inquietante, lo definiscono i magistrati
- LUIGI DE FANIS
Contratto con la segretaria (non registrato): 3.000 euro al mese, patti chiari ed amicizia lunga.
- GIANFRANCO LANDE
Lo chiamavano il Madoff dei Parioli. Ha fatto sparire oltre trecento milioni di euro. Piccola consolazione: i suoi clienti erano tutti danarosi
- CARMINE SCHIAVONE
noto camorrista soprannominato SANDOKAN
è uno degli attori principali degli accadimenti nella "terra dei fuochi". La "munnezza profuma di soldi e di dolore"
- PIERLUIGI TANCREDI.
Uno dei principali attori sulla scena del terremoto de l'Aquila. Più che altro uno sciacallo............a fare affari...e sfottendo anche.
Il Fatto Quotidiano pubblica le foto di tre personaggi del "recente"passato: Lele Mora, Vanna Marchi e Duilio Poggiolini
"Panta rei ma niente cambia"
Questa è l'Italia il 27 Gennaio 2014, giorno della memoria.




sabato 25 gennaio 2014

RASSEGNA STAMPA DI OGGI 25 GENNAIO 2014

Ho preso l'impegno di non parlare di politica interna e lo rispetto.Confermo che, a mio avviso, non ne vale più la pena:
Però ritengo comunque interessante analizzare la rassegna stampa di oggi
a) ABRUZZO, TURISMO SESSUALE DELLA GIUNTA TERREMOTATA (Il Fatto quotidiano)
indagati il governatore Gianni Chiodi (PDL), il Presidente del Consiglio regionale ed alcuni assessori. Perché? Mah. Ad esempio la notte del13 Marzo 2010 il governatore "scese" all'albergo del Sole di Roma di Roma, vicino al Pantheon. Nulla da dire, aveva un impegno istituzionale il mattino. Il pernottamento (340 euro e qui c'è da cominciare a fare qualche osservazione) fu pagato in contanti (mah). Quella notte nella stanza 114 non era solo, non c'era la moglie, c'era una dipendente dell'amministrazione regionale (Ancora in Italia si debbono consegnare i documenti alla reception). No comment, ma se vuoi passare la notte così non chiedi il rimborso anche di quanto è di pertinenza della signora. Chiodi va ad un convegno a Washington? Ci va in "business"(2.872 euro). Va a Milano? Va al ristorante "Vecchio Porco", un nome una garanzia, dove spende 227 euro (non si sa in quanti fossero perché ha perso la ricevuta. En passant,la cena è stata rimborsata anche ai quattro assessori per cui probabilmente erano in 5. Se il rimborso fosse uno solo ci potrebbe stare (227 diviso cinque 45 euro e spiccioli ciascuno) ma se il rimborso lo prendono tutti, 227 euro per cenare al "Vecchio Porco" sembrano tanti.
B) INDAGATO IL PRESIDENTE DELL'INPS MASTRAPASQUA. AVREBBE GONFIATO IL VALORE DELLE CARTELLE CLINICHE DELL'OSPEDALE DI CUI ERA DIRETTORE GENERALE (85 MILIONI)(Repubblica)
Premesso che 85 milioni di euro, in lire fanno 165 miliardi(fa più effetto), Mastrapasqua è uno dei più importanti "grands commis" (si fa per dire) dello Stato. E' Presidente dell'INPS e quindi il responsabile della gestione della pensione per tutti noi cittadini italiani. Da brivido.
C) CROCETTA (GOVERNATORE DELLA SICILIA): LO STATO UCCIDE LA SICILIA SULLA FINANZIARIA(Il fatto quotidiano)
Cosa è successo? E' successo che il commissario dello Stato (previsto dalla Costituzione) ha impugnato 33 articoli su 50 della legge finanziaria approvata dalla "assemblea regionale siciliana" nei giorni scorsi. E pensare che Saccomanni e Delrio avevano dato assicurazioni positive prima dell'approvazione. In particolare c'è necessità di spostare 500 milioni di euro dal "rifinanziamento delle leggi di spesa" al fondo di garanzia dei residui attivi. I "residui attivi" sono una voce all'attivo del bilancio (15 miliardi) che contiene crediti inesigibili accumulati dalle precedenti amministrazioni. In pratica "un buco" che bisogna coprire facendo accantonamenti. Se si comincia a "spalare"(spalare non sparare) in Sicilia si scopre una voragine , un pozzo senza fine.
D) DE GIROLAMO, LA FINANZA INDAGA SUL MINISTERO, SULLA GESTIONE DEI FONDI UE E LE NOMINE NELLE SOCIETA CONTROLLATE (oltre che per il bar gestito dallo zio della ministra a Benevento all'interno della Asl) "Repubblica" "Il fatto quotidiano" "Il Corriere della sera"
Un episodio marginale, si fa per dire, al confronto dell'indagine sull'utilizzo dei fondi UE destinati ai produttori di casa nostra. Parliamo di cifre: dal 2007 al 2013 sono arrivati da Bruxelles 8,9 miliardi di euro. Per il periodo 2014-2020 arriveranno 44 miliardi. Cifre di peso, direi. Una parte dei fondi viene gestita direttamente dalla UE, un'altra parte dallo Stato. Della cosa si occupa una Agenzia statale la AGEA. Ora, la Corte dei Conti ha già registrato 1,9 miliardi di irregolarità nella gestione da parte della Agea dei fondi per gli anni passati. E il futuro? La ministra ha nominato a capo dell'agenzia un generale della guardia di finanza, Giovanni Minolfi. Bene, direte voi. Il fatto è che il generale Minolfi è indagato nell'inchiesta sulla P4 ed anche in quella sulla P3 in quanto "vicino" ad Alfonso Papa e a  Pasquale Lombardi, un politico il primo, un faccendiere il secondo, che contano molto in Campania. Chissà che fine faranno  questi fondi? Il miliardo e nove sono già stati restituiti all'UE, ora c'è un problema su un buco di 50 milioni. Ma la chicca è un'altra. C'è una società satellite della Agea, la Sin il cui direttore generale si chiama Antonio Tozzi, ex fidanzato della Ministra. Beh che c'è di male, la ministra lo conosce bene e ne ha stima. La Sin ha il compito di gestire il sistema informativo tra il Ministero dell'agricoltura e le regioni. Finora  è stata la ALMAVIVA ad occuparsi della cosa. Nel 2007 ha vinto un appalto di di 1,1 miliardi (mica poco) per la gestione del servizio fino al 2016. Servizio scadente, sembrerebbe.
Tosta la ministra. Se questo è il nuovo che avanza mettiamola subito in frigorifero che già puzza.
E) LA CASSAZIONE LANCIA L'ALLARME CARCERI
l'unica soluzione ormai è l'indulto, ha detto il procuratore generale presso la Cassazione Giorgio Santacroce. pur mettendo subito le mani avanti  giudicando che esso risolverebbe provvisoriamente l'emergenza sovrafollamento ma non sarebbe certo  una misura di giustizia.Devastante - ha affermato Santacroce - la "delegittimazione gratuita e faziosa, goccia dopo goccia, (questo goccia dopo goccia mi è proprio piaciuto) che ha provocato una progressiva sfiducia nell'operato dei giudici e nei controllo di legalità loro demandato". Non c'è  società civile senza il presidio e il baluardo  dell'ordine giudiziario , ha concluso" Resistere, resistere, resistere, il Borrelli di tanti anni fa.
E il bello è che il "tonno risorto" ad opera di Matteo (un discepolo) Renzi ha ripreso a tuonare con rinnovato vigore. Mi sembra il caso di sottolineare che Santacroce non è un pericoloso "comunista" come quelli di Magistratura Democratica bensì fa riferimento ad UNICOST, la destra della destra"
F) IGNAZIO LA RUSSA DICHIARA: "DAL PORCELLUM SI E PASSATI AL TROIELLUM" "Repubblica"
La Russa se ne intende. Se lo dice lui con il suo stile modello "esprit de finesse" sarà sicuramente vero.
G) LAST BUT NON LEAST
I DEM NELLA TANA DEL LUPO DI FORZA ITALIA - LA DELEGAZIONE RENZIANA A CASA VERDINI "Repubblica" "Il Corriere"
Del resto, bisognava pur ricambiare la visita
Non ho parlato di problemi politici interni, sia chiaro, ho solamente letto i titoli dei quotidiani. Quelli che leggo io, certamente. Ma do anche un'occhiata agli altri sui loro siti internet. I titoli registrano la notizia. Già nel titolare la notizia si manipola, ma dove la manipolazione raggiunge vette eccelse è nel corpo e, sinceramente, mi sta passando la voglia di leggere gli articoli nella loro completezza. Non ne vale veramente più la pena.

venerdì 24 gennaio 2014

CALLAS VS TEBALDI?

