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venerdì 5 febbraio 2010

LA CRISI FINANZIARIA

Chi segue il mio blog sa, perchè l'ho scritto in numerosi articoli che possono essere facilmente consultati, che da tempo sostengo che tutti gli indicatori macroeconomici portano alla conclusione che alcuni paesi dell'Unione europea e dell'area euro, guarda caso quelli latini, hanno una situazione di debito pubblico non più sostenibile. I parametri di Maastricht non sono un mero esercizio accademico ma paletti, a mio avviso anche troppo laschi, messi a tutela di tutti i paesi dell'area euro contro le eventuali "follie" gestionali di uno o più di essi. Io sono nato nelle marche e dalla mia terra ho ereditato, insieme a molti difetti, almeno una qualità: il buonsenso. E il buon senso(staccato) dice che i nodi prima o poi vengono sempre tutti al pettine, che la corda non si può tirare all'infinito, che mentire sapendo di mentire prima o poi non "regge" più. Non voglio aggiungere altro in questo momento: spero vivamente di sbagliarmi per il bene che voglio a questa sgangherata Italia, terra di pressappochisti, furbetti e furbastri, imbonitori da quattro soldi, dilettanti allo sbaraglio. A Busto Arsizio in questo momento nevica ed il tepore della casa riscaldata rende lo scrivere queste righe piacevole. Leggo sulla stampa che ci disimpegnamo dall'Iran. Ogni ulteriore commento è superfluo

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