Visualizzazioni totali

venerdì 13 marzo 2009

LA CRISI - SECONDO POST

Non vorrei sembrare narcisista ma sono lusingato dal fatto che le argomentazioni del mio primo post del marzo hanno trovato riscontro praticamente integrale, nei giorni successivi, da parte di personaggi ben più autorevoli di me.

Affermavo che per uscire dalla crisi è necessario un ritorno a comportamenti etici, alla riduzione del peso della finanza nell'economia mondiale ed il recupero dell'approccio industriale ai problemi ed ecco il ministro Tremonti affermare nel corso del convegno di sabato scorso a Busto Arsizio sul futuro delle piccole e medie imprese, testuali parole del ministro:

l'economia è rimasta succube di follie finanziarie.................servono più stato, più moralità, più legalità.....................nel mondo dell'economia mancano le leggi

Tutte affermazioni che mi trovano perfettamente d'accordo ma che vengono da un pulpito non credibile in quanto Tremonti è il ministro di maggior peso dei due governi Berlusconi(2001/2006 e l'attuale) che questi principi e questi valori non mi sembra abbia mai troppo coltivato.

Affermavo che era necessario ridurre gli stipendi dei managers bancari a livello mondiale e istituire organi sovranazionali di controllo ed ecco che oggi leggo sulla stampa che il Governatore della Banca d?Italia, che stimo molto di più se non altro per la sua onestà intellettuale oltrechè per il suo maggiore spessore tecnico, ha detto ieri esattamente le stesse cose, dicendo tra l'altro che sta lavorando con il FMI alla costituzione di un organismo sovranazionale di early warning

Il trovare sintonia con così autorevoli personaggi mi induce a continuare nelle mie argomentazioni; oggi mi limito ad osservare che la crisi, malgrado l'ottimismo diffuso a piene mani dal premier ( ed al quale si è adeguato anche il ministro dell'economia che, per contro, qualche giorno fa aveva dichiarato che il 2009 sarà un anno orribile) continua a mordere come non mai:

- il Pil nel quarto trimestre 2008 ha fatto registrare un calo del 2,7%rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente

- i posti di lavoro persi nei primi due mesi del 2009 sono già 500.000(come riconosciuto anche da Confindustria e Confapi)

- il rischio Italia è aumentato come si evince dalla prezzatura dei CDS (CREDIT DEFAULT SWAPS) e dal differenziale di tassi tra il BUND tedesco decennale e l'analogo nostro BTP

- il sistema di monitoraggio del credito da parte delle prefetture inventato dalla fantasia tremontiana è un escamotage per attribuire al sistema bancario (Banca d'Italia e A BI hanno già manifestato il loro dissenso così come le associazioni di consumatori) tutte le colpe se la situazione peggiorà ulteriormente e se il governo non saprà fronteggiare, come temo, gli effetti della crisi( quella finanziaria non ha ancora esaurito tutte le sue negatività, quella industriale è solo algi inizi)

Per oggi mi fermo qui.

Nessun commento:

Posta un commento