E se cambiassimo quel "versus" in "and" non sarebbe meglio?

p.s.- il video della Callas è pessimo ma l'ho lasciato perché è un collegamento in eurovisione di tanti anni fa. L'europa unita ci è costata secoli di guerre, di lutti, di distruzioni. Non mandiamola a monte per gli egoismi e la "visione corta" di troppi.

mercoledì 22 gennaio 2014

BANCA DELLE MARCHE - AGGIORNAMENTO

Marco Ricci nel suo ormai quasi giornaliero articolo su Cronache Maceratesi appena pubblicato, riferisce di una conferenza stampa del Presidente dell'associazione "Dipendiamo Banca Marche" Sandro Forlani (è un errore di battitura - dipendiamo per difendiamo - o una associazione dei dipendenti?) tenutasi a Jesi davanti ad una ventina di giovani precari di BDM (in verità mi sembrano pochini) nella quale ha affrontato la situazione dell'Istituto. Vedo che Marco Ricci non ha commentato, ha solo riportato la notizia. Cercherò di farlo io. Qui, a pochissimi chilometri dalla Svizzera, forse è più facile.
Il Presidente Forlani ha focalizzato la sua attenzione sui seguenti punti:
a) ha stigmatizzato la mancanza di impegno per preservare la territorialità della banca.
b) ha bonariamente rilevato il troppo silenzio dei commissari Feliziani e Terrinoni
c) ha lamentato che la cordata degli imprenditori marchigiani si sia liquefatta come neve al sole
d) ha accolto con divertito scetticismo la notizia del ventilato ingresso di capitali russi. Mancano solo i cinesi............ha detto
e) ha proposto come fattibile la trasformazione di Banca Marche in "public company", amministrata non più da persone designate dalle fondazioni bensì da rappresentanti del territorio, delle associazioni di categoria ecc ecc. e la ricapitalizzazione della banca ad opera dei clienti ai quali potrebbe essere data la possibilità di accendere dei depositi remunerati da utilizzare per sottoscrivere l'aumento di capitale  Così io l'ho capita.
Cercherò di fare le mie osservazioni con garbo, in punta di penna, con l'unico intento di fare il bene della banca e dei marchigiani.
a) forse il Presidente non ha ben chiaro che c'è poco da difendere, della banca e della sua territorialità
b) i commissari nominati da Bankitalia tacciono forse perché sono ancora intenti a far emergere dai sottofondi tutto il marcio che c'è ancora da far emergere, soprattutto nella società di leasing. E così tace la magistratura che ha un immenso lavoro da fare.
C) la cordata di imprenditori si è subito sciolta perché, forse, ha capito subito la gravità della situazione.
d) quanto ai capitali russi c'è poco da ironizzare. I russi hanno fatto consistenti investimenti lungo la costa. Che siano tutti capitali puliti, ho dei dubbi, ma che lo possano fare, se vogliono, no
e) quanto all'ultimo punto, ho l'impressione che il Presidente non abbia ben chiare le cifre in gioco e non capisco come possa pensare che tanti piccoli investitori, già scottati dai precedenti aumenti abbiano la voglia e soprattutto la forza di ricapitalizzare una banca il cui "buco"si avvicina, a mio avviso, tra perdite accertate(esercizi 2012 e 2013) da accertare (sia sul bilancio della banca che, soprattutto, della società di leasing), da contenzioso "nuovo" conseguente allo stato ormai comatoso di gran parte delle aziende marchigiane dopo sei anni di crisi pesante, al miliardo e mezzo e forse è una valutazione prudenziale.
Piuttosto è la Banca d'Italia che deve intervenire con urgenza. Il "credit crunch", inevitabile senza interventi, azzererebbe l'economia di una intera regione che negli ultimi decenni ha dato ampie dimostrazioni di dinamicità ed efficienza produttiva. Con le ovvie conseguenze in termini di "macelleria sociale". Io sono forse troppo pessimista ma............finora..............

