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giovedì 21 gennaio 2010

IL 2010 E LA LIBERTA'

L'approvazione ieri al senato della legge sul cosiddetto "processo breve", che sotto la scusa di essere necessaria per migliorare l'amministrazione della giustizia nasconde la sua vera finalità che è quella di sottrarre il presidente del consiglio al "processo Mills", si è compiuto un altro passo verso la costituzione nel nostro paese di un "regime" di natura populista più simile al "peronismo" piuttosto che ai regimi fascisti consegnatici dalla storia. Il provvedimento deve ancora essere approvato dalla camera ma l'esito è scontato. Gustavo Zagrebelsky, Presidente emerito della Corte Costituzionale e figura autorevole, sotto il profilo scientifico e sotto quello morale. delle nostre Istituzioni, ha scritto ieri su Repubblica un intervento magistrale, che ha voluto intitolare "Il sospetto", nel quale con pacatezza, con ricchezza di argomentazioni ma con un amarezza di fondo che io ho creduto di cogliere in tutta la sua drammaticità, denuncia, per l'ennesima volta del resto, i pericoli per la democrazia insiti nella "deriva" in atto, che sembra inarrestabile. e denuncia le ambiguità di chi, anche all'opposizione, non percepisce o, peggio ancora, non vuol percepire, il pericolo. Zagrebelsky termina il suo intervento denunciando con spietatezza il disegno che è quello di"procedere alla riscrittura della Costituzione su punti essenziali: l'elezione diretta del capo del governo, la riduzione del Presidente della Repubblica ad un ruolo di rappresentanza, la soggezione della giustizia alla politica eccetera, eccetera" Tra gli eccetera, aggiungo io, il controllo assoluto dei mezzi di informazione, soprattutto quella televisiva che è la sola a raggiungere l'intero corpo sociale. E l'opposizione, si chiede Zagrebelsky,'? Incertezze e contraddizioni che non possono che significare implicite aperture e la pongono in una situazione da "forche caudine". E allora perché, si chiede il giurista, chi glie lo fa fare all'opposizione tenere questo atteggiamento? Perché c'è il rischio che la magpgioranza, avendo i numeri, vada avanti per conto proprio?. Appunto, lo faccia, conclude, e consegni alla storia le sue responsabiltà senza avalli di alcun tipo che, è il mio giudizio, sono politicamente un errore ed eticamente non accettabili.
Le moderne democrazie occidentali si reggono sul principio di separazione dei poteri teorizzato a metà settecento dal barone di Montesquieu in un opera fondamentale "L'esprit des lois"sulla quale ho intenzione di ritornare approfondendone le tematiche. Certo è che nel momento in cui si riduce, come si è ridotto, il parlamento a vuoto contenitore di volontà altrove espresse, si mette sotto schiaffo la magistratura e si controlla spietatamente il "quarto potere", la separazione dei poteri non c'è più e la democrazia è morta.
E facendo queste riflessioni sono andato con la memoria alla figura di Catone l'Uticense, che Dante incontra nel primo canto del Purgatorio, e che" libertà va cercando, ch'è si cara , come sa chi per lei vita rifiuta".
Catone si suicidò ad Utica nel 46 a.c. per "non sopravvivere alla rovina della libertà".Cesare, in quel frangente, vinse, ma anche per Cesare arrivarono le Idi di Marzo. Chi sarà il Bruto della situazione? Sinceramente non lo so, ma ci sarà, ci sarà anche questa volta. E come allora arrivò la "pax augustea" ora ritornerà la "pax democristiana" con la chiesa cattolica,apostolica,romana, l'Istituzione più cinica che la storia abbia mai conosciuto, a stendere la sua mano protettiva sul tutto. Io, allora come ora, continuerò ad abitare a Ferney.

2 commenti:

  1. Ottimo,Alberto. La prima parte, certo, rispetto al voto di ieri, ma la "chiusa" personale mi è particolarmente piaciuta.
    Erica

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  2. Grazie per l'apprezzamento. Se, nell'attuale conteso, non ci si mette un po' di ironia e di autoironia, si va in paranoia.Certo è che De Gasperi, Einaudi, Berlinguer, La Malfa, Nenni, si stanno rivoltando nella tomba e...si mettono in posizione tale da mostrar le spalle

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