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martedì 1 maggio 2018

Oggi primo Maggio si celebra in tutto il mondo la"festa del lavoro" Istituita con un Provvedimento presso dalla "Seconda Internazionale" a Parigi nel 1889 e ratificato qui da noi due anni più tardi. 
La scelta della data prendeva spunto dagli accadimenti del 3 Maggio 1886 a Chicago  dove la polizia era intervenuta con le armi nel corso di manifestazioni delle classi operaie lasciando sul terreno 2 morti. Si volle così, con la celebrazione di una ricorrenza annuale, trasmettere il ricordo delle tante non incruente lotte che i lavoratori avevano dovuto affrontare e avrebbero dovuto affrontare per vedersi riconosciute condizioni di lavoro più dignitose. In primis la battaglia per le 8 ore come duratarr massima della giornata lavorativa. Primo in assoluto fu lo Stato dell'Illinois a riconoscere tale diritto con una Legge del 1867; da noi analogo provvedimento fu adottato solamente nel 1923
Ma, nel corso dei decenni, le lotte dellle classi lavoratrici produssero numerosissime misure dirette a migliorare le condizioni di lavoro. Cito a braccio: il riconoscimento del diritto di sciopero, della rappresentanza sindacale, l'introduzione di normative per una maggior sicurezza sul lavoro, le ferie pagate, i congedi parentali, la copertura pensionistica, la conservazione del posto di lavoro al lavoratore in malattia  ed altre innumerevoli misure adottate nel corso del tempo. In sintesi la costruzione di uno Stato Sociale che ha richiesto lotte, lutti, sacrifici da parte di coloro che ci hanno preceduto e che la festa del primo Maggio ha lo scopo di non farci dimenticare.
La data del 1 Maggio è importante, in tutto il Pianeta, perchè - e qui rubo le parole a Indro Montanelli - se l'umanità o i singoli popoli perdono contezza del proprio passato non hanno futuro.  La trasmissione della memoria è importante perchè è l'unico modo per cercare di"capire" - ricordando il passato - presente e futuro e magari evitare gli errori fatti da chi ci ha preceduto
Trasmissione che si può fare mantenendo viva la festa del 1 Maggio o - come ha fatto RAI 3 stamattina - trasmettendo il bel film I COMPAGNI di Monicelli del '61.
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Ora a me sembra, però, che i principi e i valori del Primo Maggio si vadano rapidamente sfilacciando e che al di là della retorica stiamo rapidamente perdendo - e non per unica responsabilità della globalizzazione - quello che è stato conquistato con tante fatiche in passato.
Lo Stato sociale si sta velocemente sgretolando:
a) le riforme pensionistiche degli ultimi anni condannano le giovani e le future generazioni all'indigenza generalizzata negli anni dell'anzianità e della vecchiaia
b) il sistema sanitario pubblico mostra segni sempre più evidenti di non riuscire a reggere 
c) i contratti di lavoro introdotti negli ultimi anni hanno precarizzato praticamente la totalità dei lavoratori esponendoli al ricatto di dover accettare condizioni di lavoro continuamente al ribasso in una perenne guerra tra poveri, hanno ridotto la qualità della vita lavorativa con allungamento degli orari di apertura di tutto il settore commerciale, hanno datosempre maggiore libertà ai datori di gestire il rapporto di lavoro da posizioni di forza. In alcuni settori si è al limite di rapporti di semischiavitù( raccolta di prodotti alimentari nelle campagne, edilizia ecc.) La sicurezza sui luoghi di lavoro si sta riducendo per mancanza di controlli e mancanza di sanzioni
d) il mondo della scuola, il veicolo centrale per la trasmissione delle conoscenze e dei valori, è in forte difficoltà e stenta a svolgere il suo ruolo.
Vedo un quadro generale in rapido peggioramento e, soprattutto, non vedo chi possa opporsi alla deriva.
Non la classe politica che un po' dappertutto ha visto emergere personaggi mediocri senza alcuna visione del futuro ed interessati esclusivamente al loro "particolare", non la classe imprenditoriale ormai in prevalenza orientata a dare priorità agli aspetti finanziari, non la vecchia "sinistra" che non c'è più e che, comunque, legge la realtà con occhi vecchi, no i "maitres a penser" che ad avere idee chiare sono in pochi e sovrastati dal bla bla che inonda le nostre giornate. E allora che si può fare, il primo Maggio. Secondo me qualcosa si può fare. Ritornare ad avere piena consapevolezza che non si può continuare a distribuire risorse che non vengono prodotte, che lo stato sociale richiede, per essere mantenuto, un oculato utilizzo ed una equa distribuzione delle risorse prodotte, che l'etica deve essere la pietra angolare che muove e giudica i comportamenti. Un'etica della responsabilità e della serietà. Pregiudiziale ai programmi e alle proposte.
 

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