lunedì 20 gennaio 2014

ENRICO IV DI NAVARRA E IL SUO "PARIGI VAL BENE UNA MESSA" . ENRICO IV DI GERMANIA GREGORIO VII MATILDE DI CANOSSA

Gli accadimenti di questi giorni, la resurrezione del tonno (una persona che stimo mi ha detto"quel tonno è velenoso, stanne lontano, anche con il pensiero") mi hanno convinto dell'inutilità di continuare ad occuparmi di politica interna, a richiamare a valori di competenza e di moralità nell'amministrazione della cosa pubblica. Il PD, che aveva flirtato con Silvio Berlusconi per oltre venti anni, con la segreteria Renzi rompe gli indugi e spazza via ogni  incertezza: l'accordo di potere tra Silvio Berlusconi e la "sinistra"(sic) sia di derivazione cattolico - confessionale che socialcomunista è organico ad assicurare la "governabilità" del Paese. Di questo sono convinti secondo me, Napolitano, Renzi, Berlusconi i Letta (senior e junior) ed anche D'Alema e i  suoi.
E siccome il potere non olet il fatto che Berlusconi sia un pregiudicato è del tutto irrilevante. L'adozione di una legge elettorale di modello "iberico" così come è stata presentata è un peggioramento rispetto al "porcellum": assicura l'eliminazione dei piccoli partiti, un parlamento di nominati e il controllo assoluto della situazione da parte dei due grossi (Grillo sarà spazzato via). Un premio di maggioranza così come ipotizzato (e Renzi si è dichiarato addirittura pronto a ridiscuterne la percentuale se necessario) assicura un bipolarismo perfetto e consociativo. Chi vince e chi perde ha un valore relativo se alla base c'è un accordo di potere per la spartizione dello stesso. L'elezione diretta del Capo dello Stato in un Paese come il nostro nel quale la maggioranza della popolazione è praticamente analfabeta nella comprensione della "politica" e che spesso è incapace di comprendere il significato di un testo scritto, completerà l'opera. Licio Gelli sarà contento.
Per quanto mi riguarda non scriverò più un articolo che abbia per oggetto diretto i problemi politici del Paese. Non ne vale la pena. Mi limiterò a mettere in relazione accadimenti del passato con la cronaca di ogni giorno se lo riterrò interessante per chi, spero, continuerà a seguire quello che scrivo. E voglio cominciare oggi.
E' stato detto e scritto: " Berlusconi costretto ad andare a Canossa" con riferimento al fatto che l'incontro Renzi - Berlusconi è avvenuto nella Sede del PD. Al che penso che Berlusconi abbia risposto: "Parigi val bene una messa" Io so solamente che Berlusconi era politicamente morto e che è stato rimesso sulla scena politica in posizione di primo piano su iniziativa del segretario del PD, partito dal quale mi onoro di essere uscito nel Maggio scorso.
E vediamo chi sono i due personaggi storici riferiti alle affermazioni sopra riportate.
ENRICO IV imperatore del Sacro Romano Impero.
Siamo alla fine dell'undicesimo secolo. E' in atto una contesa dura tra Papato ed Impero ciascuno teso ad affermare la sua prevalenza; in particolare nelle "investiture", cioè nella facoltà di nominare le alte cariche ecclesiastiche. Il papa, in quel momento l'energico Ildebrando di Soana Gregorio VII, rivendica ovviamente la sua piena autonomia. L'imperatore ci prova e nomina il nuovo vescovo di Milano senza l'intervento di Gregorio il quale ...............lo scomunica e gli toglie anche l'appoggio divino nella sua legittimazione al potere imperiale. Enrico ha osato troppo ed ha perduto. Deve ottenere la revoca della scomunica e deve umiliarsi: nel gennaio del 1077 resta tre giorni e tre notti a piedi scalzi e vestito di un umile saio fuori delle mura del Castello della contessa Matilde di Canossa (che sta in Emilia per chi non lo sapesse) prima che il papa lo riceva e si creino le condizioni per la revoca della scomunica. Il conflitto riprenderà una volta rientrato Enrico in Germania, Gregorio lo scomunicherà una seconda volta, e continuerà nel tempo. Il problema dei rapporti tra potere papale e potere imperiale è uno dei più importanti di quel periodo storico. Dante lo tratta diffusamente nel "De Monarchia". L'espressione "andare a Canossa" è diventata sinonimo di volontario atto di umiliazione davanti ad un avversario. Berlusconi sarà pure andato a Canossa incontrando Renzi nella sede del PD ma non più di tanto. E avrà risposto, come Enrico IV di Francia:"Parigi val bene una messa"
