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sabato 20 luglio 2019

LA MORTE DI FRANCESCO SAVERIO BORRELI, MAGISTRATO

Con la morte di Francesco Saverio Borrelli, magistrato e Procuratore Capo della Repubblica a Milano nella fase che è stata chiamata "Mani pulite", si chiude un'epoca, quella in cui le Procure, in particolare quella di Milano, cercarono con più convinzione di svolgere  il loro compito che è quello di perseguire con efficacia, equilibrio, pieno rispetto delle Leggi i reati penali. sempre nella consapevolezza che l'azione penale, nel nostro ordinamento, è obbligatoria. Borrelli è mancato a 89 anni Milano per un tumore.
Borrelli ha fatto la storia del nostro Paese. Il pool di Mani pulite da lui guidato ha fatto emergere tutto il "marciume" che aveva portato gli assetti della prima Repubblica a non essere più sostenibili, ha oggettivamente accelerato il rinnovo della vita politica italiana e il ricambio del personale politico . L'ha fatto con qualche forzatura,ma è del tutto improprio dire come ha fatto Bobo Craxi commentando a caldo la notizia,  che "guidò un colpo di Stato"La prima Repubblica era implosa per sue debolezze e contraddizioni interne e per il degrado morale che caratterizzava il personale politico. Semmai il colpo di Stato lo fecero quelle persone, poteri, istituzioni(Massoneria,Cancellerie,Servizi) che pilotarono il processo di passagggio  attraverso l'annientamento politico del principale ostacolo al ricambio:Giulio Andreotti, (uccisione nel Marzo '92 del suo luogotenente in Sicilia Salvo Lima e, nel Settembre '92, del suo finanziatore principale Ignazio Salvo). Furono inoltre eliminati i due magistrati che costituivano la memoria storica dei rapporti pericolosi e non confessabili tra Stato e Mafia in Sicilia e non solo in Sicilia: Falcone nel Maggio, Borsellino nel Luglio 92 .
Borrelli e il suo pool  trovarono contrapposte forze potenti e tutti ricordiamo il "resistere, resistere, resistere" pronunciato dal procuratore.
E il principio di legalità che essi rappresentavano uscì sconfitto. Alle elezioni del 94 netta fu la vittoria di Forza Italia (61 a zero in Sicilia, lo ricordiamo tutti). Borsellino e Falcone erano morti invano, Tutto era cambiato perchè nulla cambiasse. 
E il recentissimo violentissimo spregio alla figura e all'operato di Borsellino in occasione della celebrazione del ventisettesimo anniversario  della strage di via D'Amelio, si inserisce in un disegno di "DAMNATIO MEMORIAE" che viene riservata a tutti i magistrati scomodi e che verrà riservata, ne sono certo,  anche a Borrelli.
Personalmente ho avuto occasione di "incrociare" Borrelli una sola volta e per pochi attimi ma rimane una delle esperienze più significative della mia vita. Teatro Carcano a Milano, Edipo a Colono di Sofocle, nei mesi "più caldi"di tangentopoli. Durante l'intervallo, nel foyer, incrociamo gli sguardi. Eravamo a quattro/cinque metri di distanza. Io, cercando di mantenere il più possibile immobili i muscoli del viso, gli lancio un messaggio asseverativo con lo sguardo che tradotto in parole avrebbe potuto essere: "Dai, forza , dai siamo in tanti a sostenerti" Lui mantenendosi completamente immobile mi risponde facendomi arrivare dal profondo dello sguardo dei suoi occhi chiari un sorrso luminosissimo che io interpreto: "ho capito, Grazie, non molleremo"
Quello sguardo mi è rimasto nella memoria e nel cuore e così ricorderò per sempre Francesco Saverio Borrelli, uomo di grande cultura, magistrato di caratura eccellente e democratico senza dubbi o cedimenti.

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