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domenica 27 settembre 2009

IL CONGRESSO DEL PD A BUSTO ARSIZIO

Faccio seguito al post di stamattina.Il congresso locale si è svolto in un clima di grande serenità e coesione lasciando sperare che, chiunque dei candidati ottenga la maggioranza, troverà un partito consapevole che solo da una unità di intenti e comportamenti il PD può ritrovare la spinta propulsiva necessaria per proporsi credibilmente e con i numeri come alternativa di governo.
I votanti sono stati 107 su 182 aventi diritto (iscritti al 21 Luglio). Bersani 83, Franceschini 16, Marino 8. In questi ultimi due mesi altre persone hanno aderito al partito per cui il circolo conta ora più di 200 iscritti.
Stamattina non stavo bene per cui il mio intervento non ha avuto, a mio avviso, la dovuta organicità e lucidità. Ne sintetizzo le idee portanti:
a) Il Pd nasce dalla sintesi di diverse sensibilità che debbono guardare al percorso da fare insieme in futuro più che crogiolarsi nelle vecchie appartenenze (come qualcuno, anche tra i giovani, ancor fa). Se non si ha chiaro questo spirito il PD non va da nessuna parte
b) Il programma del PD si sintetizza in due parole: CAPITALISMO SOCIALE.
Premesso che nessuno mette in dubbio l'economia di mercato, un programma di centro sinistra non può che avere come centro le persone e la difesa delle conquiste sociali così faticosamente fatte nel doguerra. Quindi difesa della sanità pubblica, della scuola pubblica, del ruolo del sindacato nel mondo del lavoro, della dignità dei lavoratori sul posto di lavoro, delle leggi a tutela delle donne, della libertà di informazione, di una equa politica fiscale, di una giusta politica redistributiva che non faccia diventare un baratro il solco, già troppo ampio, tra le classi sociali. di un corretto equilibrio tra i poteri dello Stato, cioè della democrazia formale. Sembrano enunciazioni di principio ma sono il fulcro della "differenza" con il Centrodestra, che queste conquiste stà conculcando sistematicamente e scientemente.
c) per raggiungere gli obbiettivi il PD deve dotarsi di una forma partito strutturata, forte, presente sul territorio. In pratica non dimenticare le esperienze organizzative del vecchio DS e della vecchia DC, ovviamente aggiornate ai tempi. Penso all'utilizzo delle nuove tecnologie che deve essere sempre più massiccio ed incisivo.
d) il problema delle alleanze è centrale. Il quadro politico è in movimento e vanno percorse tutte le strade di una collaborazione con le forze che si riconoscono nelle linee programmatiche sopraenunciate e che hanno da tempo percepito i rischi del berlusconismo per la democrazia e per il benessere della collettività. Va bene il bipolarismo ma pensare ad un bipartitismo perfetto come fatto in passato da Veltroni è un suicidio politico.L'unica alleanza non pssibile è quellacon la sinistra radicale che con le sue utopie ed i suoi infantilismi ha recato solo danni alla sinistra e al paese
e) stamane non l'ho detto tanto per me il problema è scontato, ma la questione morale deve essere la connotazione non negoziabile del partito. Partito che deve saper espellere con forza e con immediatezza chi si rende responsabile di comportamenti lesivi del principio
f) il partito deve riprendere a saper parlare alla gente. Nel paese ci sono all'incirca 16 milioni di pensionati (in genere pensioni basse),16 milioni di dipendenti a reddito fisso (di cui 2,5 statali), 2,5 milioni di lavoratori precari. E' inconcepibile che non si riesca ad intercettare il consenso di larga parte di queste persone che non hanno alcun interesse oggettivo a riconoscersi nel centro destra. e, soprattutto, nel berlusconismo. Idee chiare e comunicazione efficace ci vogliono. E' infantile attribuire le nostre difficoltà esclusivamente al controllo dei media da parte del premier.
Fatte queste premesse, ritengo che Bersani, dei tre, dia più garanzie in ordine a quanto sopra.
Ma chiunque ottenga la maggioranza e diventi segretario, che abbia un partito coeso alle sue spalle. Partito di cui il Paese ha estremo bisogno perchè la deriva berlusconiana sta minando alle basi democrazia formale e democrazia sostanziale in questo paese. E la democrazia, le democrazie sono come la salute. Le si apprezza maggiormente e ci si rende conto della loro importanza quando le si perdono

3 commenti:

  1. Grazie, molto bello . Adesso vedo se riesco a "portare" le tue riflessioni economiche su FB.Rimangono a tuo nom e ovviamente, ma così girano meglio.

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  2. caro Alberto, ho letto con interesse. Benché ampie le aree di condivisione, differenze e timori permangono. Timore che si opacizzi l'intuizione fondativa del PD, spazio di sintesi di nuova grammatica politica. Una fraintesa occupazione dello spazio politico a Sinistra lasciando lo spazio del Centro a UDC o altre formazioni neo-centriste preconizza una semplificazione che è anche involuzione. La tentazione è quella di semplificarci la vita “lasciando che i centristi se ne tornino al centro”: basta con le faticose mediazioni su laicità, bio etica, centrosinistra con trattino, senza trattino…
    l’involuzione è allora nei fatti: si rimette l’orologio indietro di anni. La tentazione "Similes cum similibus" sembra infatti annidiarsi nelle dichiarazioni di Penati ieri, e nella opposta e simmetrica risposta di Rutelli…germi di frantumazione.
    Convengo con te: bipolarismo, non bipartitismo.
    Ma non si rimette il dentifricio dentro il tubetto della Storia: non si può interpretare il nostro tempo con le categorie del ‘900 di forma partito o di linguaggio politico. A fortiori, vediamo come lo stesso riformismo e giustizia sociale declinate nella grammatica socialdemocratica del ‘900 arretrino anche in Europa…
    Bipolarismo che non coincida con il fare da soli, ma che non rinunci ad una vocazione di egemonia e competizione al centro.
    E’ qui, anche qui, la mia diffidenza al progetto del pur ottimo Bersani: una tentazione e rischio di incompiutezza che rinunci ad attrarre il Centro e le forze liberal democratiche con le quali tornare a parlare con le categorie produttive e con il capitalismo molecolare del Nord.
    Grazie per il tuo impegno, in cordialità e amicizia, Carlo

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  3. Ringrazio Erica per la stima di cui mi onora: Quanto a Carlo, approfondirò le mie riflessioni via mail: razie anxhe a lui

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