ENRICO IV DI NAVARRA RE DI FRANCIA
Enrico IV di Navarra, praticamente mio nonno se consideriamo che al "Dr. Why" il mio nickname è "Luigi XIV", è passato alla storia per molte cose ma soprattutto per una frase che ha assunto valenza universale: "Parigi val bene una messa"
Vediamo chi era costui.
Nato a Pau nel 1553 da Antonio di Borbone e Giovanna   di Navarra, ereditò il regno di Navarra dalla madre nel 1572 e il regno di Francia dal padre nel 1589, primo re del ramo Borbone essendosi estinto il ramo Valois. La madre Giovanna lo aveva educato ai principi del calvinismo (era quindi un ugonotto) per cui per diventare re di Francia dovette convertirsi al cattolicesimo, cosa che fece senza eccessivo sforzo il 25 Luglio 1593 su suggerimento di Ferdinando granduca di Toscana che non faticò molto a convincerlo sottoponendo alla sua attenzione la affermazione, evidente, che"Parigi val bene una messa", concetto che Enrico fece immediatamente suo. (Enrico 4 e il granduca di Toscana mi sembrano avere molte molte attinenze con l'accoppiata Berlusconi/Renzi - quest'ultimo toscano come il Granduca Ferdinando. Mi sembra che il cavaliere abbia altresì tenuto in debito conto i consigli del senatore Razzi il quale ha notoriamente sintetizzato il suo programma politico di vasto respiro nell' affermazione "fatti i cazzi tuoi, fatti i fatti tuoi che qui son tutti malavitosi"                
Salito al trono nel 1593 si fece notare per il suo attivismo- Lo chiamavano "le vert galant" espressione letteraria che indicava una persona non più giovane ma piena di temperamento e di iniziativa.
Il merito più grande quello di aver emanato nel 1598 l'Editto di Nantes con il quale veniva consentita libertà di culto, seppur a certe condizioni, alle confessioni diverse dalla cattolica.
Fece una politica economica attenta alle esigenze dei suoi sudditi più poveri ed in politica estera organizzò un fronte anti spagnolo. Fu ucciso nel 1610 da un fanatico cattolico, tal RAVAILLAC.
Enrico ebbe 2 mogli - la regina Margot e Maria de Medici, un'altra fiorentina, 6 figli legittimi e 9 illegittimi. Il primo dei legittimi, Luigi, gli succedette sul trono con il nome di Luigi XIII. Il quale fu politicamente guidato per molti anni dal cardinal Richelieu, sposò Anna d'Austria, figlia del re di Spagna, ed ebbe due figli. Il secondogenito, Philippe, veniva abitualmente chiamato "Monsieur". IO, Il primogenito, nacqui nel castello di San Germain en-Lay il 5 Settembre 1638 e divenni re di Francia nel 1643 alla morte del mi babbo Luigi XIII. Siccome ero piccolino ,di fatto il re lo faceva il cardinal Mazzarino, buon amico di mia mamma Anna d'Austria la quale era stata buona amica anche del cardinal Richelieu. Ma ben presto affermai la mia autonomia (vedasi il bel film di Rossellini "La prise de pouvoir de.........."). Governai la Francia con il nome di Luigi XIV per un periodo lunghissimo e feci molte grandi cose tanto che mi chiamarono il "Re sole". Tra le altre feci costruire Versailles, ci portai tutta la nobiltà così da poterla controllare da vicino in modo che gli passasse la voglia di fare di nuovo la fronda, protessi il teatro (Moliere), la musica (il maestro di corte era un italiano, Giovanbattista Lully), valorizzai gli architetti (Le Brun, Le Notre), feci qualche guerra non troppo fortunata e morii nel 1715 assistito dalla mia ultima compagna, Mme de Maintenon.
Di una cosa però mi pento: di aver revocato nel 1685       l'editto di Nantes. Ma lì fui influenzato dalla mia compagna me de Maintenon che insisteva, insisteva. A proposito, la mia prima fiamma fu Anna Mancini, la nipote del cardinal Mazzarino, chiamata anche la "Mazarinette". Del resto il cardinale si faceva mia mamma ed io.......mi facevo la nipote.
Sono stato un grande re, dicono: adesso gioco al Dr.Why e mi diverto di più che a leggere ogni giorno di Brunetta, di Berlusconi di Renzi, di Napolitano, di Letta, di Alfano e di Dell'Utri. La guerra è finita e non voglio fare la fine di quel soldato giapponese morto nei giorni scorsi che si arrese agli americani trenta anni dopo la fine della guerra perché nessuno gli aveva detto che la guerra era finita.
Banca delle Marche no, le vicende di Banca delle Marche continuerò a seguirle.

IN SILENZIO AL COSPETTO DI CLAUDIO ABBADO

Claudio Abbado ha concluso la sua esperienza terrena. Un grande direttore e un grande uomo. Davanti a lui si può stare solamente in silenzio..............ed ascoltare l'adagietto della quinta di Mahler. Un abbraccio, Maestro, ed un grazie, di cuore, per tutte le emozioni che ci ha dato.

domenica 19 gennaio 2014

SENZA TITOLO

La Sora Cesira interpreta meglio di ogni altro il nostro Paese. Questo video è un auspicio per buona parte degli italiani, auspicio che è destinato a restare tale.
Guardate il video successivo. Anche esso riflette bene l'Italia all'inizio del terzo millennio

sabato 18 gennaio 2014

LA RESURREZIONE DEL TONNO

Negli ultimi post che ho dedicato al cavaliere l'ho paragonato al tonno entrato nella "camera  della morte" della tonnara per incontrare il suo destino finale. Ho scritto anche un breve post nel quale ricordavo che girava sul territorio nazionale un pregiudicato che avrebbe dovuto essere ai domiciliari o assegnato ai servizi sociali.
Oggi il cavaliere ha incontrato, a piede libero, il neo segretario del PD. Non conosco l'esito; tra mezzora ci sarà il telegiornale.
Ma vuoi vedere che le "bien-aimè", dopo essersi mangiato Dalema con la bicamerale, Bersani sottraendogli dolosamente lo spray per smacchiare giaguari, ora si beve anche quel furbacchione di Renzi? o, seconda ipotesi, D'Alema, Bersani e Renzi non potrebbero essere tre facce di una stessa medaglia rappresentativa e commemorativa di una vocazione irresistibile, masochistica e suicida all'inciucio? I sondaggi già stanno cominciando a ridare ragione all'"Uomo della Sprovvidenza". E a me l'attuale momento ha fatto ricordare un video che vi propongo e che mi sembra profetico.

venerdì 17 gennaio 2014

BANCA DELLE MARCHE AGGIORNAMENTO

Nell'ultimo post che ho dedicato a Banca delle Marche avevo affermato che prevedevo per il 2014 un andamento di gran lunga peggiore del già "horribilis" 2013. Dicevo anche che avrei spiegato il perché al mio ritorno a casa.
Il lungo articolo di oggi su Cronache Maceratesi di Marco Ricci mi precede. Il buco è enorme e si allarga sempre più. Dalla Medioleasing emergeranno talmente tante "schifezze" che sommergeranno di melma maleodorante l'intera Regione.
Ho letto due commenti all'articolo in cui si chiede agli amministratori delle fondazioni di jesi e di Pesaro di dimettersi con i loro consigli di amministrazione.
Ormai non serve più a niente. La banca è fallita e non c'è più nessuno che possa farci niente.
Non so cosa potrà fare Bankitalia, credo ben poco.

VA DOVE TI PORTA IL CUORE DI SUSANNA TAMARO E CRISTINA COMENCINI

Qui alle Terrazze i pomeriggi sono lunghi da passare. In genere leggo o scrivo o ascolto musica. Oggi su "Raimovie" passa il film di Cristina Comencini che trascrive in linguaggio cinematografico il bel romanzo giovanile di Susanna Tamaro. Un romanzo - se vogliamo così chiamarlo - pieno e denso di riflessioni, una regista sensibile che ne ha colto l'essenza, un'attrice, Virna Lisi, che in questa interpretazione riesce a trasmettere in pieno tutta la sua sensibilità ed esperienza di donna e di attrice.
A suo tempo ho letto il libro, che mi era piaciuto. Avevo già visto il film, che avevo particolarmente apprezzato. Ora lo rivedo con altri occhi. Virna Lisi è della mia terra, è nata ad Ancona. La sua è una importante famiglia di industriali di Jesi. Poi si è trasferita a Roma, ha vissuto una vita da gran signora borghese, ma ha conservato, a mio avviso, tutta la dolcezza e la forza delle nostre colline nel loro digradare verso il mare.
Le rughe della sua età, che non ha mai fatto niente per nascondere, non ne hanno appannato minimamente la bellezza. Anzi, ora, il suo volto della bellezza  trasmette tutte le sfaccettature come un diamante riflette la luce Olga/Virna nel film fa il bilancio della sua vita come qui io faccio il bilancio della mia.
La smetto qui altrimenti veramente questo blog diventa uno specchio. Uno specchio nel quale mi rifletto senza indulgenze ma che non è giusto che altri condividano.
Il film  sta finendo. "....alzati e va dove ti porta il cuore". Io so da sempre dove porta il mio ma è sempre stato così tortuoso e difficoltoso arrivarci.

p.s. ho lasciato riposare. pubblico

giovedì 16 gennaio 2014

IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO DATI AL 30 NOVEMBRE 2013

E' uscito il consueto supplemento al bollettino della Banca d'Italia. Mentre il mondo della politica continua a dilaniarsi su tutto, mentre i "media"hanno al centro della loro attenzione le vicende del ministro Nunzia Di Girolamo (il nuovo che avanza) e i rimborsi spese del personale politico, di ogni colore, mentre il mondo dell'industria continua a lanciare allarmi del tutto giustificati ma del tutto inascoltati, mentre la società civile si sta lacerando come un tessuto vecchio e liso che non regge più, il bollettino registra mese dopo mese con calma olimpica sempre nuovi record nel nostro stock di debito che ha ormai superato i 2100 miliardi (2104 per l'esattezza) con incrementi mensili di così larga entità (19 miliardi novembre su Ottobre) che vanno interpretati in un solo modo. Le "uscite" del bilancio statale sono ormai incontrollabili ed incontrollate. Le entrate languono perché la congiuntura così bassa da anni comporta un sempre minor introito di imposte indirette e la inesistente lotta all'evasione non scova larghe fette di imponibile. In questo contesto  gli sforzi e gli equilibrismi del ministro Saccomanni, che non è un'aquila, per tirare da ogni lato una coperta che diventa sempre più corta appaiono patetici ed inconcludenti.
Qui se non ci si ferma a pensare e se non cessa il clima da "tutti contro tutti" che caratterizza la cosiddetta "lotta politica", se non ci si rende conto che l'emergenza stavolta e come non mai è al limite del punto di rottura, l'impatto con l'iceberg del Titanic/Italia è inevitabile.
Da parte mia non ho alcuna fiducia che ciò avvenga per cui non ho ricette né proposte da fare. Assisto con sgomento allo scollamento e non posso non pensare che un Paese in cui un parlamentare non ha avuto vergogna a presentare una richiesta di rimborso per  due gelati, un altro si è fatto rimborsare "Diabolik", in cui Cota, governatore di una regione importante mica l'ultimo arrivato, ha chiesto il rimborso di quanto speso per le sue mutande verdi (ha restituito l'importo, è vero, ma solo dopo lo scoppio dello scandalo, circostanza che è un'aggravante perché evidenzia la convinzione che noi "cittadini" possiamo continuare ad essere presi per i fondelli senza colpo ferire), non posso non pensare, ripeto, che un Paese così non può salvarsi. Tornando al bollettino non ci sono scostamenti da sottolineare all'interno delle varie poste; c' è un "trend", un "trend" che nessuno appare in grado di invertire.

martedì 14 gennaio 2014

IL DR WHY IL CALORE LA COMPASSIONE

Rompo per un attimo il silenzio.
Mi hanno riferito che venerdì sera al "Capolinea live" di Marnate ad un certo punto della serata il conduttore Enrico ha sottolineato la mia assenza augurandomi un pronto rientro e ritorno. Di questo ringrazio Enrico.
Mi hanno anche riferito che la sollecitazione di Enrico è stata accolta da un lungo e corale applauso che io, nel momento in cui mi è stato riferito, ho percepito come "caloroso" e "compassionevole". I due aggettivi non sono stati scelti a caso:
- "caloroso" esprime bene la sensazione di benessere che si prova sedendosi ad occhi chiusi con il viso rivolto al sole. Sensazione stupenda in montagna magari oltre i duemila metri dopo una lunga sciata, altrettanto gratificante al mare ma che conserva le sue positività anche in città.
- "compassionevole" ha un significato più complesso.
Oggi da noi in Occidente l'aggettivo ha assunto una connotazione sostanzialmente negativa. "Compassionevole" uguale colui o ciò che desta "compassione". Non è questa.
- nel Corano l'aggettivo connota addirittura Allah "il misericordioso" o "il compassionevole". Non è nemmeno questa. Non sento il bisogno di qualcuno che abbia "compassione" o "misericordia" di me.
- mi piace invece e mi riconosco nel significato che i nostri antenati davano al termine  ("cum" "patire"), cioè condividere le sorti dell'altro, "partecipare" alle sorti dell'altro. In definitiva l'accezione più nobile della parola"pietas"(come ringrazio di aver fatto il classico al Perticari di Senigallia). E mi piace il significato che l'aggettivo ha nelle filosofie orientali. Nella filosofia buddista, in estrema sintesi, è "il desiderio del bene nei confronti di ogni essere senziente". Ci ritrovo il "Deus sive natura" di Spinoza
Ci tengo a ringraziare gli "amici-avversari", in genere parecchio più giovani di me, per "il calore" e la "compassione" che mi hanno trasmesso; e mi piace farlo attraverso questo blog che, so, alcuni di loro hanno iniziato ad "aprire" con frequenza. Blog che avrà pure mille difetti, sono il primo a riconoscerlo, ma che ha sicuramente il pregio, ve lo assicuro, della sincerità, talvolta, a dire il vero, addirittura eccessiva.
E accompagno le mie parole con un pezzo musicale che, spero, vi piaccia.

sabato 11 gennaio 2014

LA CRISI CONTINUA - ANCHE LA CESARE PACIOTTI SI ARRENDE - CHIESTO IL CONCORDATO PREVENTIVO

Sostengo da tempo che la crisi è lungi dall'aver raggiunto il punto di svolta specialmente nelle regioni e nei settori in cui è asse portante la media impresa.
Anche la Cesare Paciotti, noto marchio marchigiano del settore calzature, si è arresa. La società, che occupa 250 dipendenti ai quali si aggiungono 1.250 posti di lavoro nell'indotto, ha presentato a fine anno richiesta di concordato preventivo. Si parla di circa 30 milioni di euro di debiti nei confronti di dipendenti, istituti previdenziali, fornitori, istituti di credito. Un altro tassello che va giù; è per questo che sono pessimista sul futuro dell'economia marchigiana e sul futuro di Banca delle Marche in particolare. Si tende a sottovalutare o  addirittura a non tenere in alcun conto che BDM, oltre ai buchi lasciati dolosamente dai precedenti amministratori, si trova esposta nei confronti di migliaia di aziende dei vari settori che hanno fatto del "modello marchigiano" un modello citato ed apprezzato in tutto il mondo e che ora annaspano in una crisi che non finisce mai  e che purtroppo, a mio avviso, lo ripeto, è nel pieno della sua virulenza. Questa è l'eredità che ci lasciano venti anni di regime ma anche di insipienza e di oggettiva responsabilità delle forze che avrebbero dovuto fare opposizione. E la politica "politicata" continua imperterrita sulla strada percorsa negli ultimi decenni, sulla corruzione che coinvolge tutte le forze politiche (basti pensare a quello che è emerso a l'Aquila), sull'irregolarità diffusa (basti pensare alle vicende  delle elezioni regionali in Piemonte),sulla confusione assoluta nella gestione della cosa pubblica(basti pensare alle vicende IMU - TARI - TASI  e quant'altro) sugli scontri tra fazioni e tra pseudo leaders di questo o quel campo, con SB che tenta un improbabile rilancio e  lo fa a piede libero. Questo non è più un Paese; sembra più che altro uno di quegli edifici che cadono a pezzi e dal quale ognuno cerca di portar via chi una sedia, chi un sanitario, chi una specchiera. Io vedo solo macerie che si accumulano; probabilmente sono troppo pessimista.
Ma, comunque, seguirò il consiglio  di Peppino Caielli. Penserò alla salute. Il resto lo svanghino gli altri.

venerdì 10 gennaio 2014

PREGIUDICATI IN ATTESA DI ESECUZIONE DELLA PENA

Rompo il silenzio per ricordare che gira per il Paese un condannato in via definitiva e dichiarato decaduto dal seggio senatoriale che dovrebbe essere agli arresti domiciliari o affidato ai servizi sociali.
Il nostro è un Paese ove vige uno stato di diritto o una Repubblica delle Banane?

mercoledì 1 gennaio 2014

2013 L'ANNUS HORRIBILIS DI BANCA DELLE MARCHE

Così Marco Ricci titola il suo lunghissimo e documentatissimo articolo di fine anno nel quale ripercorre le vicende dell'Istituto marchigiano nel 2013.
Se fossi stato chiamato a scriverlo io l'avrei titolato "Banca delle Marche - cronaca di una morte annunciata".
Io sono infatti un filino meno ottimista in ordine agli esiti finali.
Comunque Marco Ricci ha fatto un ottimo lavoro giornalistico presentando ai lettori di Cronache maceratesi la realtà quale man mano emergeva con trasparenza e onestà intellettuale.
Il lunghissimo articolo di Ricci è esauriente ed esaustivo. Io, per aggiungere un po' di colore, mi permetto ricordare tre aspetti di minore importanza che avevo sottolineato a suo tempo:
a) I GRILLINI E LA SCOPERTA DELL'ACQUA CALDA
Così commentavo in un articolo del 13 Agosto l'iniziativa del movimento 5 stelle che maldestramente aveva rivendicato la primogenitura nel denunciare i problemi di Banca delle Marche. L'articolo ha un taglio ironico visto anche che eravamo a Ferragosto; debbo dare atto ai grillini che non hanno insistito. L'articolo è però interessante a mio avviso per altri aspetti che tocca.
b)  I TRE SINDACI COME I TRE TENORI
Molto ma molto più grave l'iniziativa dei sindaci di Macerata, Pesaro, Jesi che in Maggio, visto l'evolvere della situazione, si riuniscono ed escono con una "pensata" veramente geniale. Noi crediamo fermamente in Banca delle Marche e ci mettiamo la faccia. E i soldi, mi chiedo io dal profondo nord, chi ce li mette? Secondo me i sindaci avevano pensato al popolo bue residente nella regione. Rimando al mio articolo del 20 Maggio nel quale facevo riferimento anche a Jonesco.
c) IL SINDACATO E IL PARTITO DEMOCRATICO
In un articolo del 31 Agosto commentavo le dichiarazioni del segretario regionale della CGIL Benfatto il quale bontà sua si chiedeva cosa si potesse fare per salvaguardare la marchigianità della banca.
In un articolo del 23 Ottobre commentavo invece le dichiarazioni del segretario regionale del PD Palmiro Ucchielli, anch'esse discutibili sotto vari aspetti-
Come sarà il 2014 di Banca delle Marche? Secondo me di gran lunga peggiore del 2013. Ma il perché cercherò di illustrarlo al mio ritorno dal soggiorno alle Terrazze di Cunardo. Per ora buon anno a tutti i marchigiani.............e non mangiate troppi  garagoli.